Dal 30 dicembre 1916 al 3 agosto 1917 la zona d'operazioni di combattimento del 61° Reggimento Fanteria "Sicilia" della Brigata "Sicilia" è:
- Nazione: SERBIA
- Regione: MACEDONIA
- Settore: JARATOK (ad est) - VRANOVCI (ad ovest)
- Zona: SUKODOL CERNA
Il 61° Reggimento Fanteria "Sicilia" dal 1 gennaio 1917 al 31 dicembre 1917 ebbe le seguenti perdite:
UFFICIALI:
- 11 morti (di cui 1 maggiore, 1 capitano, 2 tenenti, 2 sottotenenti: tutti e 6 morti il 9 maggio 1917) su 26 avuti nel periodo 1915/1918
- 21 feriti su 40 avuti nel periodo 1915/1918
- 5 dispersi (1 capitano, 1 tenente, 2 sottotenenti, 1 aspirante: tutti e 5 dispersi il 9 maggio 1917) su 8 avuti nel periodo 1915/1918
TRUPPA:
- 142 morti su 268 avuti nel periodo 1915/1918
- 503 feriti su 1279 avuti nel periodo 1915/1918
- 248 dispersi su 341 avuti nel periodo 1915/1918
In data 9 maggio 1917 i comandanti erano:
- Comandante della 35° Divisione (Corpo di Spedizione Italiano in Macedonia): Generale di Divisione Giuseppe Pennella
- Comandante della Brigata "Sicilia": Brigadiere Generale Giovanni Battista Chiossi
- Comandante del 61° Reggimento Fanteria "Sicilia": Tenente Colonnello Celso Rossi (fino al 2 maggio 1917) e Colonnello Carlo Citerni (dal 24 maggio 1917)
- Comandante del I Battaglione: Maggiore Amedeo Couture (fino al 2 maggio 1917) e Maggiore Michele Scaroina (dall'11 ottobre 1917) - nel periodo dal 2 al 9 maggio 1917 ad interim il Maggiore Ulrico Tonti
- Comandante del II Battaglione: Maggiore Mario Pecchio Rosto
- Comandante del III Battaglione: Maggiore Ulrico Tonti (fino alla morte sul campo il 9 maggio 1917) e Capitano Ugo Ferretti (dal 10 maggio 1917)
Il 61° Reggimento Fanteria "Sicilia" aveva i seguenti Distretti di reclutamento: Nola, Pinerolo, Pistoia, Reggio Calabria, Roma, Siracusa, Sulmona, Teramo, Venezia, Voghera.
Mercoledì
9 maggio 1917 nella parte Est del Settore "Jaratok", nella Zona "Sukodol Cerna", nella Sub Zona "Nord Meglenci", in Località "Piton Brulè - Quota 1050", nei pressi di Paralovo e Biljanik, avviene il più grande fatto d'arme che coinvolge il 61° Reggimento Fanteria "Sicilia" durante la Prima Guerra Mondiale.
La battaglia si svolse contro truppe bulgaro-tedesche.
Allorchè l'Armata Francese di Oriente (Armée Française d’Orient), della quale fa parte la 35° Divisione italiana, prende l'offensiva dalla destra del Fiume Cerna, in direzione di Prilep, e le Armate Serbe devono attaccare ad est del Fiume stesso, operando sulla destra dell'Armata Francese, alla 35° Divisione viene assegnato l'attacco della cresta del Seleka Planina.
La Brigata "Sicilia", destinata all’operazione, deve puntare col 61° Reggimento Fanteria "Sicilia" in direzione del tratto detto "Point A e A’", ad ovest di "Quota 1050", e col 62° Reggimento Fanteria "Sicilia" per il "Contrafforte C" e "Vlakan".
Dopo un tiro di preparazione delle nostre artiglierie, svoltosi nei giorni 5 e 6 maggio 1917, i reparti simulano tentativi di attacco, alternati da violente riprese di preparazione di artiglieria; il nemico reagisce nella notte sul 9 maggio 1917, sferrando contro la fronte occupata da due Battaglioni di marcia (uno del 64° Reggimento Fanteria "Cagliari" e l'altro del 40° Reggimento Fanteria "Bologna"), contigui a quelli della Brigata "Sicilia", un attacco, preceduto da lancio di gas asfissianti; l'attacco, nonostante che arrechi sensibili perdite (circa 250 uomini), è nettamente respinto.
Alle ore 06:30 del 9 maggio 1917 l'azione predisposta ha principio: il I Battaglione ed il III Battaglione del 61° Reggimento Fanteria "Sicilia" ed il I Battaglione del 62° Reggimento Fanteria "Sicilia" assaltano vigorosamente le posizioni ad ovest di "Quota 1050" e del saliente di "Vlaklar".
Le prime linee nemiche sono oltrepassate, ma non si può procedere oltre per il violentissimo fuoco di sbarramento che arreca sensibili perdite; un nuovo assalto lanciato col rinforzo di un Battaglione del 64° Reggimento Fanteria "Cagliari", non riesce.
Nella giornata del 10 maggio 1917, lo sforzo offensivo è concentrato sulla fronte della Brigata "Cagliari" (a sinistra della Brigata "Sicilia") verso il Piton Brulé; sulla fronte della Brigata l'azione è soltanto dimostrativa e viene attuata a mezzo di numerose pattuglie esploratrici.
L'11 maggio 1917 l'attacco viene sospeso.
Il 9 maggio, in concomitanza di un attacco franco-russo sul Cerna, operazione alla quale parteciparono anche diversi reparti della 35° Divisione, le forze bulgaro-tedesche - a dimostrazione della tenacia della loro resistenza - respinsero i soldati dell'Intesa che persero moltissimi uomini. Al termine della durissima battaglia, ben 2.800 tra ufficiali e soldati italiani vennero feriti o uccisi. Nei mesi seguenti, tuttavia, le forze alleate riuscirono, grazie anche all'arrivo di rinforzi serbi e greci, a ribaltare la situazione a loro vantaggio, iniziando a consolidare nuovamente il fronte e a guadagnare pian piano nuove posizioni.
Al principio di aprile il Comando di Salonicco emanò gli ordini per una grande offensiva sulla fronte Cerna-Vardar, alla quale dovevano prender parte tutte le truppe alleate. La 35a divisione italiana doveva operare su Prilep. Dal 5 all'8 maggio il fuoco delle artiglierie, che doveva preparare l'attacco, si effettuò violentissimo; il 9 le nostre fanterie scattarono e d'un balzo raggiunsero la prima linea nemica e se ne impadronirono. Per poter proseguire nell'avanzata era necessario che il caposaldo nemico del Piton est (quota 1019) cadesse nelle mani della 16a divisione francese, alla quale era affidato l'attacco; ma i francesi non riuscirono ad espugnarlo e i nostri dovettero con gravi perdite ritornare nelle linee di partenza.
Il comando dell'Armée d'Orient ordinò che l'attacco fosse ripetuto il giorno dopo; più tardi emanò un contrordine perché l'azione fosse sospesa; ma il contrordine non giunse a tempo al comando della nostra divisione, comandata dal 6 maggio dal generale PENNELLA in sostituzione del generale Petitti di Roreto richiamato in Italia per assumere il comando di un Corpo d'Armata, e parte delle nostre truppe mossero all'attacco ed espugnarono la prima linea nemica, dalla quale però dovettero retrocedere.
Per avere più dettagli guarda questo link:
http://www.memoiredeshommes.sga.defense ... iewer.htmlE' il libro-giornale delle operazioni francesi dell'Armée Française d’Orient (il settore dove operava il 61° Reg. Fanteria era francese!).
A partire dalla pagina 158 ci sono gli avvenimenti del 9 maggio e alle pagine 174 e 175 c’è il rendiconto fatto dalla 35° Divisione italiana con le attività della giornata.
Nello stesso link ci sono anche le cartine e le mappe delle zone d'operazione.
Il fatto d'arme del 9 maggio 1917 varrà:
1) Croce di Guerra Francese con Palme alla Bandiera del 61° Reggimento Fanteria "Sicilia":
"Forte, fiero reggimento di fanteria; si è già distinto sul fronte italiano; ha sempre dato in Macedonia splendide prove di valore, coesione e tenacia della difesa del settore ad esso affidato nell'ansa della Cerna, nelle operazioni offensive del maggio 1917, ed infine, sotto il comando del colonnello Iaccarino carlo, all'offensiva vittoriosa del settembre 1918 confermando le sue brillanti doti di coraggio alla conquista del Piton Rocheux, di Robiste e di Visoko ed all'attacco delle forti posizioni del Monte Cesma."2) Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria al Maggiore Ulrico Tonti, da Forlì del Sannio (CB), del 61° Reggimento Fanteria:
"In aspro combattimento preparava una colonna d'assalto di forza superiore alle competenze del suo grado con ammirevole calma e grande riflessività, infondendo fiducia in tutti, e, alla testa di essa percorrendo terreno scoperto e sconvolto dal violeto tiro nemico, con meraviglioso slancio e magnifica opera personale, brillantemente occupava gli obiettivi assegnatigli. Si poneva poi, di sua iniziativa, alla testa di un'ulteriore ondata d'assalto formata di due sole compagnie, per la conquista delle seconde linee e delle artiglierie nemiche, dando fulgida prova di coraggio, e, nel momento in cui raggiungeva lo scopo, rimasto colpito a morte, noncurante di sè, continuava ancora ad eccitare i suoi uomini, fin quando cadde esanime. Eroico esempio di suprema virtù militare."Nord Meglenci (Macedonia) - 9 maggio 1917
Bollettino Ufficiale: Anno 1919 - Dispaccio 81
Il corpo del Maggiore Ulrico Tonti riposa nel Cimitero Militare Italiano di Salonicco in Grecia.
3) Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia al Maggior Generale Giovanni Battista Chiossi del Comando di Brigata "Sicilia"
Quota 1050, Macedonia (Serbia) - 5/20 maggio 1917
Nel 1917 il Regio Esercito italiano era così organizzato:
- Compagnia fucilieri di fanteria era composta da 200 fucilieri (compresi 5 ufficiali) comprendeva anche 1 Sezione di mitragliatrici
- Battaglione di fanteria era composta da 3 Compagnie fucilieri di fanteria, da 1 Sezione di lanciafiamme e da 1 Compagnia di mitragliatrici (con 65 mitragliatrici pesanti)
- Reggimento di fanteria era composto da 3 Battaglioni
- Brigata di fanteria era composta da 2 Reggimenti di fanteria e da 2 o più Compagnie di brigata di mitragliatrici
- Divisione di fanteria era composta da 2 Brigate di fanteria, da alcune Compagnie divisionali di mitragliatrici, da 1 Reggimento di artiglieria campale da 48 cannoni e da 1 Battaglione del genio.
Alcuni caduti il 9 maggio 1917 del 61° Reg. Fanteria:
Maggiore Ulrico Tonti, di Forlì del Sannio
Capitano Guido Ciampi, di Livorno
Capitano Giovanni Del Mese, di Santa Maria Capua Vetere (disperso)
Tenente Achille Genocchi, di Parma (disperso)
Tenente Pietro Manetta, di Pignataro
Tenente Giovanni Mazzuoli, di Castiglion del Lago
Sottotenente Giuseppe Bà, di Arcole (disperso)
Sottotenente Ezio De Marchi, di Trieste
Sottotenente Zeffirino Salsi, di Reggio Emilia
Sottotenente Ettore Tirola, di Milano (disperso)
Aspirante Attilio Gerometta, di Venezia (disperso)
Caporalmaggiore Giuseppe Cavazza, di Antonio, caporalmaggiore nel 61° Reggimento Fanteria, nato a San Pietro Capofiume nel 1884, dimorante a Molinella, morto per ferite a quota 1050 il 9 maggio 1917. Bracciante. Ammogliato, lascia due orfani.
Soldato Nicola Di Cicco, di Fabrizio, Soldato 61° Reggimento Fanteria, nato ad Ortona de' Marsi il 6 dicembre 1892 , distretto militare di Sulmona, disperso il 9 maggio 1917 in Macedonia in combattimento.
Soldato Luigi Guidoni, di Leonardo, soldato nel 61° Reggimento Fanteria, nato a Camugnano nel 1892, dimorante a Camugnano, disperso in Macedonia il 9 maggio 1917. Bracciante. Celibe.
Soldato Egidio Trambusti, di Ottavio, soldato del 61° Reggimento Fanteria, nato ad Incisa Valdarno il 27 luglio 1897, deceduto il 9 maggio 1917 in Macedonia per ferite riportate in combattimento.
e per finire ecco in fotografia la Quota 1050 conquistata dagli italiani del 61° Reggimento Fanteria:
http://www.14-18.it/index.php?2/ricerca ... #dettaglioe qui altre l'attendamento italiano di Quota 1050:
http://www.14-18.it/index.php?2/ricerca ... #dettaglioper la altre foto immettere in questo link
http://www.14-18.it/index.php?2/ricerca nella stringa di "ricerca avanzata":
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