Trovo che la discussione sia troppo vasta; il signor Colajanni ha ragione di fare una differenza tra epoca borbonica e quella precedente, i Borboni abolirono di fatto l'autonomia e le antiche prerogative dei corpi nobiliari, che rimontavano all'epoca normanna o dei comuni e avevano valore politico e costituzionale,il diritto dei patrizi cioé lo jus nobilitandi era una prerogativa sovrana, le due piazze facevano leggi e i sovrani borbonici non potevano accettare alcuna concorrenza, quindi conservando i nomi ne hanno avvilito la funzione. Anche a Bari non si puo' assolutamente equiparare un patrizio di epoca bizantina a uno di epoca longobarda, ancor meno a quello che é diventato in epoca borbonica o colmo dell'insignificanza nel regno di Italia! Ugualmente il popolo primario ha accolto nella sua evoluzione famiglie diversissime per origine e per funzione, il signor Delehaye interpretando il ruolo recente delle due piazze perde di vista a mio avviso la prospettiva storica, ma credo che anche lui sia d'accordo che un sindaco di oggi non sia la stessa cosa di un sindaco del 500, 600, 700!
Massilla, Beatillo, Petroni e altri storici baresi dicono chiaramente che i due ordini erano entrambi all'origine nobili il primo come già detto MILITARE e FEUDALE era la piazza dei Patrizi, il secondo CITTADINO o DECURIONALE, era la Piazza del popolo primario, popolo grasso mi sembra anacronistico e inutilmente sprezzante. In mille anni di sopravvivenza le funzioni si sono confuse e le distanze si sono perse, le famiglie si sono mescolate e per il normale movimento ascensionale alcune famiglie cittadine sono diventate patrizie e nella seconda piazza sono entrati medici, funzionari e borghesi di condizione, come dice Delehaye, ma resta da provare mercadanti o gabelloti.... Insomma condivido che dopo il 700 ci sia stata una decadenza, ma Napoli e Bari sono diverse e soprattutto ogni secolo ha la sua concezione di nobiltà sancita da leggi e opinioni assolutamente non comparabili.