Marchese Gigli Campana

Per discutere sulla storia di famiglia e sulla genealogia / Discussions on family history and genealogy

Moderatori: Messanensis, Alessio Bruno Bedini, GENS VALERIA

Marchese Gigli Campana

Messaggioda andvent » martedì 9 gennaio 2007, 12:18

Intorno al 1860 fu dispersa la strepitosa collezione d'arte del Marchese Gigli Campana :) :) , Nobiluomo Italiano credo di recente nobiltà.
La collezione fu acquistata dal Victoria & Albert Museum di Londra e da altri musei di simile importanza :shock: :shock:

Tuttavia non sono riuscito ad avere notizie sulla genealogia e sui titoli nobiliare di Gigli Campana :( :(

C'è qualcuno che mi può dare informazioni? La famiglia è tuttora fiorente? :wink: :wink:

grazie!!
andrea
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Messaggioda Lasa pur dir » mercoledì 10 gennaio 2007, 4:39

Gentilissimo Andvent,
ricordavo di essermi imbattuto nella Collezione Campana all'epoca dei mie studi universitari. Cercando on line ho trovato questo articolo su una recente mostra che contiene alcune interessanti informazioni. Spero possa esserle utile.

1 Marzo - 2 Luglio 2006
Tesori antichi. Gioielli della Collezione Campana

Musei Capitolini

I preziosi gioielli antichi e moderni della collezione Campana tornano significativamente a Roma in occasione della mostra che abbiamo il piacere di presentare al pubblico nel Palazzo dei Conservatori in Campidoglio.
La mostra è stata prorogata fino al 2 luglio.

La collezione di gioielli greci, etruschi, romani e bizantini, formata con passione a Roma nella prima metà dell'Ottocento dal marchese Giovanni Pietro Campana di Cavelli (1808-1880), non solo costituì uno dei più importanti settori della sua grande raccolta privata d'arte e di antichità, tra le più note nell'Europa del XIX secolo, ma giocò un ruolo fondamentale nel rinnovare il gusto della produzione di oreficeria in stile archeologico a Roma.
Protagonista di questa fortunata stagione sarà la famiglia Castellani, con l'atelier di oreficeria fondato a Roma nel 1814 da Fortunato Pio Castellani, orafo, antiquario e collezionista (1794-1865), che per primo intraprese la produzione di gioielli ispirati agli originali greci ed etruschi che venivano alla luce alla fine degli Anni Venti dell'Ottocento da scavi intrapresi a Roma e nel territorio dell'antica Etruria.
Il marchese Campana ereditò dal nonno Giampietro e dal padre Prospero la passione per l'archeologia e per l'arte, oltre all'incarico, prima di assistente poi di direttore del Monte di Pietà, ruolo di rilievo istituzionale che svolgerà dal 1833 al 1857.
Le sue raccolte di bronzi, sculture, terrecotte, gioielli, dipinti, ceramiche, monete e medaglie, magnificamente esposte nella villa del Laterano, provenivano dal mercato antiquario e dagli scavi intrapresi nelle sue proprietà o da lui promossi nel territorio di Roma e del Lazio.
Grazie all'esperienza maturata nel campo dell'archeologia e della ricerca scientifica - a lui si deve la scoperta del colombario di Pomponio Hylas e di altri due colombari presso la tomba degli Scipioni, oltre alla pubblicazioni degli esiti degli scavi e il catalogo delle terrecotte di età repubblicana delle sue raccolte - ottenne prestigiosi incarichi dall'amministrazione pontificia, che gli affidò, tra gli altri, la direzione degli scavi di Ostia. Nel 1857 il marchese Campana fu travolto dal dissesto finanziario e da un drammatico processo per malversazione, peculato e abuso d'ufficio. Condannato al carcere e poi all'esilio, i suoi beni furono confiscati nel 1859 dallo Stato Pontificio e le collezioni sequestrate e poste in vendita.
In attesa di trovare un acquirente, la collezione di gioielli venne affidata all'atelier Castellani, dove Augusto Castellani ne fece oggetto di studio, di restauro e ne curò il catalogo per la vendita. Il contatto diretto con i preziosi originali della collezione Campana suggerirà ai Castellani di sperimentare nuove tecniche di lavorazione e di restauro, che giungono in alcuni casi alla geniale trasformazione e reinterpretazione dei gioielli antichi, oltre a dare un fondamentale impulso al rinnovamento della produzione di gioielli di squisito gusto archeologico che ebbe un enorme ed immediato successo in Italia e all'estero.
I tesori della collezione Campana furono in breve dispersi in Francia, Inghilterra e Russia.
Solo la collezione numismatica, formata da oltre quattrocento esemplari di monete d'oro romane e bizantine, fu opportunamente acquistata dall'Amministrazione Capitolina nel 1873, grazie all'interessamento dello stesso Augusto Castellani, membro fondatore della Commissione Archeologica Comunale, nominato nello stesso anno direttore dei Musei Capitolini. Fu lo stesso Augusto Castellani, con la donazione di oltre novemila monete delle sue raccolte, a dare impulso alla creazione del Medagliere Capitolino dove oggi possiamo ammirare, tra le altre, una selezione ragionata degli esemplari più importanti degli antichi aurei della collezione Campana ed alcuni raffinati gioielli della seconda metà dell'Ottocento dell'atelier Castellani.
La collezione Campana di gioielli antichi, impreziositi dalle montature e dai restauri Castellani, fu acquistata in gran parte dal Governo francese nel 1861. Presentata per la prima volta al pubblico a Parigi nel 1862, al Palais de l'Industrie, fu destinata nel 1863 al Museo del Louvre, dove andrà a costituire uno delle più importanti raccolte del Dipartimento delle antichità greche, etrusche e romane.
La Mostra, ideata da Françoise Gaultier, Conservateur en chef au département des Antiquités grecques, étrusque et romaines del Museo del Louvre e da Catherine Metzenger, Conservateur général honoraire dello stesso Dipartimento, già presentata a Parigi, al Museo del Louvre, dall'ottobre 2005 al gennaio 2006, viene riproposta a Roma per iniziativa del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, Sovraintendenza ai Beni Culturali. L'esposizione offre una raffinata selezione di circa duecento esemplari delle collezioni del Louvre, con alcuni preziosi prestiti dalle collezioni del British Museum e del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Frutto di approfonditi studi e di un'importante campagna di restauri finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, si realizza grazie alla liberalità di Henri Loyrette, Président Directeur del Museo del Louvre e alla generosa collaborazione dei direttori dei Musei, Archivi e Biblioteche che hanno concesso il prestito delle opere esposte.



Sempre cordialmente.

Domenico Maria d. B.
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Gigli - Campana

Messaggioda andvent » mercoledì 10 gennaio 2007, 12:11

Caro amico,
ti ringrazio moltissimo :D :D per le informazioni (tra l'altro da bravo romano mi sono fatto sfuggire la mostra della quale mi hai dato informazione) :( :(

Dal punto di vista genealogico mi sembra quindi di capire che il Marchese Campana possedesse un titolo Pontificio. :D :D E' così?? :4: :4:

:1: :1: BENE ora naturalmente il mio appetito si allarga 8) 8) :

1. Esiste una genealogia della famiglia dei Marchesi Campana?? :?

2. Perché nell'ambiente dell'arte rinascimentale (altra branca del collezionismo del Marchese) si parla di collezione GIGLI-Campana? Si tratta di due famiglie separate congiunte nella disavventura delle vendite post crack finanziario o esisteva una parentela? :shock: :shock:

3. Abbiamo uno stemma o riferimenti araldici dei Campana o del Gigli-Campana? 8) 8)

4. La famiglia è ancora fiorente? :wink:

5. L'articolo dedicato alla mostra dei Capitolini parla di una Villa al Laterano, qualcuno sa quale villa fosse? Forse quella acquistata dal Principe Wolkonsky poi sede dell'Ambasciata Tedesca e ora residenza dell'Ambasciatore Inglese?

Ringrazio tutti per i preziosi contributi!!! :D :D
andrea
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Messaggioda Lasa pur dir » mercoledì 10 gennaio 2007, 13:32

Assolutamente di nulla, anzi, a proposito di mostre mi permetto di segnalarti questa ancora in corso:

3 Dicembre 2006 - 4 Marzo 2007

Frascati al tempo di Pio IX e del Marchese Campana

Mostra

Scuderie Aldobrandini - Piazza Marconi 6 - Frascati (Roma)

Giorni chiusura Lunedì

Orario
Martedì - Venerdì ore 10.00 -18.00
Sabato, Domenica e festivi ore10.00 - 19.00
Biglietto d'ingresso

Intero 5,16 €
Ridotto 2,58 €
Informazioni e prenotazioni 06 - 9417195


Visitando la mostra e consultando il catalogo sono certo che troverà moltissime risposte alle sue curiosità.

Intanto riporto di seguito la biografia del Marchese Campana che potrà comunque trovare anche sul sito dell'evento
http://www.zetema.it/mostre_ed_eventi/mostre/frascati_al_tempo_di_pio_ix_e_del_marchese_campana

BIOGRAFIA DI GIOVANNI PIETRO CAMPANA
6/6/1809 Gian Pietro Campana nasce a Roma da Prospero e Marianna Polverosi

1829 primi scavi di Campana nel territorio di Frascati, dove, fin dal 1788, la famiglia disponeva dei beni ceduti in enfiteusi dalla Camera Apostolica.
Fino al 1857 dirige o fa effettuare numerose indagini archeologiche nelle sue proprietà o in altri siti a Roma o nelle città etrusche

1831 Campana entra al Monte di Pietà come assistente. Diviene direttore generale nel 1833 e si fa apprezzare per la sua buona gestione.

1840 Pubblica Di due sepolcri del secolo di Augusto, scoverti tra la via Latina el’Appia presso la tomba degli Scipioni.

1842 Esce la prima edizione di Antiche opere in plastica di Giovanni Pietro
Campana, suscitando grande interesse su una categoria di oggetti ancora
poco studiati, le lastre fittili che prenderanno il suo nome. Campana fa
condurre da Luigi Canina una campagna di scavo nei pressi dell'eremo di
Camaldoli e rinviene due piccoli cippi con le dediche del tribuno militare M.
Furio alla Fortuna e a Marte.

1846 Il papa Pio IX visita la collezione di antichità raccolta da Campana nella sua villa al Laterano.

1847 Vincenzo Pericoli redige un rapporto sulla gestione e lo stato delle finanze del Monte di Pietà e segnala un certo numero di irregolarità.

1851 Campana sposa l’inglese Emily Rowles, la cui famiglia è legata al principe Carlo Luigi Bonaparte, futuro Napoleone III

1854 Gian Pietro Campana conduce nuove campagne di scavo nel territorio di Frascati a Quarto di Maria, Colle Pisano, Immagine Nuova, Colle Giudice,Pescareccia e Grotte Piattelle.

1856 A Frascati, il marchese acquista palazzo Marconi, oggi sede del Municipio, da Achille Nainer Bussoni, per una somma di oltre 32.000 scudi. Con notificazione del 12 ottobre, Gian Pietro Campana concede 80 rubbia di terreno coltivabile a trecento famiglie frascatane, creando un ceto di piccoli proprietari

1857 Il 28 novembre Pio IX autorizzò l'arresto del marchese per l'accusa di peculato e lo fece condurre nella prigione del San Michele a Roma.

1858 A Frascati vengono interrotti i lavori della grandiosa residenza della Vignola, destinata a polo residenziale e museale. In seguito al processo, Campana viene condannato a venti anni di carcere, poi commutati in esilio

1861 Dopo la decisione dello Stato Pontificio di mettere in vendita la collezione Campana, e dopo alcune acquisizioni effettuate dall’Inghilterra e dalla Russia, gran parte della collezione viene acquistata da Napoleone III

1880 Campana, tornato a Roma dopo il 1870, muore il 10 ottobre 1880. E' sepolto nel cimitero del Verano.


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Messaggioda MMT » mercoledì 10 gennaio 2007, 15:41

Ho trovato qualcosa di interessante su questa pagina inglese http://links.jstor.org/sici?sici=0007-6 ... size=LARGE

alla fine della prima colonna si legge chiaramente, anche se in inglese:

"because of his cultural merits, he have been given the title of Marchese di Cavelli by King Ferdinand II of Naples and Grand-Duke Leopold II of Tuscany and was wooed by King Ludwig of Bavaria"

Spero di essere stato di aiuto,
Michele Tuccimei
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Gigli Campana

Messaggioda andvent » mercoledì 10 gennaio 2007, 18:16

:D :D :D
Grazie!

Seguendo le Vostre Indicazioni ho trovato la Biografia del Marchese Campana in http://www.zetema.it/content/download/2 ... ampana.pdf

che vi riporto integralmente:

BIOGRAFIA DI GIOVANNI PIETRO CAMPANA
1808 (o 1809) Nasce a Roma Giovanni Pietro Campana

1829 Primi scavi di Campana nel territorio di Frascati

1831 Campana entra al Monte di Pietà come assistente. Diviene direttore nel 1833 e si fa apprezzare per la sua buona gestione

1831-1857 Campana dirige o fa effettuare numerosi scavi nelle sue proprietà o in terreni altrui siti a Roma o nella zona di Roma

1838 Primo catalogo della collezione di gioielli redatto su richiesta della Commissione generale consultiva di Antichità e Belle Arti

1840 Campana pubblica Di due sepolcri del secolo di Augusto, scoperti tra la via Latina e l’Appia presso la tomba degli Scipioni

1842 La prima edizione di Antiche opere in plastica di Giovanni Pietro Campana attira l’attenzione su una categoria di oggetti ancora poco studiati e suscita un grande interesse

1846 Il Papa Pio IX visita la collezione di antichità raccolta da Campana nella sua villa al Laterano

1847 Su richiesta di Papa Pio IX, Vincenzo Pericoli redige un rapporto sulla gestione e lo stato delle finanze del Monte di Pietà e segnala un certo numero di irregolarità

1849 Un decreto del Collegio araldico ed archeologico di Francia insignisce Campana del titolo di marchese di Cavelli 1851 Campana sposa l’inglese Emily Rowles, la cui famiglia è legata al principe Napoleone, futuro Napoleone III. Nello stesso anno il Natale di Roma, commemorato tutti gli anni dalla Pontificia Accademia Romana di Archeologica nella data tradizionale della fondazione di Roma, è celebrato nella villa di Campana al Laterano alla presenza di Luigi di Baviera e di altri importanti personaggi

1854 Campana, a causa di gravi problemi finanziari, impegna la sua collezione di gioielli e, con la garanzia delle altre collezioni, contratta successivamente numerosi prestiti

1857 Viene arrestato il 28 novembre per peculato e condotto nella prigione di San Michele a Roma

1858 Dopo un processo non privo di anomalie, Campana è condannato a venti anni di carcere, rapidamente tramutati in esilio

1859 Campana cede la sua collezione allo Stato Pontificio e vende le sue terre di Monopoli per tentare di sanare i suoi debiti

1861 Dopo alcune acquisizioni da parte dell’Inghilterra e della Russia, gran parte della collezione è acquistata da Napoleone III

1880 Campana, tornato a Roma alla fine degli anni 1870, muore il 10 ottobre 1880 ed è sepolto nel cimitero del Verano. Nel corso della sua vita ha accumulato titoli accademici e onorifici e sostenuto numerosi istituti di carità. E stato membro dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica, della Commissione generale consultiva di Antichità e Belle Arti, membro, tesoriere e poi presidente della Pontificia Accademia di Archeologia, membro dell’ Academie des inscriptions et belles-lettres. E’ stato tra l’altro decorato con l’ordine cavalleresco di San Gregorio Magno e in Francia con la Legion d’honneur

:D :D
Interessantissimo inoltre è l'articolo del Burlington Magazine che chiarisce moltissime mie curiosità sulla collezione.

:2: :2:

A questo punto però la mia fame di informazioni diventa insaziabile!!
Ricordo perfettamente che nella citazione dei quadri del Museo di Avignone la provenienza è "Gigli-Campana" ed inoltre sempre l'incomparabile Burlington Magazine http://links.jstor.org/sici?sici=0004-3 ... size=LARGE cita la Collezione Gigli-Campana :4: MA, grazie al vostro contributo ho la conferma che :o :o quella che credevo fosse un'unica collezione appartenente al "Marchese Gigli - Campana" era invece del "Marchese Campana" e di "Ottavio Gigli".

Se è in gran parte esaudita la mia curiosità sul Marchese Campana :D (ma che stemma aveva?) 8) .......... e 8) abbiamo altre notizie sulla famiglia.... :roll: :roll: Tuttavia vorrei sapere qualcosa in più su questo "Ottavio Gigli" di Firenze........ :oops: :oops: (In realtà era la fimiglia Gigli l'obiettivo iniziale della mia ricerca.... :oops: :oops: )

Tuttavia a questo punto non so se si tratta di una famiglia di interesse di questo forum.... :3: :3:

Farò ulteriori ricerche e le comunicherò........ se interessano...

Vi ringrazio ancora immensamente!!! :D :D :D
andrea
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Marchese Campana e Ottavio Gigli

Messaggioda andvent » mercoledì 10 gennaio 2007, 18:36

:D :D
Trovato!!

Ottavio Gigli era nobile di Sezze e patrizio di Anagni, nato a Roma nel 1816, era entrato a fare parte ASSIEME AL MARCHESE CAMPANA :shock: :shock: :shock: :D :D :D di un’apposita commissione fondata per la fondazione di un Liceo Musicale a Roma. A Tale proposito chi è interessato può consultare il sito del Conservatorio Musicale di Santa Cecilia http://www.conservatoriosantacecilia.it ... getti.html

:D :D

Bene !!!

Allora le stesse domande che per il Marchese Campana..... :1: :1:

1. Chi era quaesto Ottavio Gigli?

2. Come mai non compare nell'elenco dell'aristocrazia pontificia?

3. Che titolo era quello di nobile di Sezze e patrizio di Anagni?

4. Sappiamo qualcosa sulla Genealogia, sulla famiglia, sullo stemma?? 8) 8)

Perdonatemi!! :oops: :oops: Sono realmente sfacciato ed insaziabile!! :twisted: :twisted:
andrea
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Re: Marchese Campana e Ottavio Gigli

Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » mercoledì 10 gennaio 2007, 18:40

andvent ha scritto:3. Che titolo era quello di nobile di Sezze?


Su questo, sei fortunatissimo!

Hai la fortuna di :lol: "coabitare" nel forum con un vero grande esperto in materia: il mio bone discipule Michele!

Bene :D vale
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Messaggioda MMT » mercoledì 10 gennaio 2007, 18:53

La famiglia Gigli era una di quelle appartenenti alla nobiltà della Città di Sezze. La popolazione setina era suddivia in classe e il patriziato era quella du cui venivano i "magnifici sindaci generali" e i procuratori nonchè i magistrati. L'amministrazione cittadina era quindi mantenuta dai patrizi del luogo.
La famiglia Gigli non ha avuto molta parte all'amministrazione della comunità, anche se Domenico Gigli era nel 1751 censito tra il grado di dove provenivano i Sindaci. Tuttavia ha lasciato la testimonianza del proprio stemma nella Cattedrale di Santa Maria, che riporto! :wink:

Lo stemma dei Gigli è ovviamente composo da un Giglio, purtroppo la lapide è acroma, quindi non sappiamo il colore del campo e del giglio.

Appena trovo l'immagine la inserirò nel forum.


Michele Tuccimei.
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Messaggioda MMT » mercoledì 10 gennaio 2007, 19:36

Aggiungo che il Lombardini nel suo "Storia di Sezze" non parla nell'appendice sulle famiglie nobili dei Gigli, ma se è per questo non parla neanche dei Tuccimei :roll: poichè come scrisse lui stesso: "Fra le famiglie illustri non vogliamo omettere ... ora tutte estinte; delle viventi credemmo opportuno astenerci dal parlarne". :shock: Chissà perchè poi, scrivendo lui nel 1909 :!:
La famiglia non è, invece, dimenticata dal mio pro-prozio Francesco Saverio Tuccimei nel suo "il Patriziato Setino", libro che apparì prima come articolo sulla Rivista Araldica", anche se non ne parla diffusamente. In effetti quel lavoro venne fatto per sollecitare la Consulta Araldica del Regno a riconoscere il titolo proposto di "patrizio di Sezze": riconoscimento che arrivò per come "nobile di Sezze" solo nel 1941.
Questo perchè dobbiamo considerare estinte o decadute o comunque trasferite (come quella di chi scrive, passata a Roma alla fine del '700) le antiche famigli nobili locali. Infatti verso la metà dell'800 vi fu il problema per la scelta del Sindaco, fino ad allora "magnifico" e di estrazione nobile. L'aristocrazia in effetti era a Sezze una classe ben distinta dalle altre e chiusa, quindi i matrimoni avvenivano solo (con qualche rara eccezione) tra le famiglie appartenenti al primo ceto. Questo ne comportò inevitabilmente l'estinzione di tutte quelle che rimasero nella città. Così il Papa concesse alla cittadinanza di eleggere il proprio sindaco anche nelle classi inferiori, e fu per questo che il titolo riconosciuto fu quello di "nobile di Sezze" e non "patrizio" (1). Difatti che i proprozii (Francesco Saverio e Augusto Guglielmo T.) che si occuparono del riconoscimento della nobiltà setina parlano di patriziato o comunque di "nobile patrizio", che era in effetti la formula a cui ci si riferiva al Magnifico Sindaco: "Ill.mo D. ... nobile patrizio sindaco" mentre per i procuratori i magistrati e tutti gli altri nobili bastava il "illustrissimo D.". In ogni caso era usato il titolo di patrizio setino come testimoniano le lapidi della Cattedrale.

Ma questo è un discorso a parte! :wink:

Michele M. Tuccimei


(1) la differenza è molto sottile ma in poche parole può riassumersi così: il patriziato era una classe chiusa, le cui famiglie erano censite in un libro d'oro apposito e difficilmente accettava delle persone esterne alla cittadinanza e comunque di altre classi, la nobiltà civica era di "manica più larga".
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Messaggioda MMT » mercoledì 10 gennaio 2007, 20:01

Dei Gigli Romani parla anche l'Amayden nel suo "Storia delle Famiglie Romane":
"Appartenne a questa famiglia quel Costantino Gigli, amatissimo delle cose patrie, che lasciò molte memorie e perizie storiche ed araldiche che si conservano nella Vaticana. Nel 1451 viveva Joannes de Gilio notarius; nel 1452 Laurentius Gilij. Nel secolo successivo Dominus Horatius et Mutius de Gilij vendono certi beni alla famiglia dei Muti (1562). Nel 1572, Giovanni Battista Gigli canonico è quelificato nobile.
Arma: di rosso, all'aquila bicipite, caricata in cuore da uno scudetto d'azzurro al giglio d'oro, accompagnato in capo da una stella dello stesso".

Non so se davvero vi sia attinenza con la schiatta setina, vero è che quello scudetto, sembra molto simile a quello setino, stella esclusa. In effetti l'azzurro e l'oro sono gli stessi colori cui ho pensato in via ipotetica per lo stemma setino. Tuttavia è pure vero che una famiglia che si chiama Gigli... necessariamente deve avere un giglio nello stemma(1)! :wink: Non so quindi se concordare o meno con l'attribuzione del patriziato romano anche ai Gigli setini. E' vero che comunque tra Sezze e Roma vi sono sempre stati collegamenti e i nobili di una spesso erano anche dell'altra: un esempio i de Magistris, qualificati da sempre (non so se a torto o ragione) patrizi setini e romani.
Bisognerebbe controllare tra i patrizi di Anagni.

MMT

(1) per esempio i conti Gigli Cervi di Parma, che non credo c'entrino con quelli da noi descritti, portano nella prima parte del partito dello stemma due gigli d'oro posti in palo in campo azzurro.
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Messaggioda MMT » mercoledì 10 gennaio 2007, 22:34

Altre notizie sui Gigli di Anagni le ho trovate su internet.
Intanto il collegamento di famiglie tra Sezze e Anagni empbra plausibile tanto più che nella cattedrale di A. il busto di S. Pietro vescovo, venne donato da Giuseppe Gigli di Sezze. A conferma di ciò, aggiungo che Governatore generale di Anagni fu Felice Maurizi, affine del mio antenato Evangelista Tuccimei (che aveva sposato in prime nozze Isabella Maurizi ed in seconde nozze Elisabetta Maurizi, probabilmente sorelle tra loro e sorelle del Felice di cui sopra). Evangelista e Felice restaurarono la tomba familiare nella Cattedrale di Santa Maria di Sezze "pro ipsis eorumque haeredibus" nel 1770.
Poi: ad Anagni esiste la medievale Casa Gigli mentre il cardinale Charles Erskine era figlio di Colin dei conti di Kellie e Mar e di Agata Gigli della nobile famiglia dei Gigli di Anagni.

Infine consiglio la lettura del LIII vol di Strenna dei Romanisti "Anagni (famiglie nobili)" pag. 17. Reperibile presso la Biblioteca Nazionale di Roma.

Spero di essere stato di qualche aiuto,
Michele M. Tuccimei
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Gigli Campana

Messaggioda andvent » giovedì 11 gennaio 2007, 2:43

Fantastico!!! :D :D

Per fortuna ho il Numero LIII (1992) della Strenna Dei Romanisti :wink: e a pag 17 riporta gli stemmi delle 12 Famiglie nobili di Anagni :D :D :

Ambrosi Tomasi
Ambrosi Tomasi (stesso cognome... ma altro stemma .... :shock: simile ma comunque diverso)
Benvenuti
Caetani dei Duchi di Sermoneta
Caetani dei Conti di Torre ( :D stesso stemma)
Colacichi
Conti (Stemma storico dei Conti di Tuscolo)
Giannuzzi
Gigli (d'azzurro al giglio d'oro)
Gigli :shock: (altro stemma: d'azzurro al giglio al naturale fiorito di tre in argento.... :oops: si dirà così?? :oops: ......... scusate l'ignoranza...)
Lauri
Stefanucci

inoltre riporta gli stemmi di altri distinti casati anagnini:

Astaldi Gaetani
Colonna (Stemma dei Principi di Paliano)
Conti (stemma come sopra)
Carrara
Cayro
Filonardi
Iandemaria
De Laurentiis
Marsella
Stefani
Tani


A questo punto svelo le ragioni del mio interesse :oops: :oops:

Mia nonna si chiamava Gigli e diceva di essere romana di sette generazioni ( :lol: ma semmai era di Sezze o di Anagni ... :lol: :lol: che non è come essere di Roma... :1: era figlia di Luigi Gigli, Ingegnere che era figlio di un Generale aiutante di Campo di Vittorio Emanuele II ed era entrato a Porta Pia. Di questo "generale" ignoro tutto! Ho solo una sua foto in divisa da Colonnello dove ha le mostrine di aiutante di campo "fuori ordinanza" ( ma può essere?? :shock: --- Aiutante di campo della regina.... :1: ---- ma esistevano??). Ho anche una foto della di lui moglie che si dice fosse dama di Compagnia della Regina.....

Le storie di famiglia dicono che:

1. La famiglia del generale aveva una favolosa collezione di quadri (sparita!!)

2. La famiglia ha avuto un tracollo

3. LA FAMIGLIA era ORIGINARIA DI ROMA!!! :shock: :shock:

IPOTESI:

Può essere che Ottavio Gigli per un tracollo o per fuggire a causa delle sue idee liberali sia riparato a nord (Firenze??) e che suo figlio fosse il mio trisavolo??

8) 8) Chi mi può aiutare??

Esiste una albo dei soldati che parteciparono alla Presa di Roma?

Esiste una Genealogia dei Gigli di Sezze o di quelli di Anagni??

Esiste un elenco delle dame di compagnia della regina?? (ma di quale?? ---- Margherita??)

AIUTOOO :1: :1: :oops: :oops:
andrea
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Messaggioda Lasa pur dir » giovedì 11 gennaio 2007, 5:15

Premettendo che una ricerca d'archivio, presso l'Archivio Storico Comunale di Firenze, potrà certamente darle informazioni sicure circa la famiglia di sua nonna e dei suoi antenati mi permetto di segnalarle questo articolo pubblicato da "La nazione" e facilmente reperibile on line:

Non c'è ancora una strada o una piazza

Non c'è ancora una strada o una piazza a Firenze intitolata ad Ottavio Gigli, pedagogista e politico fondatore - a metà dell' '800 - dei primi asili rurali a Castello e a Quarto Fiorentino. Da pochi giorni però, con i carteggi donati dai pronipoti, l'Istituto Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa dispone del Fondo «Ottavio Gigli», costituito fin dal 1931 nel Museo Didattico Nazionale da cui deriva l'INDIRE, presieduto da Stefania Fustagni, che a settembre acquisirà il Fondo Giuseppe Lombardo Radice. E' stata firmata la convenzione, da parte di Fulvio Gigli e degli altri eredi che vivono n Argentina. Con la promessa di rivedere ancora molte carte oltre i venti faldoni consegnati e custoditi a Palazzo Gerini, che permettono di scrivere la storia di Ottavio Gigli, i cui percorsi s' intrecciarono in un'unica direzione mirata "all'istruzione educativa del popolo" pubblicando e diffondendo i classici e fondando un gran numero di scuole. Nel fondo, i carteggi studiati e riordinati da Juri Meda accompagnano il suo itinerario di deputato nel 1848, direttore dell'Istituto di Statistica dello Stato Pontificio, politico durante la Repubblica Romana e poi imprigionato a Castel Sant'Angelo. Nel suo esilio in Toscana non partecipò alla vita politica ma costituì con Gino Capponi, Bettino Ricasoli, Carlo Matteucci, Terenzio Mariani l'Associazione Nazionale degli Asili Infantili Rurali, "primo gradino di una soda istruzione popolare" e di asili-scuole si occupò per il Comune di Firenze. Si interessò di lettere e d'arte, annoverando nella sua collezione un bozzetto originale secondo le stime, de "La Pietà" di Michelangelo e di ferrovie da costruire nello Stato Pontificio; attitudini riassunte nell'aulica iscrizione sulla sua lapide al cimitero di Trespiano, dove fu sepolto nel 1876. A settembre, la generosità degli eredi Gigli si rivolgerà al Museo di Storia della Scienza (nella foto), in onore dello zio Leonardo, inventore del filo-sega che cambiò la tecnica dell'intervento chirurgico al cervello.
Emanuela Ulivi


Mi sembra contenga indizi interessanti.

Sempre cordialmente.

Domenico Maria d. B.
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gigli campana

Messaggioda andvent » giovedì 11 gennaio 2007, 14:17

Molto Interessanti!! :D :D

Un fratello del mio Bisnonno era infatti medico (sarà questo Leonardo??) :shock: .

Vedrò di mettermi in contatto con la fondazione Ottavio Gigli ed avere eventuali contatti in Argentina!! :D :D

La ringrazio di vero cuore!! :D :D
andrea
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