L'equivoco dei due cognomi

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L'equivoco dei due cognomi

Messaggioda contegufo » giovedì 10 ottobre 2024, 0:43

Quanto segue è la risposta data dal sottoscritto al direttore di un testata on-line che si domandava del perché di un doppio cognome che per discrezione non riferisco.

" Salve
rispondo all'interrogativo del doppio cognome XXX KKK.
Quando appare un doppio cognome, generalmente, viene il dubbio che ci si trovi difronte ad un nobile e qui sta l’equivoco. Spesso all'epoca della Monarchia sabauda e ancor prima negli stati preunitari per volere testamentario o per conservare un illustre cognome dall'estinzione l'ufficiale di stato civile procedeva alla rettifica dopo l'avvallo prima della Consulta Araldica poi della Prefettura. Anche se la nobiltà non è più riconosciuta ed anzi è del tutto ignorata dallo Stato italiano di fatto a titolo puramente privato e di "cortesia" mantiene il suo fascino. Ecco quindi come l'immaginario collettivo associ il doppio cognome ad una "presunta" nobiltà. Il Nostro non è l'unico ad aver avuto soddisfatto il desiderio di perpetuare il cognome, KKK, che non risulta a nessuno avere quarti di nobiltà. C'è pure il sig. AAA MMM che non ha resistito all'aggiunta di un'altro cognome forse da linea materna; Ma anche qui non risultano quarti di sangue blu.
Puo darsi che il secondo cognome faccia riferimento alla linea materna giusto solo per darne lustro, approfittando dell'equivoco ingenerato voluto e far passare segretamente il messaggio "io sono nobile".
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Re: L'equivoco dei due cognomi

Messaggioda Syd » giovedì 10 ottobre 2024, 10:27

Aggiungo anche i casi di quei comuni isolati in cui ci si sposava sempre fra le stesse famiglie ed alla fine si era costretti ad aggiungere un secondo cognome per evidenziare i diversi rami ed evitare le numerosissime omonimie. In questi casi il secondo cognome non era necessariamente quello della moglie, ma poteva avere una genesi qualsiasi, esattamente come i cognomi più antichi (quindi anche una caratteristica fisica, una professione, il toponimo di una frazione ecc.).

Dalle mie parti, nel biellese, sono parecchi i comuni dell’alta Valle Cervo in cui buona parte della popolazione ha un doppio cognome proprio per queste ragioni storiche.
Caso emblematico è quello del cognome "Rosazza" di cui sono registrate ben 25 varianti con un secondo cognome.
https://www.piedicavalloinfo.it/wordpress/doppiocognome/
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Re: L'equivoco dei due cognomi

Messaggioda contegufo » giovedì 10 ottobre 2024, 12:51

Molto interessante !
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Re: L'equivoco dei due cognomi

Messaggioda Guido5 » martedì 15 ottobre 2024, 19:30

Cari amici,
ripeto qualcosa che ho già scritto anni fa: la curiosa aggiunta al cognome fatta dai Ricci in Romagna. Uno di loro sarebbe stato fra i protagonisti dello "schiaffo di Anagni" a papa Bonifacio VIII. Gli altri Ricci, per distinguersi dal sacrilego omonimo aggiunsero al cognome paterno quello materno. Di qui i Ricci Armandi, Ricci Badiali, Ricci Bartoloni, Ricci Bitti, Ricci Brini, Ricci Curbastro, Ricci Frabattista, Ricci Garotti, Ricci Giacomoni, Ricci Iamino, Ricci Lucchi, Ricci Maccarini, Ricci Mingani, Ricci Petitoni, Ricci Picciloni, Ricci Ridolfi e almeno un'altra mezza dozzina per limitarmi alla sola provincia di Ravenna ...
Ciao a tutti!
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Re: L'equivoco dei due cognomi

Messaggioda diegocompagnoni » venerdì 1 novembre 2024, 1:44

Buonasera,

certo interessante la vicenda dei Ricci!
Caso di 'soprannome' dovrebbe essere quello dei Caime Saporito, famiglia notabile siciliana. Originariamente Caime, pare abbiano aggiunto 'Saporito' perché uno dei suoi membri era 'sapurito', cioè particolarmente bello. Così almeno si racconta e occorrerebbe provare a tornare indietro ulteriormente per capire se invece Saporito non è altro che un cognome materno. Fatto sta che da circa metà Ottocento i suoi membri tendono a chiamarsi solo Saporito, per quanto all'anagrafe spesso continuino a risultare anche Caime. Nel loro territorio peraltro (non so altrove) si riscontrano diverse famiglie, anche molto umili o con rami umili e rami ascesi a un livello superiore, con doppio cognome. A volte si tratta di doppi cognomi abbastanza antichi...
Ci sarebbero tanti esempi certamente. Ad ogni modo il doppio cognome può essere anche indice di nobiltà, appunto perché spesso risultato della volontà di non far estinguere una famiglia del tutto (esempio conosciuto: Lanza Tomasi) e certo risulta altisonante, ma spesso solo sinché non vedi in faccia chi lo porta!

DC
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Re: L'equivoco dei due cognomi

Messaggioda pierluigic » venerdì 1 novembre 2024, 9:33

Anche questo e' strano
Carnesecchi vulgo Coppini
poi Carnesecchi-Coppini


Della riscoperta della storia seguente sono particolarmenre orgoglioso
La Treccani chiama la famglia come Coppini
e la descrive come una famiglia che calca le scene dei maggiori teatri italiani per oltre 150 anni come mimi ballerini/e scenografi , maestri di danza.
Dalla meta' del settecento ai primi anni del novecento
Ho scoperto che il cognome con cui battezzava questa gente era Carnesecchi vulgo Coppini poi all'anagrafe civile divenuto Carnesecchi - Coppini
Probabilmente Coppini era una sorta di cognome d'arte . Immagino un Carnesecchi aver sposato una Coppini , piu' famosa sulle scene del marito

--------------
Se qualcuno appassionato di melodramma o di danza ha qualcosa da aggiungere
Ogni contributo a questa storia e'gradito
http://www.carnesecchi.eu/Coppini.htm

ho molto materiale su Antonio che devo ancora aggiungere alla pagina
pierluigic
 
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Re: L'equivoco dei due cognomi

Messaggioda Sagittario » lunedì 4 novembre 2024, 17:09

Aggiungo anche altri casi da ricordare sulle origini dei doppi cognomi (e pure tripli) e che nulla hanno a che vedere con nobiltà et similia: mi riferisco ai bimbi adottati che spesso portano già doppi cognomi (provenienti dai paesi dell’America Latina, come la Colombia, il Cile, il Perù).
Ho anche due esempi a me noti di adozioni avvenute in età un poco più avanzata, a causa della premorienza dei genitori, e nelle quali è stato aggiunto ai ragazzini anche il cognome della nuova famiglia.
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