Arma episcopale: prima e dopo.

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Messaggioda FML » lunedì 29 ottobre 2007, 12:40

mcs ha scritto:fino all'ultimo si è dibattuto sulla scritta in questione, poichè la si è preferita a quella inizialmente pensata "BERESHIT AMEN"...come commentate?

Cara amica,

come avrai ben compreso sono personalmente poco favorevole all'introduzione delle scritte negli stemmi araldici (motto a parte!).
Nel caso specifico, pur preferendo per ovvie questioni di comprensione la lingua italiana, trovo che la scritta in ebraico, inizialmente valutata per l'arma del vescovo Luciano Monari, abbia il suo innegabile fascino storico.

Buona :) giornata!

Ferrante
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Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » lunedì 29 ottobre 2007, 16:08

mcs ha scritto:fino all'ultimo si è dibattuto sulla scritta in questione, poichè la si è preferita a quella inizialmente pensata "BERESHIT AMEN"...come commentate?

...ripescando un vecchio topic che càpita proprio a fagiolo in questo discorso sui 8) linguaggi esotici:
http://www.iagiforum.info/viewtopic.php?t=269

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Messaggioda Antonio Pompili » lunedì 29 ottobre 2007, 17:01

:shock:! Altro che ebraico (che comunque nel caso del nostro stemma sarebbe stato presentato nella forma traslitterata)!
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Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » lunedì 29 ottobre 2007, 17:08

Però il vecchio frate ricorda che alcuni decenni or sono già vi fu un altro Cardinale che nel suo stemma riportava una breve scritta sacra in caratteri ebraici...

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Messaggioda Antonio Pompili » lunedì 29 ottobre 2007, 20:18

Chi era? :o

Non avendo la barba lunga e bianca, e trattandosi di alcuni decenni fa, io :oops: non posso ricordarlo :wink:
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Messaggioda Antonio Pompili » lunedì 29 ottobre 2007, 21:15

Nel frattempo ho ritrovato lo stemma di un cardinale creato recentemente, nell'ultimo concistoro (il primo di Papa Benedetto XVI: 24 marzo 2006): si tratta del Cardinal Albert Vanhoye, gesuita, già rettore del Pontificio Istituto Biblico.

Immagine

Non c'è una brevissima scritta, ma solo una lettera ebraica: la classica alfa che sempre accompagna l'omega, si trova qui sostituita dalla 'alef, appunto la prima lettera dell'alfabeto ebraico. Così evidentemente Sua Eminenza ha voluto onorare entrambe le lingue bibliche, che per anni sono state pane quotidiano nel suo studio e nel suo insegnamento. :wink:
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Messaggioda FML » lunedì 29 ottobre 2007, 23:29

fra' Eusanio da Ocre ha scritto:Però il vecchio frate ricorda che alcuni decenni or sono già vi fu un altro Cardinale che nel suo stemma riportava una breve scritta sacra in caratteri ebraici...


Parliamo forse :P di una delle armi cardinalizie da me preferite per sobrietà araldica e simbologia?

Immagine
Stemma del Card. Carlo Maria Martini, S.J.


Il triangolo caricato sul sole presenta la scritta ebraica EMET che significa "verità piena".

Cordialmente,
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Messaggioda Antonio Pompili » martedì 30 ottobre 2007, 0:35

Hai ragione carissimo Ferrante! :P
Come non :oops: averci pensato prima! Con tutta probabilità è proprio questo lo stemma cardinalizio al quale si riferiva il nostro Frate. :wink:

Quella parola ebraica si riflette del resto nel bellissimo motto: Pro veritate adversa diligere, "Per la verità amare le avversità", un'espressione tratta dalla Regola Pastorale di San Gregorio Magno. La frase completa continua con et prospera formidanter declinare ("ed essere cauti e guardinghi davanti al successo"). In queste parole è racchiusa una grande sapienza: la verità, anche se splendente (come il sole radioso caricato di quel triangolo iscritto), richiede di amare le avversità che necessariamente si incontreranno perchè venga affermata.

Vorrei solo fare un'aggiunta circa la traduzione "verità piena" che hai riportato. Effettivamente la parola 'emeth, indica una costellazione di significati centrati attorno alla "verità": può indicare anche sincerità, rettitudine, solidità, sicurezza, fedeltà.
Ben dici dunque a mio avviso, caro Ferrante, che l'espressione indica "verità piena". Non per niente si ritrova insieme ad un altro importantissimo termine dell'Antico Testamento, hesed (che non ha un corrispettivo nelle lingue indoeuropee e ha come idea centrale quella di bontà (fedele), affetto, magnanimità), per indicare la rivelazione che Dio fa di sé stesso a Mosè: rab hèsèd we'émèth, "ricco in misericordia e in verità (o fedeltà)" (Es 34,6).

Non mi meraviglia dunque che quel triangolo, chiaro simbolo trinitario, sia stato voluto caricato di quella scritta dal Cardinal Martini.

Davvero uno stemma bellissimo, caro Ferrante.
Ti ringrazio per averlo ricordato. :)
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Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » martedì 30 ottobre 2007, 14:55

Lo stemma cardinalizio "vecchio" cui il vecchio frate accennava poc'anzi era quello di S. E. Manuel Gonçalves Cerejeira, portoghese, nel capo del quale compariva un triangolo analogo a questo sopra visto nell'arma Martini (ma, a differenza di esso, non raggiante) e contenente una scritta in caratteri ebraici che in apparenza sembra essere la medesima.

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Messaggioda Antonio Pompili » martedì 30 ottobre 2007, 16:05

L'ho trovato Frate mio! L'ho trovato! :P

Immagine

Il triangolo è effettivamente caricato di una scritta ebraica. Ma, se riesco a distinguere bene i caratteri, si tratta esattamente del Tetragramma Sacro, JHWH, il nome ebraico di Dio, che nella lettura sinagogale non viene pronunciato per sommo rispetto (viene sostituito dalla parola 'Adonaj, "Signore"). Non è l'unico nome divino che ricorre nella Bibbia ebraica. Ma a parte l'elevatissimo numero di ricorrenze - mi sembra circa 6830 (incluse alcune rare ricorrenze della forma contratta JHW) - si tratta del nome che Israele ha la coscienza di aver ricevuto per rivelazione da parte di Dio stesso, come dimostrano chiaramente le teologie-redazioni del Pentateuco (Es 3,13-15; 6,2-3).

Mi sembra davvero significativo che un Cardinale di Santa Romana Chiesa, probabilmente anche per manifestare la sua stima per le indiscutibili radici ebraiche del cristianesimo, abbia voluto il Tetragramma Sacro nel suo stemma.
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Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » martedì 30 ottobre 2007, 16:16

Il vecchio frate era certo che tu avresti saputo "capire" questo stemma assai meglio di lui...

...e soprattutto leggerlo, nel vero :wink: senso della parola! :lol:

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Messaggioda Antonio Pompili » martedì 30 ottobre 2007, 16:34

Bhe, sì... con l'ebraico mi sento ancora un po' più sicuro che non con il linguaggio blasonico. :oops: Ma grazie al vecchio frate, se di strada ne ho ancora tanta da fare, almeno leggere araldicamente uno stemma non mi sembra più accadico o sumero! :lol:
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Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » martedì 30 ottobre 2007, 16:37

...o :wink: etrusco...

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Messaggioda Antonio Pompili » martedì 30 ottobre 2007, 16:45

Giusto! :wink:
Anche perchè il vecchio frate più che del lituo di un augure o della lancia di un guerriero dell'antica Etruria, si serve di una bacchetta di diverso genere per impartire i suoi efficaci insegnamenti. Sì... il materiale è lo stesso di quello della pianta nello stemma della etrusca città di Tarquinia, ma i risultati finali sono molto diversi. :lol:
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Messaggioda FML » mercoledì 31 ottobre 2007, 14:02

antonio p. v. g. ha scritto:Non mi meraviglia dunque che quel triangolo, chiaro simbolo trinitario, sia stato voluto caricato di quella scritta dal Cardinal Martini.

Davvero uno stemma bellissimo

Gentilissimo Antonio,

convengo pienamente :wink: con te a riguardo della bellezza dell'arma del Card. Carlo Maria Martini.
Si può affermare oggettivamente che l'armonia dello stemma in questione risieda nella composizione delle figure, in esso rappresentate secondo canoni molto tradizionali.
Anni fa ebbi :D l'onore di ricevere dallo stesso Card. Martini (all'epoca Arcivescovo di Milano), una lettera contenente la spiegazione dello stemma.
Vi era scritto che per l'insegna episcopale erano stati scelti simboli di origine diversa: l'albero, ad esempio, era tratto da un antico sigillo notarile di uso familiare.
Trovo, a tal proposito, che una particolare :) qualità dell'arma in questione consista nella felice scelta di unire più figure (con significati distinti) tra loro, senza far ricorso ad una eccessiva partizione dello scudo.

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