Gentile Barnaba,
la fonte è l' Enciclopedia storico-nobiliare di Vittorio Spreti.
SturaniArma :
Partito : nel 1°d'oro alla mezz'aquila di nero uscente dalla partizione ; nel 2°d'azzurro al monte di tre cime di verde all' italiana movente dalla punta e sormontato da tre stelle di sei raggi d'oro, male ordinate.Cimiero : Due semivoli di nero con in mezzo una stella di sei raggi d'oro.
Ornamenti : Elmo aperto con corona tornearia e svolazzi gialli e neri.
Antica e nobile famiglia che trae le sue origini dalla Serbia dove era una delle principali per i molteplici servigi resi all'impero contro il turco ; ivi era conosciuta fin dal secolo XV.
Nel XVI secolo si trasferì in Dalmazia e di là nel secolo XVII in Ancona.
Dette illustri personaggi, fra cui sono da ricordare :
GIOVANNI, vittorioso difensore nel 1494 di Belgrado assediato dal turco Amurat II.
MATTEO, che fu quegli che trasferì la famiglia a
Ragusa.
ELIA, figlio di Matteo, passò molti anni in Turchia esercitando il commercio, e con incarichi diplomatici per il re d'Ungheria.
BIAGIO, di Elia, il quale, in riconoscimento della sua fedeltà e dei meriti suoi e degli antenati, dall'imp. Ferdinando II , con amplo diploma del 7 gennaio 1622, fu decorato con tutti i suoi discendenti in perpetuo del titolo di nobile del S.R.I.
Nel magnifico diploma l'imperatore < dichiara l'antica nobiltà di casa Sturani per 4/4 paterni e materni, e gli concede di inquartare allo stemma di famiglia la mezza aquila imperiale, e di timbrare lo scudo con l'elmo e la corona tornearia, con il cimiero del doppio semivolo con stella d'oro e in mezzo, e svolazzi gialli e neri (colori dell' Impero) >.
MICHEL MATTEO, primogenito di Biagio, sostenne incarichi ed ambascierie per il re Mattia d' Ungheria, che il 24 marzo 1616 lo nominò < familiare aulico >.
L' imperatore Ferdinando II, con suo diploma del 31 gennaio 1621, lo nominò < ambasciatore cesareo e consigliere intimo > e come tale fu inviato in missione speciale con lettere imperiali da Linz il 20 luglio 1643 alla Corte ottomana.
Nel 1626, sempre per l'imperatore, andò ambasciatore a papa Urbano VIII, e fu in tal epoca che avvenne il trasferimento di tutta la famiglia in Ancona, e cioè di Michel Matteo e dei fratelli suoi GIOVANNI, LUCA e CRISTOFORO.
Michel Matteo morì a Vienna il 16 novembre 1658, carico d'anni e di onori.
Il detto CRISTOFORO, sacerdote, nel 1676 era canonico della cattedrale di Ancona ; fu illustre matematico e pubblicò
< Opinione sulla duplicazione del cubo >.
GIOVANNI fu l'unico che ebbe discendenza ; nel 1630 sposò la nobile Caterina MARCELLI. Papa Urbano VIII, con amplo Breve del 10 ottobre 1639, lo aggregò al patriziato anconetano con tutta la sua famiglia e con tutti i suoi discendenti d'ambo i sessi ; morì il 31 maggio 1647.
GIUSEPPE (* 1706), sposò Eleonora BOSDARI, patrizia di Ancona, ma di origine dalmata ; fu colonnello comandante la piazza marittima e del porto di Ancona.
LUDOVICO (1778-1836), era intendente della provincia di Ancona allorchè nel 1831 scoppiò la rivoluzione. Fece parte, come ministro delle Finanze, del governo provvisorio delle provincie unite, e perciò alla restaurazione del governo pontificio fu esiliato ; morì di colera nel 1836.
Nel 1817 aveva sposato la nobile Matilde FELICI, figlia del conte Daniele di Rimini, senatore del regno italico ; donna di sentimenti liberali che molto fece per il risorgimento nazionale.
FRANCESCO e LUIGI, figli di Ludovico, combatterono nel corpo dei volontari nel 1848 a Cornuda, Torino e Vicenza, e nel 1849 a Novara come volontari di cavalleria nell'esercito piemontese.
Il detto LUIGI (1822-1870), ricoprì molte cariche pubbliche. Nel 1862 sposò Ottavia BELLATI (1841-1885), fulgido esempio di patriottismo, la quale nel 1848 durante le cinque giornate di Milano, quale figlia del patriota Antonio Bellati fu insieme alla madre e alle sorelle imprigionata nel castello, mentre il padre veniva tratto in ostaggio e esiliato.
La famiglia è iscritta nel Libro d' Oro della Nob. Ital. e nell' El. Uff. Nob. Ital. con i titoli di :
--- Nobile del S.R.I. (mf)
--- Patrizio di Ancona (mf)
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