Gran Maestri dell'O.E.S.S.G.

Per discutere sugli ordini cavallereschi e le onorificenze/ Discussions on orders of chivalry and honours

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Gran Maestri dell'O.E.S.S.G.

Messaggioda cassinelli » venerdì 26 gennaio 2007, 1:57

Cari Esperti,

è disponibile un elenco dei Gran Maestri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme?

Grazie per una cortese risposta!


Alessio Cassinelli
Ultima modifica di cassinelli il sabato 3 marzo 2007, 22:05, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Beniamino » mercoledì 31 gennaio 2007, 22:45

Le mie informazioni risalgono sino al 1848 quando il beato Pio IX passò l'amministrazione dell'Ordine dal Custode francescano di Terra Santa al Patriarca latino di Gerusalemme.

[size=18]Valerga - Patriarca Latino di Gerusalemme 1848 – 1872
Bracco - Patriarca Latino di Gerusalemme 1873 – 1889
Piavi - Patriarca Latino di Gerusalemme 1889 - 1905
Cammasei - Patriarca Latino di Gerusalemme 1906 – 1907
san Pio X - papa 1907 – 1914
Benedetto XV - papa 1914 - 1922
Pio XI - papa 1922 – 1928
Barlassina - Patriarca Latino di Gerusalemme 1928 – 1947
Niccolò Canali - Cardinale di S.R.C. 1949-61
Eugene Tisserant - Cardinale di S.R.C. 1961-73
Maximilian de Furstenberg - Cardinale di S.R.C. 1973-87
Giuseppe Caprio - Cardinale di S.R.C. 1987-95
Carlo Furno - Cardinale di S.R.C. 1995- [/size]

Sarebbe interessante riuscire ad andare più indietro nel tempo...

[size=12][/size]
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Gran Maestri dell'OESSG

Messaggioda alfabravo » giovedì 1 febbraio 2007, 14:24

Bernardo Giustinian nelle sue "Historie cronologiche dell'origine degli Ordini militari" (Venezia, 1692) fornisce questa serie di Gran Maestri

I, 1099, Goffredo di Buglione
II, 1100, Baldovino I
III, 1118, Baldovino II
IV, 1134, Folco d'Angiò
V, 1143, Baldovino III
VI, 1163, Almerico
VII, 1171, Baldovino IV
VIII, 1174, Baldovino V
IX, 1174, Sibilla
X, 1175, Guido di Lusignano
XI, 1188, Enrico di Champagne
XII, 1195, Giovanni di Brienne
XIII, 1208, Federico II di hohenstaufen
XIV, 1250 Corrado IV di Hohenstaufen
XV, 1252, Manfredi di Hohenstaufen
XVI, 1265, Carlo I d'Angiò
XVII, 1285, Carlo II d'Angiò
XVIII, 1309, Roberto d'Angiò
XIX, 1342, Giovanna I d'Angiò
XX, 1382, Carlo III d'Angiò
XXI, 1386, ladislao d'Angiò
XXII, 1414, Giovanna II d'Angiò
XXIII, 1438, Giustiniani scrive: "vario dominio pel corso di quattr'anni tra
Renato d'Angiò ed Alfonso d'Aragona
XXIV, 1442, Alfonso I d'Aragona
XXV, 1458, Ferdinando d'Aragona
XXVI, 1493, Alfonso II d'Aragona
XXVII, 1494, Ferdinando d'Aragona
XXVIII, 1495, Federico d'Aragona
XXIX, 1502, Ferdinando V d'Aragona
XXX, 1516, Carlo d'Absburgo (I come Re di Spagna)
XXXII, 1555, Filippo II d'Absburgo
XXXIII, 1598, Filippo III d'absburgo
XXXIV, 1621, Filippo IV d'Absburgo
XXXV, 1667, Carlo II d'Absburgo (vivente all'epoca di Giustinian)

Distinti saluti da Ritter
alfabravo
 
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Messaggioda Cronista di Livonia » giovedì 1 febbraio 2007, 14:47

Interessante, ma poco plausibile, si tratta infatti dei Re (e Regine) di Gerusalemme regnanti sostanzialmente fino a Federico II e poi di quelli "pretendenti" del ramo Angiò-Asburgo (che oggi dovrebbe aggiungere Borbone Due Sicilie).
Questo elenco non tiene conto del fatto che i Re regnanti furono i Lusignano di Cipro fino al 1291 (poi titolari), la cui titolarità passò a Casa Savoia.
Secondo questa logica del Giustinian il Gran Maestro oggi sarebbe S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele (oppure S.A.I e R. l'Arciduca Otto, stando alla "titolarità" seguita dal Giustinian) ed il Beato Pio IX avrebbe "usurpato" il Gran Magistero, uso le virgolette in quanto trattandosi di Ordine a carattere religioso l'usurpazione è discutibile, anche se non del tutto esclusa (vedasi caso dell'Ordine Supremo del Cristo conteso tra Pontefice e Re del Portogallo).

Secondo altri (vedasi p.es. Roger Peyrefitte - Cavalieri di Malta) i Gran Maestri del Santo Sepolcro sarebbero i Gran Maestri del SMOM.
Se non ricordo male vi furono dei Gran Priori o Priori dell'Ordine dei cannonici del Santo Sepolcro ed all'ultimo di questi (1400 e qualcosa se non ricordo male) subentrò il Gran Maestro degli Ospedalieri (Bolla pontificia).

Dovrebbe comunque essere possibile recuperare un elenco dei Priori o Gran Priori prima della fusione con gli Ospedalieri. Dovrebbe quindi seguire o l'elenco dei Custodi di Terra Santa o dei Gran Maestri ospedalieri e quindi l'elenco su citato dal 1848 in poi.
Cordiali saluti,

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Messaggioda Lord Acton » giovedì 1 febbraio 2007, 17:51

Cronista di Livonia ha scritto:Secondo altri (vedasi p.es. Roger Peyrefitte - Cavalieri di Malta) i Gran Maestri del Santo Sepolcro sarebbero i Gran Maestri del SMOM.

"Son circa cinque secoli, mio povero don Giuseppe, che Innocenzo VIII ha soppresso l'ordine del Santo Sepolcro, per riunirlo a quello di San Giovanni di Geruralemme... Là (Perugia), il suo ultimo generale, frà Battista de Marinis, fu informato che non era più nient'altro che un balì di Rodi"
Così parla il cardinale Canali, nel 1949, nel libro di Peyrefitte... ma il fondamento storico delle sue parole ?

Innocenzo VIII - Giovan Battista Cybo ha regnato dal 1484 al 1492, e quindi ci si trova con il periodo di Rodi... ma tutto il resto dell'affermazione... dove poggia ? Necessita una ricerca approfondita, che sarebbe certamente interessante.

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Messaggioda Cronista di Livonia » giovedì 1 febbraio 2007, 17:58

A tanto cortese e documentata domanda rispondo con un passo della pagina del sito Chivalric Orders a cura di Guy Stair Sainty riguardante l'OESSG.

By the mid-fifteenth century the use of the title of "Master" of the Holy Sepulcher by the Superior at Perugia was generally recognized in Italy, but not in France, Spain or Germany. In 1459 the Order of Canons, along with several other Orders which had had responsibilities in the Holy Land that were now impossible to fulfill, was combined into a new Order, that of Our Lady of Bethlehem, but the influence of the Canons was sufficient to prevent this being widely enforced.

Thirty years later, by the Bull Cum solerti meditatione pensamus of 1489, Pope Innocent VIII declared that the Perugia Superior's title of "Master" should be accorded in perpetuity to the Grand Master of the Order of the Hospital of Saint John, depriving the Order of Canons of the Holy Sepulcher of its autonomous status. [3] The Perugia "Master" was himself granted the rank of Grand Cross of Saint John and received as such on 4 October 1491.
...
[3] The Grand Master of the Order of Malta includes the title of Master of the Holy Sepulcher in his full titularity

Cordiali saluti,

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Messaggioda cassinelli » martedì 13 febbraio 2007, 0:28

Vi ringrazio!

E per quanto riguarda il periodo fra il 1667 ed il 1848 ?

Un caro saluto.


Alessio Cassinelli
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Messaggioda Cronista di Livonia » martedì 13 febbraio 2007, 15:13

Dal 1489 al 1848 l'elenco dei Maestri del Santo Sepolcro è quello dei Gran Maestri degli ospedalieri (quello del Giustinian si direbbe poco più che una favola).
Dal 1848 ad oggi vi è il duplice elenco, quello dei Gran Maestri dell'OESSG e quello dei Gran Maestri di Malta che sono tutt'oggi "Maestri del Santo Sepolcro".
Si noti che prima del 1848 vi erano si dei Cavalieri del Santo Sepolcro, ma solo un Ordine di canonici del Santo Sepolcro. L'Ordine cavalleresco è una creazione di S.S. Pio IX che "istituzionalizzò" un'antica tradizione.
Cordiali saluti,

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Messaggioda Antesterione » venerdì 16 febbraio 2007, 20:09

Vi sono documenti ufficiali che esprimono dati certi sulla fusione del "Sacro Militare Ordine Gerosolimitano del Santo Sepolcro" (Solo canonici? affatto) con il "Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta" (così come del successivo "scioglimento").
Pregherei i pur tanto stimati frequentatori del forum, di reperire queste fonti, prima di parlare con tanta "sicurezza" di alcuni argomenti. La scarsità di pubblicazioni che mostrino con rigore scentifico le documentazioni non significa (ahimé) che esse non esistano affatto.

Anche il titolo "memoriale" che è rimasto a Sua Altezza Eminentissima il Gran Maestro dello SMOM, dimostra che un Ordine del Santo Sepolcro ci fosse e come e che si trattasse di un Ordine Equestre (Inoltre andrebbe aperta una parentesi anche sul significato canonico del termine "perpetuo", lungi da me il pensare che uno storico possa essere un vero "tuttologo", ma un po' di diritto canonico per commentare bolle, documenti ecc. può essere utile). Non confondiamo troppo le cose, non vorremmo che il visitatore casuale, pensi anche per l'OESSG, a due rami dello stesso Ordine in virtù di due Gran Maestri! (Non è proprio il caso)

Prego anche i Cavalieri della nobile milizia, di essere prudenti nel postare affermazioni sull'OESSG onde evitare di diffondere informazioni inesatte sul proprio ordine, avvallando così, sentiti dire e scarsezza d'informazione (non certo per questa discussione, ma è sempre bene rammentarselo tra noi). Con un po' di intimo disappunto, dopo un po' di riflessioni in merito e dopo lungo tempo, ho voluto comunque postare, non un contributo (perché credo che queste questioni vadano discusse attorno a documentazioni e non tramite "sentiti dire" o copia incolla di (ahimé) illustri storici del settore, ma non specializzati nell'ordine in questione e che quindi guardano alla questione da una certe "lente"), ma una nota "alternativa", un piccolo fraterno appello alla prudenza.
Alcuni confratelli stanno ricercando e studiando nel tentativo di raccogliere la documentazione per la pubblicazione di alcuni "quaderni", ci vorrà un po' di tempo, ma è giusto che sia "anche" lo stesso Ordine (e ci mancherebbe!) a scrivere la sua storia.
A l'heure où le mal a si souvent droit de cité parmi les hommes, et jusque dans les plus hautes institutions, le réveil de la vocation chevaleresque est une urgence, à laquelle le ciel n'a jamais tardé à répondre. P. Philippe-Emmanuel RAUSIS o.p.
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Messaggioda hermann73 » venerdì 16 febbraio 2007, 21:40

Antesterione ha scritto:Vi sono documenti ufficiali che esprimono dati certi sulla fusione del "Sacro Militare Ordine Gerosolimitano del Santo Sepolcro" (Solo canonici? affatto) con il "Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta" (così come del successivo "scioglimento").
Pregherei i pur tanto stimati frequentatori del forum, di reperire queste fonti, prima di parlare con tanta "sicurezza" di alcuni argomenti. La scarsità di pubblicazioni che mostrino con rigore scentifico le documentazioni non significa (ahimé) che esse non esistano affatto.

Anche il titolo "memoriale" che è rimasto a Sua Altezza Eminentissima il Gran Maestro dello SMOM, dimostra che un Ordine del Santo Sepolcro ci fosse e come e che si trattasse di un Ordine Equestre (Inoltre andrebbe aperta una parentesi anche sul significato canonico del termine "perpetuo", lungi da me il pensare che uno storico possa essere un vero "tuttologo", ma un po' di diritto canonico per commentare bolle, documenti ecc. può essere utile). Non confondiamo troppo le cose, non vorremmo che il visitatore casuale, pensi anche per l'OESSG, a due rami dello stesso Ordine in virtù di due Gran Maestri! (Non è proprio il caso)

Prego anche i Cavalieri della nobile milizia, di essere prudenti nel postare affermazioni sull'OESSG onde evitare di diffondere informazioni inesatte sul proprio ordine, avvallando così, sentiti dire e scarsezza d'informazione (non certo per questa discussione, ma è sempre bene rammentarselo tra noi). Con un po' di intimo disappunto, dopo un po' di riflessioni in merito e dopo lungo tempo, ho voluto comunque postare, non un contributo (perché credo che queste questioni vadano discusse attorno a documentazioni e non tramite "sentiti dire" o copia incolla di (ahimé) illustri storici del settore, ma non specializzati nell'ordine in questione e che quindi guardano alla questione da una certe "lente"), ma una nota "alternativa", un piccolo fraterno appello alla prudenza.
Alcuni confratelli stanno ricercando e studiando nel tentativo di raccogliere la documentazione per la pubblicazione di alcuni "quaderni", ci vorrà un po' di tempo, ma è giusto che sia "anche" lo stesso Ordine (e ci mancherebbe!) a scrivere la sua storia.


Nel condividere, da cavaliere, quanto affermato, mi auguro che la futura pubblicazione dei citati "quaderni" possa essere adeguatamente pubblicizzata anche su questo forum.

cordialmente
hermann73
 
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Messaggioda Franz Joseph von Trotta » sabato 17 febbraio 2007, 20:27

Eppure la più approfondita ed autorevole pubblicazione storica riguardante l'Ordine del Santo Sepolcro sin'ora a disposizione, pubblicata dall'Ordine medesimo, con prefazione del Gran Maestro Cardinale Furno in più di un intervento riconosce pacificamente che l'Ordine non era un'antico ordine monastico-cavalleresco da intendersi come i Giovanniti od i Templari, ma un'associazione laica sorta tardivamente (le prime attestazioni di una certa continuità sono del 1336) ed indipendentemente dall'originario Capitolo del Santo Sepolcro che riuniva quei pellegrini che erano stati creati cavalieri sulla tomba di Cristo, cavalieri che però mancavano di una organizzazione che li riunisse in modo stabile ed organico.

Solo nel 1868 Pio IX ristabilito il patriarcato latino di Gerusalemme attribui a quella cavalleria disorganizzata il titolo di Ordine pontificio che oggi ben consciamo.

Non posso fare a meno di segnalare quindi questa raccolta di approfonditi saggi storici:
"Militia Sancti Sepulcri. Idea e istituzioni. Atti del colloquio internazionale tenuto presso la Pontificia Università del Laterano 10-12 aprile 1996", Città del Vaticano 1998, a cura di Kaspar Elm e cosimo Damiano Fonseca.
Con un indirizzo di saluto di S.E.R. il Signor Cardinale Carlo Furno Gran Maestro dell'OESSG.

Saluti cordiali,

FJVT
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Messaggioda Antesterione » domenica 18 febbraio 2007, 14:38

Nessuno sostiene che si tratti di un ordine "monastico"- cavalleresco, nonostante i primi cavalieri si raccolsero attorno alla regola di Sant'Agostino (che ricordiamo, è la regola sovente adottata dai Canonici, i in quanto la più adatta ad istituti particolari che necessitino di una regola "essenziale", non di un "regolamento" o di "costituzioni", poiché facilmente integrabile da appendici e costituzioni complementari), non credo che per essere degli Ordini Cavallereschi si debba necessariamente essere anche "monastici" o "ospedalieri", né che necessariamente ci si debba confrontare con la struttura prettamente religioso-cavalleresca giovannita, templare o magari teutonica, che non rappresenta l'unica forma occidentale di cavalleria (sebbene sia attestato che i primi cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, contassero anche canonici (non monaci) che all'occasione avrebbero saputo usare la spada) (senza dimenticare le migliaia di chiostri e pertinenze documentate nel tempo, ben prima della ristrutturazione dell'Ordine!!!).
(Basti pensare ad altri ordini che condividevano una connotazione religioso-cavalleresca, che una volta persa, per opinabili scelte della Fons Honorum da cui dipendevano, o per volontà della Santa Sede stessa, furono costrette ad una "involuzione" istituzionale o a "sparire", al contrario di quanto accaduto con i cavalieri del Santo Sepolcro). L'esistenza dei cavalieri del Santo Sepolcro così come l'uso delle insegne medesime è antichissima e storicamente provata da molteplici fonti documentali, alcune ancora inedite nella loro integralità o "dimenticate" dal pur lodevole sforzo di ricostruzione di alcuni storici. Alcuni passaggi da lei citati (non letteralmente), non hanno nulla a che vedere con l'antichità dell'istituzione cavalleresca del Santo Sepolcro, molti storici concordano sulle alterne vicissitudini precedenti la "ristrutturazione" dell'Ordine stesso così come su tentativi "spuri" di ufficializzazione di alcune realtà sotto la denominazione del Santo Sepolcro (vedasi la parentesi storica francese), senza mai tagliarne la continuità con il passato, riconoscendo con onestà intellettuale, le difficoltà dell'istituzione cavalleresca di fronte a precisi fattori storici, politici, geografici e sociali, ma anche una continuità. La stessa custodia francescana così come "non certo la tradizione" ma il "fatto" che fino ad una certa epoca continuassero a venire creati cavalieri a Gerusalemme, sul Santo Sepolcro, sono a garanzia di queste realtà, e quei cavalieri non venivano chiamati in altro modo che "cavalieri del Santo Sepolcro", ponendo a fianco al loro stemma, le insegne della dignità equestre relativa (che sono poi le attuali). Basta leggere gli statuti o un diploma cavalleresco per rendersi conto che non si tratti di una realtà "recente". La ristrutturazione di un Ordine equestre (l'assenza di elementi monastici o richiami ad ordini monastici, più che una mancanza o una particolarità, sottolinea la natura equestre simpliciter dell'Ordine), di per se stessa, attesterebbe solo che una realtà precedente è esistente e necessitante una ristrutturazione, e che realtà! Il fatto che necessiti attenzione, poi, viste le attuali circostanze, rileva quanto l'istituzione fosse cara ai Sommi Pontefici. Difatti, l'OESSG è Ordine Equestre di Sub-Collazione (unico ordine di Sub-collazione), con Gran Maestro un Cardinale di Santa Romana Chiesa. Delle realtà equestri che non sono di collazione diretta, è l'unica esclusivamente "cavalleresca" protetta dalla Santa Sede, con sede in Vaticano, riconosciuta giuridicamente. La Santa Sede così attesta la volontà di configurare l'OESSG come vero "Ordine Equestre", lì dove molte realtà equestri si chiamano "Ordini" senza più esserlo da molto tempo. La specificità dell'Ordine Giovannita poi, non ne fa certo un concorrente o un'alternativa. Trattasi di realtà sostanzialmente differenti che non hanno bisogno di essere messe in confronto. Ma trattasi delle sole due Realtà di non collazione diretta, riconosciute dalla Santa Sede, e non è poco.
Basti, entre autres, guardare agli antichi privilegi e gli onori concessi all'Ordine del Santo Sepolcro ed ai suoi insigniti (tra cui diritto di precedenza su tutti gli Ordini ad esclusione dell'Ordine dello Speron D'Oro e molti altri che non sto a menzionare ma che varrebbe la pena di analizzare). Tutti elementi che parlano di una realtà equestre che nel tempo, fin dalla prima "forma" istituzionale, si è "evoluta" acquisendo prerogative fino alla ristrutturazione Piana e l'ulteriore passaggio giuridico avvenuto sotto il pontificato di Giovanni Paolo II.

Ad ogni modo, ripeto, che siano le fonti documentali a parlare e non un libro o l'"interpretazione" di un libro. Perché mi pare proprio che serpeggi una certa "dimenticanza" di fattori troppo importanti per essere "ignorati" o ritenuti di marginale rilevanza.

Ogni ordine equestre vede alcuni suoi illustri membri affrontare alcuni aspetti ed approfondirli, di quasi tutte le realtà cavalleresche continuano ad esserci pubblicazioni sui più svariati aspetti, spesso apportando ulteriori elementi di riflessioni non accidentali. Quindi non vedo perché il dibattito e la ricerca sull'OESSG, debba chiudersi con una bibliografia esistente (neanche tutta, ahimé). Non crede?

Perché una "corrente" (non mi riferisco certo a chi intervenuto, seppur si possa evincere un sottile schierarsi di alcuni forumisti con la corrente in questione) si cimenta nello stabilire senza appello l'inesistenza di elementi che sono lì, su fonti documentali oltre che dimostrate dal fatto stesso che l'Ordine sia ancora qui, nel 2007, a testa alta tra le fila degli Ordini Equestri Pontifici.

L'OESSG è un illustre Ordine Equestre, che raduna appunto cavalieri attorno ad una comune finalità e ad una comune, specifica missione in seno alla Chiesa di Dio, la sua natura prettamente equestre e le sue originarie finalità sono ancor oggi oggi attuate, con sempre maggiore forza e rilevanza, pur nel lodevole sforzo di camminare insieme al Concilio Vaticano II ed al Magistero -attuale- della Santa Chiesa. Siamo ancora a difesa di Gerusalemme, la sua fede, le sue opere, i nostri fratelli cristiani. E la Santa Sede ci riconosce questo merito. Non è un caso che, ripeto, siano solo "due" gli Ordini Equestri riconosciuti e posti sotto la protezione della Santa Sede, e non sono due aspetti di una stessa medaglia, ma due diverse realtà, con connotazioni specifiche, entrambi eredità vive del passato crociato, equestre e nobiliare della cristianità. Considero queste appartenenze innanzitutto una grande grazia spirituale ed un grande dono, oltre che un grande onore.

Nota: Se un domani alcuni vecchi Ordini (tutt'oggi conferiti, ma che di fatto non possono essere ritenuti "Ordini"), venissero posti sotto la protezione della Santa Sede (cioè tornassero sotto la protezione della stessa), certamente necessiterebbero una ristrutturazione globale. Li diremmo allora, non in continuità con il passato? Restaurati? O non sarebbero forse le semplici esigenze di porre un istituto di antica origine (con la dovuta prudenza della Santa Sede), nel suo nuovo specifico ruolo all'interno della variegata realtà ecclesiale? E se ad oggi, solo -due- realtà, siano state ritenute degne di quest'attenzione, non è forse indicativo del valore delle stesse? Cercare di minare uno di questi due Ordini in uno degli elementi che contraddistingue il prestigio proprio delle realtà equestri (l'antica origine), non rende onore alla Cattedra di Pietro ed alle sue decisioni, ma credo che sull'inopportunità di ciò, si possa essere tutti concordi.

Cordialità
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Messaggioda Franz Joseph von Trotta » lunedì 19 febbraio 2007, 10:57

Gentile Signor Anesterione,

La ringrazio delle Sue interessanti osservazioni. Da parte mia, nel dibattito, non vi è alcun intento particolare, soprattutto in merito alla Sua "nota" finale che, mi pare, alluda a tutt'altra questione che, se mai dovesse essere affrontata davvero, spetterà certo a ben altri risolvere.

Mi limitavo a riassumere per grandi linee - certo non letteralmente :D! - delle conclusioni di quello che a tutt' oggi, per quello che mi è noto nella mia pochezza, posso ritenere il repertorio più aggiornato per metodo storiografico ed autorevolezza delle fonti che sia facilmente reperibile sulla storia dei Cavalieri del Santo Sepolcro e della successiva creazione dell'OESSG e che presenta la non comune condizione di avere il placet ufficiale dell'Ordine stesso.

Un saluto cordiale,

FJVT
Ultima modifica di Franz Joseph von Trotta il lunedì 19 febbraio 2007, 13:07, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Cronista di Livonia » lunedì 19 febbraio 2007, 12:00

Cortesi Signori,

mi sfugge un pò questa "disperata necessità" di vari appartenenti all'OESSG di accreditare una versione "leggendaria" del loro Ordine. Si tratta senz'altro di un Ordine illustre, prestigioso e dotato di una posizione di particolare privilegio agli occhi di Santa Romana Chiesa, eppure ciò sembra spesso non bastare a chi vi appartiene.

Personalmente trovo che cercare di accreditare leggende non aiuti il prestigio di una istituzione ed anzi lo svilisca, specie quando questi tentativi vengono smentiti da tutti i documenti.
Altrettanto personalmente non ho nulla contro l'OESSG, cerco solo di essere obiettivo nei miei giudizi, basandomi sulle opere di esperti illustri ed accreditati e ponderandone con attenzione le parole.

Peyrefitte non era uno storico, anzi, ma il suo Chevaliers de Malte è basato su documenti provenienti dallo SMOM e sul racconto di uno dei personaggi coinvolti nella vicenda.
Stair Sainty è un esperto di fama mondiale in ambito cavalleresco (non sempre amato, ma certamente competente).
Entrambe queste fonti sono state prese per "non buone" da chi difende le origini "leggendarie" dell'OESSG, come ultima fatica vorrei proporne una terza ed ultima, il Prof. Giacomo Bascapè, Cavaliere di Gran Croce dell'OESSG, giurista illustre ed esperto di Ordini cavallereschi. Nella sua opera, basata sullo studio di quasi tutta la letteratura disponibile (basta guardare le fonti che cita) la tesi esposta è quella della "non-continuità".
Infine anche l'unica altra opera citata in questa discussione (con prefazione del Gran Maestro dell'OESSG!) sostiene la "non-continuità".

Quali sarebbero invece le opere, di veri esperti, che comprovano la continuità ?
Salvo la presentazione di documenti od opere serie che comprovino il contrario l'OESSG è una creazione di S.S. Pio IX che ha "istituzionalizzato" un'antica ed illustre tradizione.
Cordiali saluti,

Il Cronista di Livonia
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Messaggioda Antesterione » lunedì 19 febbraio 2007, 20:12

"(...)l'OESSG è una creazione di S.S. Pio IX che ha "istituzionalizzato" un'antica ed illustre tradizione. "

Lei dovrebbe giustificare questa sua conclusione, che mi pare non poco azzardata (non vedo poi dove ci sia leggenda in quanto esposto precedentemente, le assicuro che ci sono documenti per quel poco a cui ho accennato).

La cosa su cui mi trova vivacemente in disaccordo, è far dire all'Ordine stesso che la sua fondazione risalga a S.S. Pio IX (Chiamiamola "creazione" o come preferisce, la sua affermazione trasforma in aria, documenti e storia per giungere a delle conclusioni che mi paiono sì, una leggenda moderna, poiché fino ai primi del novecento, chissà perché, sconosciuta!!!).

Mi spiegherà poi a chi vennero concessi gli antichi privilegi se quest'Ordine è un'"invenzione" moderna, magari la Custodia francescana appartiene al quadro leggendario che impropriamente mi sarò tracciato, documenti che attestano migliaia di possedimenti dell'Ordine, apparterranno anch'essi alla leggenda, così come il "Sacro Militare Ordine Gerosolimitano del Santo Sepolcro", apparterrà anch'esso ad una mera leggenda. . Mi dispiace, ma lei vorrebbe che ci si accontenti di lapidarie conclusioni?

Una pubblicazione ufficiale del Gran Magistero dell'OESSG intitolata "Cenni Storici e Compiti Attuali dell'OESSG" datata 1992 , riporta che la custodia e la difesa del Santo Sepolcro fu affidata da Goffredo di Buglione a un gruppo di Cavalieri Crociati, alcuni erano religiosi altri laici ma tutti sapevano quando necessario usare la spada, dovevano ubbidienza al Patriarca di Gerusalemme e seguivano la regola di Sant'Agostino (ciò mi lascia pensare che il gran magistero nel 1992 non approvava certo la sua affermazione pocanzi citata).

Altri elementi di curiosità ma dovrei riempire pagine e pagine, ecco un assaggio:

Il più antico documento attestante l'istituzione dell'Ordine risale al 1103. E' di Baldovino I, fratello minore di Goffredo di Buglione. Con esso si dà facoltà al Patriarca di Gerusalemme di creare Cavalieri del Santo Sepolcro.

Un estratto:
"Avons pour la singuliere devotion de Chanoines de L'Eglise Patriarcale de cette sainte cité donné le garde du St. Sépulchre de N. S. aux dits Chanoines pour icelui d'ores en avant garder tant de jour que de nuit et entretenir le divin service, ainsi qu'ils ont fait ce-devan pour reconnoistre leur soin et diligence les avons nommés crées et établis soldats en Jésus Christ de l'Ordre du St. Sépulchre. Ordonnons qu'à l'avenir ils porteront sur leur robe blanche à l'endroit de l'estomac, ou autre lieu apparent d'icelle la croix et armes qui nous ont esté donnés par l'avis de Princes et Seigneurs Chrestiens après la conqueste de cette Sainte cité".

Sappiamo dai "brevi" di Nicolò IV e di Giovanni XXII che alla fine del XIII secolo l'Ordine possedeva 2088 chiostri con tutte le relative pertinenze e dipendenze.

Frammento di una bolla di papa Adriano IV (Archivi della corona di Aragona a Barcellona, Bolla Pontif. n.17) datata 1115.

Cito una parte:
"Ea propter, dilecte in Domino fili Raimunde, illustris Comes illius devotionis sinceritatem et integritatem fidei quam erga beatum Petrum et nos ipsos habere dignosceris attendentes juxta tua petitiones instantiam totam terram quam Adefonsus quondam Aragonensium rex sine haerede decedens Sepulchro Domini, Hospitali et Templo pro animae suae salute reliquit et fratres Sepulchri cum consensu patriarchae, Hospitalarii et Templarii eamdem Terram tibi postea concessisse noscuntur sicut ab eis nobilitati tuae concessa est et scriptis propriis roborata tam tibi quam haeredibus tuis, auctoritate apostolica confirmamus et praesentis scripti patrocinio communicamus" ecc.

Doveva essere particolarmente viva la leggenda dei Cavalieri del Santo Sepolcro nel 1115 per meritare precisa menzione nelle parole di papa Adriano IV.

Continuando a prendere a caso:
Breve di Papa Sisto IV al maestro Generale del Santo Sepolcro 1484

"Dilecto filio Cataneo de Traversriis Ordinis SS. Sepulchri Generali Magistro, salutem et apostolicam benedictione. De salubri gubernationet incremento ordini Sacrosanti Sepulchri Hierosolymitani qui olim toto orbe diffusus ninc proh dolor! temporum malignitate est pene destitutus et quem nos in visceribus gerimus cartitatis , paterno cogitantes affectus, devotioni tuae injuximus ut pro illius commodi procurandis generale capitulum convocares;" ecc.

Vorrei poter riscrivere tutto il materiale a disposizione, ma il tempo è tiranno e in alcuni casi si tratta di documenti di una certa estensione, ad ogni modo, cito anche la Bolal di Alessandro VI con il quale dichiara nulla la Bolla d'Innoncezo VIII che unisce l'Ordine di Santo Sepolcro a quello di San Giovanni di Gerusalemme (SMOM) (Archivi Segreti del Vaticano, Bollario di Alessandro VI) (1497)

Non riporto il testo perché lunghissimo, ma ovviamente vengono menzionati continuamente i Sepulchri Domini, le loro pertinenze, la loro storia che giustifica il ritorno ad uno stato autonomo.

Come si può dividere ciò che non è mai esistito!? Anche questa è leggenda? A riprova di ciò, infatti, proprio l'attuale titolo "memoriale" di Maestro del Santo Sepolcro di cui ancora si fregia il Principe GranMaestro dell'Ordine di Malta, ricorda, se non dovesse bastare una bolla papale, di questa "realtà storica". Semplice tradizione la chiama lei? Io direi qualcosina di più.

Cito ancora da Istruzioni del Papa Urbano VIII al Guardiano di TErra Santa (22 Dicembre 1642)

"(...)
Habitus militaris SSmi Sepulchri non dentur indiscriminatim. Sed solum personis nobilibus ad judicium Patris Guardiani, simul cum discretorio (...)" ecc.

Anno 1708, Facoltà date da Clemente XII al Guardiano della Terra Santa

"(...)Alexsander VI anno sui POntificatus quarto et nostrae salutis 1496 apud Sedem Apostolicam rendere voluit facultatem instituendi Equites Ordinis SS. Sepulchri declarans se et alios successores Romanos Pontifices supremos ejus moderatores committens facultatem suo Vicario Generali Guardiano S. Sepulchri quia semper est de Ordine Minorum S. Francisci de Osservantia conferendi dictum ordinem peregrinis et venientibus ad Terram Sanctam sive essent Matrimonio copulati sive non essent modo alio requisita haberent et nonnulla observare promitterent. Potest idem Guardianus institueere equietes SS. Sepulchri Dom. N. Jesu Christi. (...) etc."

1746, Benedetto XIV con bolla In supremo militantis, ("ad perpetuam rei memoriam" nota mia: forse persa?)

breve estratto:

"20. Renovantur statuta generalia quo ad equites Sanctissimi Sepulchri ex concessione Apostolica per Patrem Guardianum instituendos (...)" ecc.

vi sono altri documenti, troppi per essere qui riportati, un altro ed ultimo estratto, questa volta dal Breve di Pio IX Cum multa sapienter del 1868

(...) Hinc nos, qui a primis Pontificatus Nostri annis equestrem Ordinem Pianum Apostolica Auctoritate constituimus, nunc ultro animum ad Ordinem Equestrem S. Sepulchri novo decore augendum ornandumque adiicimus (...)

Creazione?? Non mi pare proprio che si parli di "creazione" di un Ordine, "istituzionalizzazione" di un Ordine. Si parla di ben altro.

Ancora?

Purtroppo per motivi di tempo devo fermarmi, e soprattutto perché sono questioni che meritano puntuale approfondimento con citazione delle integrali fonti documentali (cosa che lascio ad altre e più opportune sedi, in veste più ufficiale). Per quanto mi riguarda, lascio parlare i documenti che si sono salvati nel tempo (purtroppo con la caduta della fortezza di S. Giovanni d'Acri, molti documenti andarono perduti).

Ma posso garantirle che la lista di estratti che potrei fornire come esempi non si limita a quanto già esposto.

Non mi pare che la mia sia una "disperata necessità", bensì, il tentativo di rispondere a spiacevoli "adombramenti" di verità, che suonano ad un cavaliere tanto quanto si cercasse di metter ombra sulle vicende della propria famiglia, giusto per intenderci, non crede che si difenderebbe anche lei?

Con umiltà nei confronti della "Storia", ricambio i cordiali saluti


:)

Nota: Sono i documenti a dettare la storia, non certo gli storici a dettare i documenti, per cui a riprova di ciò, ho pensato di citare solo pochi documenti, perché credo che senza disdegnare il lavoro di illustri storici, sia importante che la ricerca e l'accesso ai documenti possa fornire sempre maggiori risposte a quegli interrogativi che si sono trasformati in clichés, passando da quesiti a risposte e certezze spesso basate su precedenti analisi della questione, senza che vi sia un ritorno attento alle fonti documentali (come molti campi del sapere, ahimé, sovente c'insegnano), comportando così un progressivo allontanamento dalla "realtà".
Mi spiace che ci siano molti cavalieri a cui possa interessare poco la storia del proprio Ordine, giustificando tanta imprudenza nelle espressioni loro rivoltegli, ciò avviene anche per gli altri Ordini, ovviamente, ma coloro che lei annovera tra i "disperati ricercatori", con non sottile apprezzamento (che spero vorrà rivedere nel tempo), sono coloro che si prefiggono di porre il giusto accento su molteplici elementi che offrono il giusto lustro ad una già illustre realtà, semplicemente perché hanno cara la loro appartenenza e non sentono di convidire clichés restrittivi e non completi, né di farsi dettare da altri, se non dai documenti (che sono sovrani) i propri meriti e/o demeriti.
A l'heure où le mal a si souvent droit de cité parmi les hommes, et jusque dans les plus hautes institutions, le réveil de la vocation chevaleresque est une urgence, à laquelle le ciel n'a jamais tardé à répondre. P. Philippe-Emmanuel RAUSIS o.p.
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