da Antonio Pompili » lunedì 28 giugno 2010, 21:08
Così Mons. Lanzetti torna a servire la Chiesa nella sua terra d'origine, essendo egli piemontese.
Il suo stemma mi è sempre piaciuto molto, anche perchè abbastanza lontano da schemi talora un po' ripetitivi.
Interessante è la figura del pellicano, nella meno riscontrabile versione priva della sua pietà (il nido con i piccoli che egli si accinge a nutrire col sangue sgorgante dal suo ventre). Molto originale, e felicemente riuscita per il suo rimando ai testi evangelici, anche la composizione del mare nebuloso minuto d'argento caricato di due pesci d'azzurro che con i tre pani d'oro del campo principale d'azzurro forma un insieme gradevole e in stile perfettamente araldico. Elegante e delicato al tempo stesso il richiamo allo stemma di Carmagnola. E molto indovinato l'uso delle conchiglie come richiamo al nome di battesimo del titolare e, direi ancor di più, come imitazione dell'arma del Cardinal Pellegrino.
Uno stemma che, piuttosto ricco nella sua composizione, non scade nella pesantezza di un'arma ingombra e difficilmente leggibile.
E che riassume in sé diversi dei criteri con i quali si procede il più delle volte nella creazione di stemmi ecclesiastici nei nostri giorni.
Complimenti a Mons. Lanzetti per il suo stemma e sinceri auguri per il nuovo ministero a servizio della Diocesi di Alba.
QUI FACIT VERITATEM VENIT AD LUCEM (Gv 3,21a)
TU SCIS QUIA AMO TE (Gv 21,17b)