da Antonio Pompili » mercoledì 30 ottobre 2024, 23:29
Se parliamo di un manuale che insegni a leggere gli stemmi e a comporli correttamente, per me il testo insuperato, sia a livello di completezza che di linearità espositiva, è quello di Donald. L. Galbreath, Manuel du Blason, nella seconda edizione rivisitata da Léon Jéquier, éditions Spes, Lausanne 1977. Vi fa riferimento anche il Pastoureau nel suo Trattato (che è impostato ben diversamente nella presentazione della materia). Non è facile reperirlo in commercio se non in alcune piattaforme di acquisti online.
Se poi parliamo di simbologia araldica non solo dal punto di vista descrittivo e compositivo ma sotto il profilo storico ed ermeneutico, sono di gran valore le opere del suddetto Pastoureau: Figures de l'héraldique, che a dispetto del titolo si occupa in maniera sintetica di tutta la composizione degli stemmi e non solo delle figure; e Une histoire symbolique du Moyen Âge occidental, che pur non essendo propriamente un manuale di araldica offre riflessioni e teorie interessantissime riguardo l'ambiente simbolico medievale in cui essa è nata e ha avuto il suo primo vitale sviluppo. Entrambe queste opere sono state tradotte in italiano e sono ancora facilmente reperibili in commercio.
Se poi parliamo di una presentazione della simbologia araldica che può essere offerta a livello di un vocabolario del blasone, il migliore che c'è è il Dizionario composto dal compianto Prof. Tibaldeschi, di cui è stato già detto.
Tutto ciò intendendo con l'espressione "simbologia araldica" l'insieme di figure e smalti che compongono gli stemmi e la loro associazione nello scudo, osservati e studiati a livello "tecnico".
Perché affrontando il discorso da un punto di vista più teoretico, dovremmo dire che non esiste nemmeno una simbologia che possa dirsi propriamente araldica. La simbologia è infatti intimamente connessa a figure e colori indipendentemente dal loro utilizzo negli stemmi, e d'altra parte l'araldica vive della simbologia a 360°. Ma questo è un altro discorso...
QUI FACIT VERITATEM VENIT AD LUCEM (Gv 3,21a)
TU SCIS QUIA AMO TE (Gv 21,17b)