da Guido5 » mercoledì 30 maggio 2007, 0:44
Cari amici,
credo che Gio Cairo abbia ragione: questo “topic” meriterebbe un romanzo, anzi due visto che si muove su due strade diverse: all’argomento originario, i Galigai, si sono aggiunti infatti i Concini.
Qui sembra che quanti definiscono Concino Concini un avventuriero più o meno o spiantato facciano riferimento al Litta. Mi permetto invece di citare il card. de Richelieu che nelle sue “Mémoires sur le regne de Louis XIII” parlando di Léonore Galigaï scrive “Il marito si chiamava Concino Concini, era un gentiluomo delle migliori famiglie di Firenze, come attesta Scipione Ammirato, nel suo libro sulle Casate illustri. Suo padre era stato governatore di don Francesco de’ Medici, padre della Regina madre, e unico ministro sotto Cosimo, stimato il primo uomo di Stato d’Italia”.
Aggiungo che Concino Concini è definito “gentiluomo” anche da un personaggio come Voltaire e che il libro di Scipione Ammirato, "Delle famiglie nobili fiorentine", stampato postumo nel 1615, è considerato oggi un’opera “documentata secondo interessi più genealogici che storici tanto che le sue ricerche gli consentirono di smascherare falsi e costruire quadri genealogici assai più realistici e coerenti di quelli che al momento circolavano negli ambienti nobiliari”.
E veniamo ai Galigai. A prescindere dal fatto che Leonora / Dianora / Eleonora era comunque “sorella di latte” della Regina di Francia, sono in attesa di un riscontro che mi permetta di dire se ne ho effettivamente individuato la data di nascita e di battesimo – va sottolineato: in quello che è solo un indice – anche se posso anticipare che non si tratta della bambina indicata come figlia di un “legnaiuolo” (leggasi il falegname o carpentiere di cui tanti scrivono senza essersi documentati direttamente) ma nemmeno, credo, quella che ha avuto per padrino Cosimo de’ Medici.
Anche qui un’aggiunta: mi sa tanto di storiella quella che i Galigai (e altri) discendano da tale Gallus Gaio: è molto più probabile che il cognome abbia origine dal “galestro”, un particolare tipo terreno frequente nell’Appennino tosco-romagnolo, o da “caligaio”, cioè calzolaio.
Parliamone dunque con calma, senza giudizi aprioristici, e senza uscire dai binari.
Ciao a tutti!
Guido5
GUIDO BULDRINI - Fides Salvum Fecit