Salve,
assente per qualche giorno, ho visto che la discussione è proseguita -interessantissima- anche se a tratti con toni un po' accesi.
Per stemperare gli animi, e rileggendo i vari contributi, mi pare che nessuno abbia adombrato dubbi sulla correttezza dell'indagine genealogica condotta dal nob. Cavalieri d'Oro, al fine di ricostruire la cronistoria del suo antico casato.
Mi pare bensì che le domande ed i quesiti fossero animati più dal desiderio di conoscere ed approfondire.
Così come pare ben evidente anche da parte mia, che non v'era alcun intento di sminuire alcunché, attraverso i miei contributi bibliografici, da uno assai antico giungendo ad uno anche piuttosto recente, opera d'uno dei più illustri accademici russi ed il suo principale allievo ed epigono presso l'ora Accademia delle Scienze della Federazione Russa.
A tal proposito, facendo anch'io qualche sommaria ricerca in rete (ragioni contingenti, limitano purtroppo al momento il mio fervente desiderio di recarmi presso biblioteche ed archivi), ho trovato un'interessante versione, di moderna realizzazione grafica a giudicare dal "
watermark" apposto all'immagine, dello stemma del casato dei Cavalieri d'Oro, eseguita probabilmente a scopo di studio ove, dettaglio interessante, il cavaliere impugna una mazza d'arme ad alette o, a seconda delle accezioni, "
all'orientale":

Inoltre, dal già citato Maresti, ricevo (e ringrazio per la sollecitudine) quest'immagine con antica notazione manoscritta "
Sig.ri Cavalieri da Sardegna ..." che reca altro stemma, il che a mio parere rende la discussione ancor più interessante:

Venendo all'armatura del cavaliere ritratto nello stemma (e qui siamo nel campo di ricerca a me più congeniale, unitamente alla faleristica), vengono preziosamente in aiuto le numerose immagini inserite dal Prof. Cavalieri d'Oro, tra cui il bel rilievo marmoreo, datato 1748, sito nella Concattedrale di Comacchio e che purtroppo mi sfuggì in occasione delle mie visite nel 2013-14.
Vale la pena ricordare che solitamente nei secoli passati si tendeva a "concordare" l'iconografia di eventi antichi, col costume del proprio tempo: per questo, vediamo crocifissioni di Cristo con soldati romani che rivestono armature gotiche o rinascimentali e personaggi vari con costumi contemporanei all'artista.
Per questo, vorrei soggiungere che l'uomo a cavallo nello stemma comacchiese, indossa un'armatura coerente con quella che si indossava -a cavallo- dalla metà del XVII Sec. e fino alla metà del XVIII Sec., ovvero petto e schiena di fattura semplice (magari con incisioni abbassate all'acquaforte e dettagli dorati, per quelle realizzate per persone di rango), con falde e batticulo a lamine, articolati, così come a lamine sono gli spallacci, il cui scopo era ormai solo quello di riparare le spalle dai colpi d'arma bianca; le gambe, nello stemma paiono infatti calzare alti stivaloni e non gambiere in ferro; il capo, in modo ancor più evidente, appare protetto da un elmo a bacinetto aguzzo, con visiera e paranuca (e, probabilmente, paragnatidi), probabilmente con pennacchio fissato al retro del coppo, che altro non è se non la classica "
Borgognotta", in uso comune per tutto il XVII Sec. cui segue, per i cavalieri, il caschetto "a coda di gambero" (da certuni impropriamente detto "taschetto") che quasi par di scorgere nella stilizzata scultura.
La lancia: in questo caso, credo che essa abbia unicamente scopo "descrittivo" e la cuspide "a freccia" abbia il solo scopo di farla ben vedere come arma e non come qualcos'altro. Del resto, altre armi in asta, ben dopo il IX Sec. ebbero cuspide a freccia, come i "lancioni", usati ancora nel XVIII Sec.; peraltro, gli Spiedi da Guerra e da Caccia, presentano già
ab antiquo denti e/o rondelle d'arresto, ad evitare l'incastro nel bersaglio; dettagli questi, che nella sintesi iconografica, facilmente possono esser stati interpretati al punto da giungere alla detta cuspide "a freccia". Sempre nella foto dello stemma sito in Comacchio, par di vedere avanti e dietro il cavaliere in arcione, brevi dettagli d'una gualdrappa o di una sella, ma forse un'immagine più dettagliata potrebbe dirimere questo mio dubbio.
Cordialmente,
E.L.