da Marcorlando » sabato 4 luglio 2020, 12:20
Gentile sig. Tartaglione,
in una delle Sue autorevoli ricerche sulla famiglia Marocco ho letto il seguente passaggio:
“A proposito dello stemma di questa famiglia, va detto che esso è uno stemma parlante perché rappresenta il "mare" e "la rocca", da cui appunto Marocco. Nel 1711 il frate Gennaro Antonio Ercolini da Napoli, minore conventuale, dedicò a Carlo Marocco un sonetto allusivo al suo stemma.
Lo stemma si presenta poi in due versioni: una, sicuramente la più antica, con "mare" e "rocca"; l’altra, a queste figure, aggiunse "il leone rampante" che tiene nella zampa destra "un ramoscello d’ulivo".
E’ ipotizzabile che "il leone rampante" sia lo stemma di un’altra famiglia estintasi nei Marocco e pertanto incorporato nel loro. La tradizione familiare – poco attendibile - ritiene che quest’ultima versione dello stemma sia stata ideata da Nicola Marocco (1834 † 1914), allorquando aggiunse al proprio cognome quello dei Fortebraccio, famiglia estintasi nel 1888.”
Dalle ricerche genealogiche sulla mia famiglia paterna, ho appurato che il mio bisnonno Vincenzo Orlando (1850-1920), discendente di una famiglia di notabili originari di Pietrelcina e stabiliti ad Altavilla Irpina nella prima metà del XIX, sposò in prime nozze Maria Teresa Francesca De Simone (1820-1896), figlia di Domenico De Simone (fu Antonio) e Giuditta Fortebraccio (1783-1831) e con lei risiedette a Caiazzo, in quella che all’epoca si chiamava via Mondonuovo.
In quell’abitazione - secondo la tradizione familiare che è giunta fino a me - vi era uno stemma identico a quello descritto nelle Sue ricerche e di cui sono tuttora in possesso. Il racconto della mia famiglia vuole che quello stemma sia attribuito alla famiglia Orlando, ma non ho finora trovato riscontro a questa tesi e propendo piuttosto nel ritenere che lo stemma sia stato acquisito da mio bisnonno a seguito del matrimonio con la De Simone/Fortebraccio.
Le sarei perciò grato se Lei avesse piacere di stabilire un contatto, al fine di approfondire questo aspetto delle mie ricerche.
Aggiungo che, secondo il racconto di mio padre, tra mio nonno Vittorio Emanuele Filiberto Orlando (1899-1957) e don Diodato Marocco vi era una amicizia molto stretta, testimoniata peraltro anche dagli atti di stato civile che mi è stato possibile reperire.
Cordialmente,
Marco Orlando