Gentile Stefano,
la fonte è l' Enciclopedia storico-nobiliare di Vittorio Spreti.
RinaldiniArma :
Di rosso a sei monti all'italiana d'oro sostenenti un leone nascente d'oro.Titoli : Conte (mpr) ; Patrizio di Ancona (mf).
Dimora : Inghilterra e Belgio
Antica e nobile famiglia di Ancona, che riconosce per suo capostipite un PIER GIOVANNI, vivente nel 1415 circa.
I suoi discendenti presero parte alla vita pubblica cittadina e ricopersero le prime cariche civiche ; sono da ricordare :
--- ANDREA, di Piergiovanni (1490)
--- ANGELO, di Andrea (1507)
--- GIROLAMO, di Andrea (1525)
--- GIROLAMO, MARINO e GIACOMO, di Niccolò (1525, '26, '27)
--- PIETRO, di Giovanni (1544)
--- ANTONGIACOMO, di Angelo (1544)
--- LEONARDO ed ANDREA, di Angelo (1545 e 1552)
PANFILO, buon letterato del secolo XVI. Nel 1554 pubblicò un poema in ottava rima e di 46 canti con un titolo sesquispedale : << Innamoramento di Ruggeretto, figlio di Ruggero, re di Bulgaria, ecc., ecc., >>.
GIOVANNI, vissuto nel XVI secolo, fu illustre meccanico ed insigne matematico. Si diede alla carriera militare raggiungendo il grado di generale di artiglieria servendo prima il marchese Gonzaga di Mantova, poi Enrico IV di Francia e quindi il re di Spagna, per il quale fortificò Reggio, Crotone e le Isole di Lipari.
Pubblicò vari libri sulle fortificazioni ; fu anche cultore di belle lettere e fece parte dell' Accademia dei Fantastici in Ancona. Morì a Napoli nel 1620 a 63 anni.
SCIPIONE, fu illustre colonnello di fanteria ; egli nel 1586 ebbe il tormento pubblico della corda.
CARLO, di Scipione (* 31-XII-1615) fu scienziato insigne del secolo XVII ; militò per Urbano VIII e dal principe Taddeo Barberini, generale di S. Chiesa, fu nominato prefetto delle fortificazioni nella guerra contro i Medici ; sotto Innocenzo X diresse le fortificazioni di Ferrara, Bondeno e Comacchio.
Si dedicò poi alle matematiche, e salì in tanta dottrina, che all'età di 34 anni fu prescelto da Ferdinando II di Toscana quale maestro di suo figlio Cosimo nella filosofia e matematica, e venne nominato lettore di filosofia nella Università di Pisa.
Fu presidente della celebre Accademia del Cimento ; la Republica di Venezia lo nominò poi lettore di filosofia nell' Università di Padova ; mentre era qui, trovò il modo di fissare i punti estremi del termometro a mercurio e quindi di graduarlo : e ciò 40 anni prima del francese Reaumur, che poi si ebbe ingiustamente il vanto !
Il Belli, il Pianciani e il Majocchi rivendicarono l'onore al Rinaldini, ma il nome del termometro rimase al francese !
Su tale soggetto rimangono varie opere del Rinaldini, fra le quali << Opus mathematicum analytica elementa complectens >> e << Ars analytica mathematicam in tres partes distributa >>.
Il Rinaldini morì in Ancona il 18 luglio 1698 e fu sepolto a S. Francesco delle Scale. Oggi purtroppo la sua sepoltura è sparita, essendo stata la chiesa ridotta a museo !
MICHELE fu insigne matematico ; Napoleone lo nominò della Magistratura il 10 febbraio 1797 : fu buon patriota.
GIACOMO, di Michele (* 20-VII-1771) fu volontario nel 1798 con i Borboni ; servì Napoleone, e nel 1812 fu fatto quartiermastro dei cannonieri guardiacoste in Ancona ; nel 1815 da Gioacchino Murat fu decorato della medaglia d'onore e creato colonnello della Guardia Nazionale ; nel 1816, nel suo palazzo (via Matas, oggi numero 21), al III e IV piano riuniva segretamente i Carbonari ; nel 1821 si allontanò da Ancona e morì a Macerata. Non avendo avuto discendenza, con lui termina il ramo primogenito dei Rinaldini.
Il ramo secondogenito, che è quello oggi esistente, portò anche il cognome
Tancredi e ciò per disposizione testamentaria di Mario TANCREDI, di Giovanni (* Trevi, 14-VI-1747), marito della contessa Giulia FERRETTI di CASTELFERRETTI, figlia del conte Ottaviano e della contessa Francesca BONARELLI, che lasciò tutte le sue sostanze e il nome a GUELFO Rinaldini, nato il 15 ottobre 1795 da Carlo e da Maria TANCREDI, sorella del sopracitato Mario.
CARLO, di Guelfo (* 18-IX-1824 + 01-VI-1866), studiò legge a Roma e fu anche buon poeta ; prese parte alle guerre del 1848 e 1849, illustrò le antiche memorie di sua patria, che furono pubblicate dopo la sua morte dal prof. Ciavarini : << Memorie Archeologiche >>.
MARIO, di Carlo (* AN, 04-IX-1856 + 04-XI-1909), fu buon poeta e discepolo di Giosuè Carducci.
Sposò Anita ELIA (* 11-VI-1862 + 31-VII-1909), figlia dell' On. Augusto ELIA, colonnello garibaldino.
La famiglia è iscritta nell' Elenco Nob. Uff. Ital. con i titoli di :
--- Patrizio di Ancona (mf)
--- Conte (mpr)
ed è rappresentata da :
Mario , di Carlo (* 04-IX-1856 + 04-XI-1909) sposa Anita ELIA ( 1862-1909), da cui :
1) MARIA (* AN, 04-VIII-1887)
2) RENATA (* AN, 07-VIII-1889)
3) CARLO (* AN, 06-IX-1891)
4) TULLO (* AN, 21-IX-1893)
Cordialmente
Antonio