Buongiorno a tutti,
innanzitutto vorrei complimentarmi con voi per l’ottimo lavoro e la chiarezza delle esposizioni dei legami parentali, che spesso sono difficili da digerire per chi non mastica abitualmente tali argomenti.
Vi scrivo perché sono capitata per caso sul forum mentre cercavo notizie su un ramo della mia famiglia. Non cerco le mie origini per attestare nobiltà, ma solo perché, in qualche modo, ne sento l’esigenza.
E’ da qualche tempo che, un po’ per caso un po’ per gioco, mi sono ripromessa di risalire l’albero dei miei avi, facendo mio quel motto degli indiani d’America che lessi su un giornale dei boy scout: “un uomo è come un albero, non può vivere lontano dalle proprie radici”.
Approdo qui dopo svariate e affascinanti (e spesso farraginose) ricerche un po’ ovunque: genitori, zii, prozii, cugini alla lontana, cimiteri e infine l’archivio dell’anagrafe cittadino.
Ho seguito il filo finché è stato possibile, ma a un certo punto vi è un buco che non riesco a colmare: per questo scrivo qui; magari, chissà, qualcuno mi può gentilmente aiutare.
Premetto che attualmente sono a Roma e a giorni parto per cinque mesi a Ginevra, per cui le ricerche negli archivi saranno, per un po’, sospese.
Come da oggetto, il ramo in questione è il ramo della famiglia De Gemmis, ampiamente conosciuta nel sud Italia.
Io sono nata a Matera, i miei genitori sono di Ferrandina (MT), dove ho vissuto fino ai diciotto anni.
Nel compilare l’albero genealogico partendo dai dati più noti e a me più vicini, a ritroso dal padre al nonno, e infine al bisnonno, mi sono imbattuta in una Margherita De Gemmis, mia bisnonna, madre di mio nonno paterno.
Ora, a Ferrandina questo cognome è inusuale e, di fatti, dopo varie ricerche e telefonate a degli sconosciuti che, secondo i miei calcoli, erano miei parenti alla lontana, e a parenti alla lontana e gentilissimi ho avuto conferma: vi è solo una famiglia, residente attualmente nel piccolo paese. Supponendo che la mia ava fosse parte della loro, mi sono fatta dire ciò che ricordavano di zii, prozii e parenti vari. Attraverso uno studio incrociato e deduzioni logiche (in Basilicata vi era l’uso di alternare i nomi, così che il nonno avesse sempre il nome del nipote e così via), sono approdata all’ufficio anagrafe della cittadina con qualche ipotesi di ricerca.
Sfogliando scartoffie e pergamene, infatti, risulta che questa mia bisnonna Margherita fosse sorella di un tale Lorenzo De Gemmis, capostipite dell’attuale famiglia ferrandinese: per cui le mie ipotesi di parentela con loro erano fondate.
Margherita e Lorenzo, a loro volta, erano figli di un certo Antonio De Gemmis e di una Leonarda, di cui non si conosce data di nascita. L’archivio ferrandinese fu fondato nel 1809.
Non c’è altro che mi possa permettere di andare ancora più indietro, né di accertare la presenza di altre sorelle o fratelli.
La particolarità, che mi ha fatto saltare la mosca al naso, è che sul documento anagrafico Margherita la mia bisnonna non risulta “residente” in Ferrandina (formula con cui si indicava il luogo di nascita), ma solo “domiciliata”, ovvero che probabilmente è nata da qualche altra parte.
Sulla lapide, nella cappella gentilizia della famiglia Spinazzola (di cui porto il cognome), la data di nascita riportata, di Margherita, è il 24/02/1904 (per strana combinazione il mio giorno e il mio mese stesso mese).
Ora, sempre da ricerche nell’ufficio anagrafe, mi risulta che un tale Domenico Ridola, medico e studioso molto noto a Matera, sia nato a Ferrandina il 13/10/1941, dal conte Gregorio e da Camilla Carolina De Gemmis, nata il 06/11/1810 (e la famiglia era solo una, non ve ne erano né ve ne sono altre, ripeto, a Ferrandina).
Sempre negli archivi, c’è scritto, testualmente: “Camilla Carolina De Gemmis, figlia di Andrea e di Maria Maddalena Palma”. Nient’altro. Niente date, nessun riferimento: una delle prime “carte” dell’archivio appena creato, nel 1809.
Su internet ho trovato Domenico Ridola: infatti ricordavo di averlo già sentito:
http://www.infogrottole.it/seminario/do ... ridola.htm
In cui si scrive: “Figlio di Gregorio e della nobile Camilla de Gemmis di Terlizzi”.
I nomi combaciano con quegli degli archivi anagrafici e mi danno una informazione in più: Terlizzi.
Cerco su internet e…approdo qui da voi.
Camilla apparteneva ai baroni De Gemmis, di famiglia nobile e titolata, e risulta nell’anagrafe di Ferrandina.
Non è possibile, dai documenti, risalire al grado di parentela tra lei e Antonio De Gemmis, il capostipite del ramo cui io appartengo, ma sono sicura che ci deve essere.
Troppe coincidenze e, soprattutto, un unico ceppo familiare nel paese, da allora ad oggi. Tutt’ora, lo ripeto, la famiglia De Gemmis è una sola.
La mia supposizione è che Antonio e Camilla fossero fratello e sorella, e quindi Domenico Ridola cugino della mia bisnonna.
Il padre di Camilla è riportato come “Andrea De Gemmis”.
Sul sito dice che ella era una nobile della famiglia di Terlizzi.
Se fosse vero, potrebbe essere una discendenza di un ramo cadetto della famiglia De Gemmis, poiché fu solo nel 1856 che Ferrante ebbe riconosciuto il titolo di Barone per “sé stesso, per tutti i collaterali e discendenti primogeniti”.
Ora: un fratello di Ferrante e Gioacchino (erano otto figli), si chiamava Giovanni Andrea De Gemmis (Terlizzi 26/5/1748 + Terlizzi 2/5/1834) e fu nominato giudice della portolania di Matera (Fearrandina è in provincia di Matera). Forse è lui il padre di Antonio e Camilla? E, se no, chi è questo Andrea De Gemmis, padre di Camilla Carolina, nobile di Terlizzi? Un figlio di qualche cugino di Ferrante o addirittura di Tommaso? Sono davvero fratello e sorella? Avevano altri fratelli?
Questi due rami, secondo le mie supposizioni, dovrebbero essere collegati, ma non so dove, né come:
→Antonio De Gemmis, padre di Margherita De Gemmis 24/02/1904 (mia bisnonna) e sorella di Lorenzo 01/01/1844.
→Andrea De Gemmis, padre di Camilla Carolina De Gemmis 06/11/1810(sposata con il conte Gregorio), madre di Domenico Ridola
Da questo punto in poi non so dove cercare. Ho pensato che (se non vi siete annoiati e siete arrivati a leggere fino a qui) forse potreste darmi una mano, se potete.
Se ciò non fosse possibile, magari sapete qualcosa in più sul cognome che porto, Spinazzola, del quale sono riuscita a risalire solamente al mio trisavolo, di nome Pietro, come mio nonno e… mio fratello.
Non ho libri da consultare, né esperienza da cui attingere.
Rimango in attesa di un vostro cortese riscontro.
Vi ringrazio fin d’ora, in ogni caso.
Rosanna