miss hompesch ha scritto:La ringrazio.
Con gli studi sulla genetica, quelli più recenti, si sono aperte moltissime frontiere che potranno assicurare alle nuove generazioni una vita priva di alcune malattie; alcuni prospettano una carta d'identità con il DNA segnalato, altri impongono la tutela della privacy di ognuno di noi.
Altri, invece, non hanno paura nemmeno di conoscere il proprio haplogruppo e scoprire di discendere da una tribù Apache e così capire il motivo per il quale nelle notti d'estate amano danzare intorno al fuoco.
Di fronte a nessuna certezza, come Lei stesso ha giustamente segnalato - nemmeno la madre è certa - potremmo in definitiva essere sicuri che gli unici genitori "certi" sono quelli che si sono occupati di noi e ci hanno cresciuti.
Insomma un altro tipo di genealogia, il quarto "la genealogia dell'amore"
La "genealogia dell'amore" è un concetto splendido che merita davvero di essere adottato dai genealogisti, noi studiamo anche le genealogia spirituale (ovvero la genealogia applicata ai padrini e madrine nella chiesa cristiana), la genealogia ecclesiastica (applicata alla genealogia dei consacratori di vescovi e sacerdoti), la genealogia patrimoniale (applicata ai patrimoni e da dove vengono)... e così via...
Lei questa sera ha scritto qualcosa di meraviglioso che merita di essere studiato (intendo in ambito genealogico), pensi ad un albero genealogico basato su coloro che sono stati i veri genitori perchè hanno educato, e che possone essere anche non genetici (o natuali).
Grazie!
Pier Felice degli Uberti