https://www.amazon.it/Libert%C3%A0-cerc ... 8871864220
Non per sostenerne la tesi , ma per mantenere vivo un'altro punto di osservazione agli studi danteschi
I secoli XII XIII XIV in Toscana sono secoli molto moderni , per certi versi anticipatori ( un mondo piu' moderno di secoli successivi ??? )
Nel XIII secolo, in particolare , a Firenze si diffonde l'eresia catara ( da non confondersi con l'eresia paterina )
Qualcuno dice , non so su quali fonti , che un terzo della popolazione fiorentina era di religione catara
Il catarismo è stato un movimento ereticale cristiano, diffuso in diverse zone dell'Europa (Linguadoca e Occitania in Francia, Italia, Bosnia, Bulgaria e impero bizantino) durante il Medioevo, attivo dal X al XIV secolo.
I catari professavano una dottrina dualista che contrapponeva il bene spirituale al male materiale, rifiutando le ricchezze, la corruzione del clero e i sacramenti della Chiesa cattolica. Considerati eretici da Roma, furono duramente perseguitati, culminando con la crociata albigese e l'Inquisizione, che portarono alla loro quasi totale estinzione.
by Wikipedia
Papa Innocenzo III bandì contro di essi nel 1208 una vera e propria crociata, la prima indetta da cristiani contro cristiani. L'errore fu, per i catari, riunirsi in chiese alla pari della chiesa di Roma. Nonostante questo, nel 1229 i catari dovettero istituire un quinto vescovado, dato l'aumento numerico dei fedeli. Per rimediare all'inefficacia religiosa della crociata e per debellare l'eresia catara fu appositamente creato da papa Gregorio IX il Tribunale dell'Inquisizione
by Wikipedia
https://www.treccani.it/enciclopedia/ca ... a-Dantesca)/
Dante non ricorda mai i Catari, neppure sotto il più consueto nome di patarini, né fa cenno alcuno a loro idee o tesi. Né è silenzio casuale, anche se non è facile intenderne le ragioni, quando si pensi al fatto che certamente cataro (o favorevole ai catari) fu Farinata degli Uberti, di cui abbiamo ancora il dispositivo della condanna postuma, e che sospetti d'eresia s'addensavano anche su Guido Cavalcanti. Si può allora persino pensare che tra i seguaci di Epicuro nel canto X dell'Inferno si debbano includere, coi ghibellini, appunto i catari, come intende, ad esempio, il Del Lungo nel suo commento a lf X 13-16.
ecco il commento un poco datato (2016) al libro di Maria Soresina : Libertà va cercando
https://marcovannini.it/articoli/dante- ... aradossale
Molti catari fuggirono da Firenze e in un certo numero si rifugiarono, tra gli altri luoghi, a Prato
E' bene tenere in un angolo della memoria la presenza commerciale a Prato degli antenati Alighieri gia evidenziata da Piattoli e ripresa da recenti studi
https://bibliometroge.sebina.it/opac/re ... oc=tabcomm
vedi anche Academia.edu
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