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San Marco ha scritto:Paladini o Paladino?
Nel mio piccolo archivio ho trovato che le due famiglie sono presenti con blasoni differenti, le prime in Romagna, nelle Marche, in Campania ed in Sicilia, le seconde in Puglia ed in Campania.
Zaccheo ha scritto:...arma espiscopale di Jacopo Paladini, sopra menzionato, "di rosso, alla croce d'argento ritrinciata e pomettata negli angoli"
Palcoros ha scritto:Lo stemma della croce e dei gigli inquartati è storicamente documentato per la prima volta nel 1496 da Vittorio Prioli in una lettera del 1586 (poi pubblicata dal giornale araldico-genealogico-diplomatico nel 1879): si tratta di un sigillo di cera dell'abate di San Giovanni in Venere Fabrizio Paladini raffigurante l'arme dei Paladini di Lecce
Palcoros ha scritto:In ogni caso sull'arme che i Paladini avevano a Teramo 70 anni prima, non si può desumere nulla.
...quinci si coglie che la famiglia e vera paladini insin da Averardo primo (ne accadeva, che sui successori havessero da mutare le armi et il cognome cercando il quid pro quo) e che i baroni di lizzanello vengono dal detto senza interruttione nessuna insino a livia alla quale succede nicolo suo zio, precalendato entro la detta famiglia, il quale V. S. conobbe ne accade dubitarne eccetto se le scritture fussero false, che certo non sonno nel modo, che esse si veggono, ma quello niccolo per la caggione di tutti quelli rumori perché volendo ravvivare la memoria de’ meladini, con i quali i suoi predecessori haveano scorsa quella burrasca nella congiura dell’acquaviva volse framettere l’albero di melo fra la croce antica in segno de’ suoi possessori a cui fu lungamente dalla buona memoria di Alessio Maria, barone di Campie mio suocero, come più volte ne accade ragionare dissuaso per non dar da dire a coloro che non sapendo l’historia vi s'haria potuto abbagliare, ne mai permesso che la sua casa di campie cossì lo dipingesse, il che se da Nicolo non fu udito dal sig. Pompeo presente e fratello è stato totalmente abbandonato affatto come cosa impropria et da tenerne conto, e stima, ma in altro modo, che le armi paladine siano state concesse dagli Aragonesi à loysio vecchio non fu mai udito per nessun secolo eccetto se per opinione si dice come V. S. hora l’accenna che la croce e li gigli sia stata antica insegna de’ Paladini e successive di quelli di Campie, ramo che esce da quel pedale una scrittura di abbate Fabricio S.to di Paladini lo mostra, la quale è un transunto d’un confessionale e di grazie fatte a molti casali di Lecce sotto l’anno 1496 nell’indittione XV a 4 di 9bre, l’anno V del pontificato di Alessandro Papa VI, transuntato per l’autorità del S.to Abbate Fabritio, il cui principio così dice :
“Fabritius de paladinis Abbas et perpetuus comendatarius S.ti Johannis in Venere Theatine Diocesis, universis et singulis” etc.
dalla quale scrittura il sigillo pendente di cera con l’impressione di S. Giovanni bb. che tiene a piede uno scudetto con l’armi paladine della croce e di gigli a questo modo:
Il quale abbate fabritio fu un pezzo innanti come V. S. dal albore potrà scorgere di Alessandro di cui a V. S. è stata fatta così sinistra relacione che havesse havuto del suo cognome e delle sue armi sciocca et non dicevole opinione, più abasso assai di Loysio vecchio, a cui V. S. dice esserne stata concesse dagli Aragonesi.
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