da Carfi » martedì 10 agosto 2010, 17:11
Grazie, gentile Bardo.
Ho commesso diversi errori, il più importante è che non ho cercato sul "nostro" Forum.
Il nostro Presidente Pierfelice, piemontese doc, aveva dato una spiegazione esatta, alla francese.
Da altre ricerche, successive al mio post, aggiungo:
L'infeudazione del Marchesato di Cavour ai Benso di Ponticelli avvenne nel 1649, quando il 10 novembre il Duca di
Savoia Carlo Emanuele II (in realtà a suo nome da sua madre Cristina di Francia, vedova di suo padre Vittorio Amedeo
I, detta la prima “Madama Reale”) conferì il titolo di primo Marchese di Cavour a Michele Antonio Benso. Il 20 giugno
1742, dopo una causa durata anni, la Regia Camera dei Conti riconobbe senza valore le patenti d'infeudazione del
1649. Il feudo di Cavour venne revocato ai Benso e reinserito nel Regio Patrimonio. Dopo cento giorni (il 28 settembre
dello stesso anno) Michele Antonio Benso riuscì a ricomprarlo. Michele Antonio Benso (1707-73) ebbe 16 tra figli
maschi e femmine; il primogenito, Giuseppe Filippo (+ 1807), sposò Philippine de Sales ed ebbe un unico figlio, Michele
(1781-1850), del quale e della consorte Adele de Sellon nacquero Gustavo e Camillo. Michele divenne Sindaco
di Torino (1833) e fu nominato (1837) vicario di polizia della capitale sabauda, mantenendo l'incarico fino al 1847.
Da Gustavo (1806-64) ed Adelaide Lascaris di Ventimiglia nacquero Augusto (morto nel maggio 1848 a 20 anni durante
la battaglia di Goito), Giuseppina che sposò Carlo Alfieri di Sostegno, ed Aynardo (1833-75), VII ed ultimo
Marchese di Cavour, diplomatico del Regno di Sardegna morto celibe il 30 agosto 1875.
Camillo, nato il 10 agosto 1810, non si sposò mai è morì prima del fratello maggiore, il 6 giugno 1861. Il suo nome di
Camillo è un omaggio a Don Camillo Filippo Ludovico Borghese (1775-1832), Principe di Sulmona e Rossano, Duca
e Principe Guastalla, che lo tenne sui fonti battesimali con la consorte Paolina, sorella del Buonaparte. Molti chiedono
perché era conosciuto come “Conte di Cavour”. La spiegazione più plausibile è che la famiglia Benso, molto francofila,
utilizzò gli usi transalpini che prevedevano che il figlio del titolare, fino alla morte del padre, utilizzasse come titolo
di cortesia il titolo “inferiore”, per esempio Conte per un Marchese. Ci sarebbe stata “un’estensione” al fratello.
Qualcuno ha altre notizie? Occorre essere ben preparati per i 150 anni!
Giuseppe Carfì di Serra Rovetto Boscopiano
“Per Aspera Ardua”
“Quando arrivi in Vetta ad un Monte, non fermarti, continua a salire”