"(...)l'OESSG è una
creazione di S.S. Pio IX che ha "istituzionalizzato" un'antica ed illustre tradizione. "
Lei dovrebbe giustificare questa sua conclusione, che mi pare non poco azzardata (non vedo poi dove ci sia leggenda in quanto esposto precedentemente, le assicuro che ci sono documenti per quel poco a cui ho accennato).
La cosa su cui mi trova vivacemente in disaccordo, è far dire all'Ordine stesso che la sua fondazione risalga a S.S. Pio IX (Chiamiamola "creazione" o come preferisce, la sua affermazione trasforma in aria, documenti e storia per giungere a delle conclusioni che mi paiono sì, una leggenda moderna, poiché fino ai primi del novecento, chissà perché, sconosciuta!!!).
Mi spiegherà poi a chi vennero concessi gli antichi privilegi se quest'Ordine è un'"invenzione" moderna, magari la Custodia francescana appartiene al quadro leggendario che impropriamente mi sarò tracciato, documenti che attestano migliaia di possedimenti dell'Ordine, apparterranno anch'essi alla leggenda, così come il "Sacro Militare Ordine Gerosolimitano del Santo Sepolcro", apparterrà anch'esso ad una mera leggenda. . Mi dispiace, ma lei vorrebbe che ci si accontenti di lapidarie conclusioni?
Una pubblicazione ufficiale del Gran Magistero dell'OESSG intitolata "Cenni Storici e Compiti Attuali dell'OESSG" datata 1992 , riporta che la custodia e la difesa del Santo Sepolcro fu affidata da Goffredo di Buglione a un gruppo di Cavalieri Crociati, alcuni erano religiosi altri laici ma tutti sapevano quando necessario usare la spada, dovevano ubbidienza al Patriarca di Gerusalemme e seguivano la regola di Sant'Agostino (ciò mi lascia pensare che il gran magistero nel 1992 non approvava certo la sua affermazione pocanzi citata).
Altri elementi di curiosità ma dovrei riempire pagine e pagine, ecco un assaggio:
Il più antico documento attestante l'istituzione dell'Ordine risale al 1103. E' di Baldovino I, fratello minore di Goffredo di Buglione. Con esso si dà facoltà al Patriarca di Gerusalemme di creare Cavalieri del Santo Sepolcro.
Un estratto:
"Avons pour la singuliere devotion de Chanoines de L'Eglise Patriarcale de cette sainte cité donné le garde du St. Sépulchre de N. S. aux dits Chanoines pour icelui d'ores en avant garder tant de jour que de nuit et entretenir le divin service, ainsi qu'ils ont fait ce-devan pour reconnoistre leur soin et diligence les avons nommés crées et établis soldats en Jésus Christ de l'Ordre du St. Sépulchre. Ordonnons qu'à l'avenir ils porteront sur leur robe blanche à l'endroit de l'estomac, ou autre lieu apparent d'icelle la croix et armes qui nous ont esté donnés par l'avis de Princes et Seigneurs Chrestiens après la conqueste de cette Sainte cité".
Sappiamo dai "brevi" di Nicolò IV e di Giovanni XXII che alla fine del XIII secolo l'Ordine possedeva 2088 chiostri con tutte le relative pertinenze e dipendenze.
Frammento di una bolla di papa Adriano IV (Archivi della corona di Aragona a Barcellona, Bolla Pontif. n.17) datata 1115.
Cito una parte:
"Ea propter, dilecte in Domino fili Raimunde, illustris Comes illius devotionis sinceritatem et integritatem fidei quam erga beatum Petrum et nos ipsos habere dignosceris attendentes juxta tua petitiones instantiam totam terram quam Adefonsus quondam Aragonensium rex sine haerede decedens
Sepulchro Domini, Hospitali et Templo pro animae suae salute reliquit et
fratres Sepulchri cum consensu patriarchae, Hospitalarii et Templarii eamdem Terram tibi postea concessisse noscuntur sicut ab eis nobilitati tuae concessa est et scriptis propriis roborata tam tibi quam haeredibus tuis, auctoritate apostolica confirmamus et praesentis scripti patrocinio communicamus" ecc.
Doveva essere particolarmente viva la leggenda dei Cavalieri del Santo Sepolcro nel 1115 per meritare precisa menzione nelle parole di papa Adriano IV.
Continuando a prendere a caso:
Breve di Papa Sisto IV al maestro Generale del Santo Sepolcro 1484
"Dilecto filio Cataneo de Traversriis Ordinis SS. Sepulchri Generali Magistro, salutem et apostolicam benedictione. De salubri gubernationet incremento ordini Sacrosanti Sepulchri Hierosolymitani qui olim toto orbe diffusus ninc proh dolor! temporum malignitate est pene destitutus et quem nos in visceribus gerimus cartitatis , paterno cogitantes affectus, devotioni tuae injuximus ut pro illius commodi procurandis generale capitulum convocares;" ecc.
Vorrei poter riscrivere tutto il materiale a disposizione, ma il tempo è tiranno e in alcuni casi si tratta di documenti di una certa estensione, ad ogni modo, cito anche la Bolal di Alessandro VI con il quale dichiara nulla la Bolla d'Innoncezo VIII che unisce
l'Ordine di Santo Sepolcro a quello di San Giovanni di Gerusalemme (SMOM) (Archivi Segreti del Vaticano, Bollario di Alessandro VI) (1497)
Non riporto il testo perché lunghissimo, ma ovviamente vengono menzionati continuamente i Sepulchri Domini, le loro pertinenze, la loro storia che giustifica il ritorno ad uno stato autonomo.
Come si può dividere ciò che non è mai esistito!? Anche questa è leggenda? A riprova di ciò, infatti, proprio l'attuale titolo "memoriale" di Maestro del Santo Sepolcro di cui ancora si fregia il Principe GranMaestro dell'Ordine di Malta, ricorda, se non dovesse bastare una bolla papale, di questa "realtà storica". Semplice tradizione la chiama lei? Io direi qualcosina di più.
Cito ancora da Istruzioni del Papa Urbano VIII al Guardiano di TErra Santa (22 Dicembre 1642)
"(...)
Habitus militaris SSmi Sepulchri non dentur indiscriminatim. Sed solum personis nobilibus ad judicium Patris Guardiani, simul cum discretorio (...)" ecc.
Anno 1708, Facoltà date da Clemente XII al Guardiano della Terra Santa
"(...)Alexsander VI anno sui POntificatus quarto et nostrae salutis 1496 apud Sedem Apostolicam rendere voluit facultatem instituendi Equites Ordinis SS. Sepulchri declarans se et alios successores Romanos Pontifices supremos ejus moderatores committens facultatem suo Vicario Generali Guardiano S. Sepulchri quia semper est de Ordine Minorum S. Francisci de Osservantia conferendi dictum ordinem peregrinis et venientibus ad Terram Sanctam sive essent Matrimonio copulati sive non essent modo alio requisita haberent et nonnulla observare promitterent. Potest idem Guardianus institueere equietes SS. Sepulchri Dom. N. Jesu Christi. (...) etc."
1746, Benedetto XIV con bolla In supremo militantis, ("ad perpetuam rei memoriam" nota mia: forse persa?)
breve estratto:
"20. Renovantur statuta generalia quo ad equites Sanctissimi Sepulchri ex concessione Apostolica per Patrem Guardianum instituendos (...)" ecc.
vi sono altri documenti, troppi per essere qui riportati, un altro ed ultimo estratto, questa volta dal Breve di Pio IX Cum multa sapienter del 1868
(...) Hinc nos, qui a primis Pontificatus Nostri annis equestrem Ordinem Pianum Apostolica Auctoritate constituimus, nunc ultro animum ad Ordinem Equestrem S. Sepulchri novo decore augendum ornandumque adiicimus (...)
Creazione?? Non mi pare proprio che si parli di "creazione" di un Ordine, "istituzionalizzazione" di un Ordine. Si parla di ben altro.
Ancora?
Purtroppo per motivi di tempo devo fermarmi, e soprattutto perché sono questioni che meritano puntuale approfondimento con citazione delle integrali fonti documentali (cosa che lascio ad altre e più opportune sedi, in veste più ufficiale). Per quanto mi riguarda, lascio parlare i documenti che si sono salvati nel tempo (purtroppo con la caduta della fortezza di S. Giovanni d'Acri, molti documenti andarono perduti).
Ma posso garantirle che la lista di estratti che potrei fornire come esempi non si limita a quanto già esposto.
Non mi pare che la mia sia una "disperata necessità", bensì, il tentativo di rispondere a spiacevoli "adombramenti" di verità, che suonano ad un cavaliere tanto quanto si cercasse di metter ombra sulle vicende della propria famiglia, giusto per intenderci, non crede che si difenderebbe anche lei?
Con umiltà nei confronti della "Storia", ricambio i cordiali saluti
Nota: Sono i documenti a dettare la storia, non certo gli storici a dettare i documenti, per cui a riprova di ciò, ho pensato di citare solo pochi documenti, perché credo che senza disdegnare il lavoro di illustri storici, sia importante che la ricerca e l'accesso ai documenti possa fornire sempre maggiori risposte a quegli interrogativi che si sono trasformati in clichés, passando da quesiti a risposte e certezze spesso basate su precedenti analisi della questione, senza che vi sia un ritorno attento alle fonti documentali (come molti campi del sapere, ahimé, sovente c'insegnano), comportando così un progressivo allontanamento dalla "realtà".
Mi spiace che ci siano molti cavalieri a cui possa interessare poco la storia del proprio Ordine, giustificando tanta imprudenza nelle espressioni loro rivoltegli, ciò avviene anche per gli altri Ordini, ovviamente, ma coloro che lei annovera tra i "disperati ricercatori", con non sottile apprezzamento (che spero vorrà rivedere nel tempo), sono coloro che si prefiggono di porre il giusto accento su molteplici elementi che offrono il giusto lustro ad una già illustre realtà, semplicemente perché hanno cara la loro appartenenza e non sentono di convidire clichés restrittivi e non completi, né di farsi dettare da altri, se non dai documenti (che sono sovrani) i propri meriti e/o demeriti.