GENS VALERIA ha scritto:GENS VALERIA ha scritto:Bessarione ha scritto:Un paio di pagine (ora non più visibili) del testamento erano state pubblicate anche qui:
viewtopic.php?f=2&t=5402
Non possiedo assolutamente la conoscenza storica , in particolare dinastica del presidente, quindi non posso e non voglio mettere in dubbio le sue affermazioni.
Purtroppo per deviazione professionale ( farmacista ), istruzione ( scientifica ) e
tarlo della ricerca genealogica strettamente documentata, sono sospinto alla naturale diffidenza ed alla precisione maniacale , quando si parla di fonti.
Ho avuto la possibilità di leggere e “studiare” il Testamento del Conte di Caserta , corredato da sei codicilli introdotti dal 1927 al 1932, esso fu rogato da un notaio nel Consolato Generale Italiano di Nizza nel 1934.
In tutta evidenza di individua nella figura del Principe Ranieri l'erede designato, che sarebbe dovuto succedere al primogenito Ferdinando Pio.
Per cercare di comprendere i termini della questione occorre fare un passo indietro 27 anni , fino al cosiddetto Patto di Cannes .
Ignoro l'autentico motivo di quella scrittura privata , alcuni dicono che fu per dividere il Patrimonio Duo siciliano tra Spagna e Francia, alcuni indicavano movimenti di interesse economico , di certo è stato un “patto successorio” illegale e quindi inefficace per tutte le legislazioni e probabilmente di questa fragilità di fondo era conscio Alfonso principe di Caserta che tentò di puntellarlo,
“secondo le nostre leggi, costituzioni e consuetudini di Famiglia ed in esecuzione della Prammatica di Re Carlo III” , del 6 Ottobre 1759 esecutiva del trattato di Napoli di tre giorni prima .
In pratica veniva vietata la soggezione della Spagna , Indie e Stati Italiani ad un unico sovrano , Al tempo dell'Atto di Cannes non esistevano più le Due Sicilie né le Indie né gli Stati Italiani , quindi dopo questi sconvolgimenti ad essere inefficaci ( oltre i patti successori per legge) erano anche la Regia Pragmatica . Si noti bene che si parla di Regno delle Due Sicilie non del Sacro Militare Ordine di San Giorgio , che ne rimane fuori. Due fondamentali principi di Diritto Internazionali ( che citerò poco più avanti ) negano ogni valore all'applicazione nel 1900 ancor più nel 1934.
Veniamo al testamento. Esso è indubbiamente spudoratamente filo Ranieri , liquidando la possibilità di regnare ai Principi Francesco di Paola e Gennaro per aver contratto matrimonio morganatico. Le principesse non vengono menzionate anzi si ribadisce la successione maschile primogenita ( come il vecchio Principe avesse preso il recente cambiamento delle leggi successorie da parte del nipote di Ranieri è facilmente immaginabile ).
Veniamo alla parte interessante il testamento . In un codicillo Alfonso afferma :
“ Rammento che S.A.R. Carlo figlio amatissimo sposò l'Infanta di Spagna Mercedes Infanta di Asturia , rinunziò alla successione politica ed alla successione dei beni della Real Casa delle Due Sicilie e della famiglia ( … ) ”
A questo punto crolla l'impalcatura che ha retto il c.d. Atto di Cannes , già inficiato per la sua essenza di illegale ed immorale patto successorio, dell'ultimo sostegno costituito dalla Prammatica di Re Carlo III :
I due fondamentali principi di Diritto Internazionale negano ogni valore all'applicazione nel 1900 ancor più nel 1934 sono PACTA SUNT SERVANDA , ma solo REBUS SIC STANTIBUS.
I patti devono essere rispettati ma si ritiene estinto un patto con il mutamento delle circostanze, di fatto presume che i contraenti avessero subordinato l'efficacia del patto al permanere di quelle circostanze .
Delle circostanze che potevano essere prese nel 1759
“secondo le nostre leggi, costituzioni e consuetudini di Famiglia ed in esecuzione della Prammatica di Re Carlo III” francamente, nel 1934 , erano ancora meno rispetto alla situazione del 1900 che fornirono il pretesto per negare a S.A.R. Carlo l'onere e l'onore di Capo della Real Casa delle Due Sicilie.
Ricapitolando, nel
1934, anno del testamento del Conte di Caserta la situazione era questa :
1) il Regno delle Due Sicilie scomparse ( e praticamente nulla era l'ipotesi di restaurazione )
2) Carlo e Mercedes non poterono sedere sul trono di Spagna
3) le Indie non furono più spagnole
4) gli Stati Italiani preunitari furono riuniti nel Regno d'Italia governato dal fascismo
5) il Regno di Spagna fu soppiantato dalla Repubblica e sull'orlo della guerra civile del 1935.
Il testamento alfonsiano, che si avvalse di patti basati su situazioni stravolte dalla Storia , paradossalmente , con il supporto del Diritto Internazionale, rafforza la linea che fa capo a Don Pedro Borbone Due Sicilie.
Sergio de Mitri Valier
Gli autori dei famosi pareri spagnoli (Vicente de Cadenas, Conde de Borrajeros ed io) quando hanno studiato la posizione di S.A.R. Don Carlos Duque de Calabria (allora era conosciuto solo come Duca di Calabria) avevano più dubbi della tua certezza, a loro aggiungo anche i dubbi di S.A.R. l''Infante Don Luis de Baviera y Borbon, che per non fare torti ai due cugini decise di accettare entrambi i 2 ordini costantiniani.
Tu poni questi punti:
1) il Regno delle Due Sicilie scomparse ( e praticamente nulla era l'ipotesi di restaurazione )
Che sia scomparso non ci sono dubbi, ma il Conte di Caserta mai allontanò l'idea di una restaurazione.
Se tu avessi ragione il testamento del Conte di Caserta (che hai visto in una trascrizione e non in originale) è un documento in parte inutile (mi riferisco alla successione duosiciliana). Quindi se non c'era il regno delle Due Sicilie perchè scaldarsi tanto? Se invece c'era l'idea di una restaurazione allora tutte le parti hanno una logica.
L'essere Capo di una Casa già Sovrana significa considerare sempre attuale la possibilità di ritornare sul trono, puoi non far nulla per riprenderlo, ma a livello morale pretendi sempre a quell'eredità.
Senza questa pretensione le Case già Sovrane non esistono più e si estingue quella "sovranità affievolita che perdura ai nostri giorni".
2) Carlo e Mercedes non poterono sedere sul trono di Spagna
Ovvio ma entrambi furono principessa delle Asturie e principe consorte delle Asturie, e questo sino alla morte dell'infanta Maria della Mercedes (vedere la tomba nel Pantheon degli infanti a l'Escorial).
L'infante don Alfonso dalla morte della madre al 1907 anno della nascita del figlio primogenito di re Alfonso XIII fu considerato principe erede del trono spagnolo (anche se mai giurò come principe ereditario, del resto era minore e la legge lo impediva).
Leggi cosa dice a questo proposito la Pragmatica Sanzione di Carlo III del 1759.
3) le Indie non furono più spagnole
Un vero peccato oggi sarebbero dei paradisi turistici insostituibili
4) gli Stati Italiani preunitari furono riuniti nel Regno d'Italia governato dal fascismo
Il capo del regno d'Italia era il re Vittorio Emanuele III, Benito Mussolini era solo il Capo del Governo (Presidente del Consiglio).
E con questo? Il Conte di Caserta si considerò sempre il "re" delle Due Sicilie e come tale fece testamento (lo stesso fece Umberto II e tanti altri).
5) il Regno di Spagna fu soppiantato dalla Repubblica e sull'orlo della guerra civile del 1935.
Ma a Roma re Alfonso XIII continuava a considerarsi il sovrano del suo Paese.
Non stiamo parlando di un testamento di un privato cittadino, ma di quello di un Capo di una Casa già Sovrana, che testa in accordo alle leggi della sua dinastia, cosa che rispettò totalmente.
Ci sono altri punti che dovevano essere trattati ma, bisogna conoscere bene la storia dei Borboni delle Due Sicilie dall'esilio, ad esempio perchè il marchese de Felice, segretario della real casa delle Due Sicilie dice che l'erede dopo la morte del duca di Calabria sarebbe stato il principe don Carlos de Borbon y Orleans?
Perchè dopo la successione di Francesco II, il conte di Caserta stabilisce i modi della successione costantiniana? Perchè il duca di Calabria scrive a don Ranieri che dopo di lui sarebbe il gran maestro costantiniano? E ci sono altri appunti...
E questo è solo il 3% di quello che si leggerà in Nobiltà sul numero 136 di gennaio-febbraio 2017, un numero che avrà la firma di Giuseppe Balboni Acqua, Alberto Lembo, Amadeo Rey y Cabieles, Guy Stair Sainty, altri personaggi di primo livello (con adeguata formazione accademica - i dillettanti scrivono altrove) e magari anche la mia (ma ricordo solo che nel 1999 quando assunsi la presidenza dell'International Commission for Orders of Chivalry diedi la mia parola d'onore a molte persone e organizzazioni dicendo che sarei sempre stato sopra le parti e corretto astenendomi anche se posso avere simpatie per qualcuno dall'essere il suo cortigiano, cosa che continuo e continuerò a fare).
Pier Felice degli Uberti