da Plus Ultra » venerdì 10 luglio 2020, 21:18
Buona sera a tutti, voglio in questo mio primo intervento su "I Nostri Avi" ringraziare l'opportunità che ho di formare parte di questo forum, la gentilezza del presidente Pier Felice degli Uberti e dell'amministratore Tomaso Giuseppe Cravarezza.
Vorrei fare delle precisazioni ad alcune questioni riguardanti i discendenti di Alfonso XIII di Spagna sposte in questo argomento. Chiedo scuse per gli errori che possa commettere con il mio italiano.
Una questione fondamentale è partire dal fatto che Alfonso XIII non abdicò, secondo si può leggere nel suo manifesto alla nazione di 14 aprile di 1931. Lui andò in esilio sospendendo le sue prerrogative reali. La casa reale spagnola in esilio si reggeva per la legislazione vigente in quel momento, cioè la costituzione di 1876. Il giorno 11 giugno 1933 l'allora principe delle Asturie, Alfonso de Borbón y Battenberg, rinnunciò ai suoi diritti alla corona per sposare Edelmira Sampredo y Robato. Quale fu il motivo? L'articolo 56 della costituzione regolava il matriomonio del monarca e dell'erede, che non si poteva cellebrare con persone escluse dalla sucessione. Queste persone ovviamente erano i discendenti di Carlos María Isidro de Borbón (il Carlo V dei carlisti) ma non era questa l'unica eccezione. L'altra la troviamo nella pragmatica sanzione di matrimoni di Carlo III di 1776 che regolava tutti i matrimoni ineguali, non solo i relativi alla famiglia reale. Il concetto "morganatico" non esiste nell'ordinamento giuridico spagnolo che ha parlato sempre di "matrimonios desiguales". Alfonso ricevette il titolo di cortesia di conte di Covadonga, che non ha mai avuto riconoscimento ufficiale in Spagna. Non ebbe discendenza di nessuno dei suoi due matrimoni.
Pochi giorni dopo il 23 giugno suo fratello Jaime, che aveva una disibilità, ha pure rinnunciato. Questa rinnuncia si deve capire, come tutto, con la mentalità del momento. In quel momento l'allora infante Juan de Borbón y Battenberg diventò principe delle Asturie, d'accordo con la legittimità della sua famiglia e secondo le leggi allora vigenti. Suo padre Alfonso XIII abdicò nella sua persona a Roma il 15 gennaio 1941, pocche settimane prima della sua morte. Jaime de Borbón ha ricevuto dopo la sua rinnucia il titolo di duca di Segovia, che, come la contea di suo fratello, non è stato mai riconosciuto ufficialmente in Spagna. Per questo motivo suo padre ha invitato all'infante Jaime a trovare una moglie fuori il circolo delle famiglie reali. Quale è stato il motivo? La pragmatica di 1776 stabiliva nel suo articolo 3 che tutti i figli di matrimoni ineguali nascevano privi di ogni diritto successorio (nell momento della promulgazione, bisogna segnalare, non potevano neanche avere l'eredità materiale). Ovviamente i figli nati dal matrimonio fra Jaime de Borbón y Battenberg ed Emanuela Dampierre sono nati privi di diritti e per sottolineare questa situazione alla nascita del primogenito accaduta a Roma in 1936, Alfonso XIII ha chiesto l'iscrizione all'anagrafe del suo nipote come Alfonso "de Borbón-Segovia y Dampierre". Dalla legge del registro civile di 1870 gli spagnoli portiamo due cognomi, quello paterno e quello materno separati dalla particella "y". Lo stesso è accaduto alla nascita di suo fratello Gonzalo. Questi cognomi sono stati modificati in "de Borbón y Dampierre" con occasione del matrimonio di Alfonso de Borbón con María del Carmen Martínez-Bordiú y Franco.
Il caso di Alfonso e Gonzalo de Borbón non era il primo. In 1776 l'infante Luis de Borbón, figlio di Filippo V ed Isabella Farnese, sposò María Teresa de Vallabriga y Rozas, dei conti di Castellblanco. questo matirmonio fu il motivo della sanzione della pragmatica di quell'anno. I loro figli nacquero senza diritti alla sucessione. In 1847 l'infante Enrique de Borbón y Borbón, I duca di Siviglia, sposò Elena María de Castellví y Shelly, figlia dei conti de la Villanueva. Stessa cosa è successa con i loo figli e discendenti. I casi nel XX secolo sono numerosissimi. È importante anche dire che in Spagna esiste la differenza fra famiglia reale e famiglia del re. Oggi la famiglia reale sono il re, la regina, il re Juan Carlos, la regina Sofía, la principessa delle Asturie e l'infanta Sofía. Prima, e secondo il reale decreto di 1987 di titoli trattamenti ed onori della famiglia reale, formavano parte della famiglia reale tutti gli infanti di Spagna (ma non i loro consorti e discendenti). Oggi, invece, le infante Elena, Cristina e Margarita sono membri della famiglia del re, ma non della famiglia reale. Questo fenomeno di riduzione delle famiglie reali reganti non è sclusivo della Spagna e possiamo vederlo anche in altre monarchie. Ritomando l'argomento, i figli di matrimoni ineguali formano parte da 1776 della famiglia del re e non della famiglia reale. Il tratamento dei figlii di un infante di Spagna è quello di eccellenza ed hanno onori analoghi al grandato di Spagna.
Il ducato di Cadice non è appartenuto sempre alla famiglia reale, i due primi titolari nel XV secolo appartenevano alla famiglia Ponce de León. In 1493 Isabella I decisse di reintegrare alla corona la città di Cadice e compensò allora i Ponce de León con la contea di Casares e l'elevazione a ducato della contea di Arcos. Fino a 1820 non troviamo un duca di Cadice dentro della famiglia reale, l'infante Francisco de Asís de Borbón y Borbón, figlio dell'infante Francisco de Paula e nipote di Carlo IV, morto nell'infanza due anni dopo e che ha avuto come erede suo fratello omonimo che diventò re titolare di Spagna per il matrimonio con la cugina Isabella II. Il ducato non si è più usato fino agli anni 30 quando, in esilio, Alfonso XIII -in data indeterminata- lo concesse all'infante Fernando de Baviera y Borbón. Questa concessione, però, non ha avuto un riconoscimento ufficiale in Spagna. Con motivo del matirmonio di Alfonso de Borbón y Dampierre con María del Camen Martínez-Bordiú y Franco,il capo di stato ha voluto concedere un titolo al fidanzato di sua nipote come regalo. L'allora principe di Spagna Juan Carlos de Borbón, fecce consulta al conte di Barcellona che ha suggerito il titolo di duca di Cadice. In 1972 si è concesso il ducato di Cadice ad Alfonso di Borbone con il trattamento di Altezza. Il titolo, come tutti gli altri che hanno portato dal XX secolo i membri della famiglia reale e della famiglia del re, è tornato alla corona dopo la morte di Alfonso de Borbón.
Per quanto riguarda al trattamento di altezza non suppone assolutamente nessun tipo di riconoscimento di appartenenza alla famiglia relae, perche esistono persone che non appartengono alla famiglia reale che hanno questo trattamento: oggi è il caso delle infante Elena, Cristina e Margarita. Sono esistiti anche persone che non avendo nessun vincolo con la famiglia reale che hanno ricevuto questo trattamento: Manuel de Godoy, Baldomero Espartero y Francisco Serrano. Il reale decreto 1987, al che mi sono riferito prima, stabilisce che in Spagna il trattamento di Altezza è privativo del principe o principessa delle Asturie (e suo consorte) e degli infanti di Spagna. La disposizione transitoria terza di questo reale decreto dice che i membri della famiglia del re che avessero un titolo della casa reale e trattamento di altezza lo potevano conservare con carattere vitalazio, ma non i loro consorti e discendenti. Ovviamente questa disposizione riguardava ai ducati di Badajoz, Soria e Cadice.
Secondo abbiamo visto la successione di Alfonso XIII è passata a suo figlio Juan de Borbón y Battenberg, chi ha usato dopo la morte di suo padre il titolo di conte di Barcellona, uno dei titoli sovrani dei re spagnoli, il quale ha conservato fino alla morte, con riconoscimento ufficiale del regno di Spagna a partire di 1987. Tutti, però, sapiamo che lui non ha mai regnato. In 1947 le cortes hanno promulgato la legge di sucessione al capo di stato che stabiliva nel suo primo articolo che la Spagna si costituiva in un regno. L'articolo nono specificava le condizioni del sucessore: essere maschio, spagnolo, avere più di trenta anni, cattolico ed avere le qualità per la prestazione della missione. Come si può vedere sono delle condizioni molto vaghe e che permettevano a Franco scegliere con assoluta libertà. Non è il caso di analizzare ora i motivi che Franco ha avuto per designare Juan Carlos de Borbón y Borbón. Esiste abbondante bibliografia storiografica al rispetto per chi sia interessato. In 1969 Franco annuncia alle cortes la sua decissione e Juan Carlos accetta il 22 luglio 1969 e riceve il titolo di nuova creazione di principe di Spagna, non usando più il titolo di principe delle Asturie che aveva usato fin'ora. Non è da dimenticare che suo cugino Alfonso de Borbón y Dampierre firmò come testimone dell'accetazione della nomina. Dunque, Juan Carlos I è stato proclamato re di Spagna alla morte di Franco il 22 novembre 1975. Questo è l'unico motivo della sua salita al trono. Le questioni dinastiche sono rimaste fuori dalla legge dal momento in qui si è promulgata la legge di successione di Franco. Non parlerò del processo della cosidetta transición española, ma è importante segnalare per l'aspetto della legitimità dinastica la rinnuncia di suo padre ai suoi diritti sulla corona il 14 maggio 1977. Non si parla molto ma è anche importante dire che il governo della repubblica spagnola in esilio si dissolve il 15 giugno 1977, e così la nascente democrazia spagnola ricevette pure questa legittimità. Il giorno 8 dicembre di 1978 il popolo spagnolo vota la costituzione, che afferma la monarchia come forma di stato. Da questo momento la corona spagnola ha come legge massima la costituzione.
Cosa dice la costituzione riguardante i matrimoni reali? Unicamente impone due condizioni, che il matrimonio non abbia l'opposizione del monarca o delle cortes. Dalla promulgazione della costituzione di 1978 la pragmatica sanzione di 1776 è stata abolita. Qui troviamo la risposta di perchè il re Felipe VI, allora principe delle Asturie, e le infante Elena e Cristina sposando persone non appartenenti a case reali, hanno conservato i loro diritti successori ed i loro figli sono nati con questi diritti. È semplicemente una questione della legalità vigente in ogni momento. I loro prozii e le loro zie si sono sposati quando per loro era in vigore la costituzione di 1876 che non permetteva continuare nell'ordine di successione contraendo matrimoni ineguali. Dal 1978 non esistono i matrimoni ineguali e non hanno avuto l'obiezione nè del re nè delle cortes e la legge non ha degli effetti retroattivi. Penso sia una questione abbastanza semplice da capire.
Spero essere stato di auito, ringrazio per l'atenzione e chiedo nuovamente scuse per tutti gli error che abbia potuto commetere.
Francisco Acedo
ICOC Commissioner
Socio Corrispondente (Estero) IAGI
Every saint has a past and every sinner has a future.