la Colonia Genovese di Caltanissetta

Per discutere sulla storia di famiglia e sulla genealogia / Discussions on family history and genealogy

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la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda VictorIII » sabato 7 gennaio 2023, 0:57

Continuando la ricerca notarile a Caltanissetta mi sono imbattuto in un aspetto notevole della storia della città che è stato, a mio avviso, finora ignorato: la Colonia genovese di Caltanissetta, fiorente e dominante nell'attività bancaria e nella coltivazione della terra anche nella prima parte del XVI secolo. Sono rimasto sbalordito nel trovare famose case nobili genovesi Doria, Grimaldi, Usodimare, Sauli, Promontorio, Gentile, Spinola, de Foresta, e altri, che non solo gestivano attività commerciali a Caltanissetta, ma che addirittura vivevano in quella città.

Mentre continuavo a leggere i nomi dei famosi Genovesi nelle pagine notarili della metà del XVI secolo (così abilmente scoperti per me dalla mia carissima amica ed esperta archivista) cominciai a rendermi conto che stavo assistendo ad una vera e propria colonia genovese fondata nel Caltanissetta. Ciò è stato splendidamente confermato da documenti notarili ritrovati che descrivono la Nazione Genovese di Caltanissetta, e persino da un ufficio del Console della Nazione Genovese di Caltanissetta nell'anno 1560!

In un certo senso, non dovrebbe essere una sorpresa. Naturalmente siamo tutti a conoscenza dell'antica presenza ben documentata dei Genovesi in Sicilia: i Doria con la carica ereditaria di Ammiraglio del Regno di Sicilia, Pallavicini, Spinola e molti altri ebbero un impatto significativo sulla Sicilia per tutto il XIV secolo e oltre ( e anche i Ventimiglia precedenti).

Infatti a Palermo ea Messina furono istituite le Colonie Genovesi, cosa abbastanza intuitiva e sensata vista la peripatetica storia dei Genovesi. Ma anche nella buona opera di Carmelo Trasselli, Genovesi in Sicilia, né nelle tante e dettagliate storie di Caltanissetta si fa menzione di questa formazione dominante della Colonia genovese nell'interno dell'isola.

La terra di Caltanissetta doveva essere un luogo allettante per i genovesi nel XVI secolo. Con le terre fertili e una popolazione in crescita di Caltanissetta, i genovesi potevano intraprendere la coltivazione e l'attività bancaria dallo stesso avamposto. Altre importanti famiglie straniere come i banchieri Cenami di Lucca erano presenti a Caltanissetta già nel 1552 addirittura. Inoltre, la grande corte dei Moncada, verso la metà di quel secolo, stava diventando qualcosa di più grande e più formale, che offriva agli stranieri la possibilità di entrare in contatto con quella potentissima famiglia dei Moncada. Credo sia la Moncada che spiega il più alto livello sociale dei genovesi a Caltanissetta, e un'altra ragione per cui la Colonia genovese di Caltanissetta era unica.

Non potevo fare a meno di pensare alle colonie genovesi come Tripoli e altre vicine su quella costa africana: lo stabilimento a Caltanissetta era un passo avanti verso la possibilità di partire più direttamente per l'Africa dall'estremità meridionale della Sicilia? (Non credo, ma è possibile).

Inoltre, è interessante notare che il mio controllo personale di tutti i riveli di Caltanissetta mi ha portato anche ad alcune interessanti e complementari scoperte dei genovesi a Caltanissetta. Ad esempio, nei riveli del 1584 e del 1593 seguo alcuni uomini, chiaramente descritti come genovesi (e che conosco anche dagli atti notarili), solo per trovare i loro figli certi (in almeno due casi finora) vivi e vegeti dal 1616 riveli - ma non più descritti come Genovesi! È stato qualcosa di assolutamente straordinario per me, poter assistere alla trasformazione di un genovese in un nisseno nella generazione successiva, rimanere a Caltanissetta e procreare - aggiungendo assolutamente sangue genovese a molti di quelli con antiche linee di sangue nisseni.

Queste scoperte della Colonia Genovese di Caltanissetta mi hanno davvero sorpreso per i tanti nomi famosi e soprattutto perché ho pensato che fosse il periodo dal 1580 in poi a vedere davvero l'epoca d'oro a Caltanissetta. Non avevo mai letto di importanti nobili stranieri in città in modo così formale in un periodo così antico come il 1540, né avevo mai letto di un tale livello di decadenza nella città così presto. Considerando poi l'esistenza di una nuova Colonia Genovese precedentemente celata alla storia, mi entusiasma molto. Spero che la notizia sia di interesse per i lettori e più tardi stasera includerò alcuni dettagli di alcuni degli atti trovati su questi famosi nobili che vivevano nella colonia genovese di Caltanissetta.

Much thanks, best wishes to all in the new year!
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda pierluigic » sabato 7 gennaio 2023, 2:19

Stai facendo un lavoro stupendo
complimenti veramente
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda Kiuros » sabato 7 gennaio 2023, 10:28

Prima di tutto complimenti per il lavoro che stai facendo, a tal proposito ricordo uno dei testi di storia moderna "Figli della città. Consoli Genovesi a Messina in età moderna" della Professoressa Calabrese della UNICT.

Appena ho visto il titolo del post mi sono fiondato poiché vivo e lavoro a Caltanissetta !

Complimenti ancora!
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda VictorIII » domenica 8 gennaio 2023, 22:16

Veramente, grazie mille a entrambi Pierluigi e Kiuros per le parole gentilissimi e incoraggianti. È una tale gioia poter condividere notizie che interessano gli amici sul forum! Come promesso, condivido solo alcuni degli affascinanti documenti notarili trovati a Caltanissetta...

Nel 1559 Giovanni Guglielmo lo Chano acquista stoffe e cordoni nella bottega del magnifico Francesco Foresta, mercante genovese.
Ho trovato questo atto interessante non solo per la presenza dei genovesi, ma per vedere un mercante chiamato magnifico in questo periodo, e un mercante che possiede una bottega come sua principale forma di reddito.

Nel 1559 Venera de Mastrosimone, vedova di Pietro, nomina suo procuratore il nobile Battista Foresta di Caltanissetta (come si scoprirà poi, genovese) e gli affida l'incarico di recarsi a Palazzo Adriano e di far stipulare un contratto notarile nella suddetta località con che Don Vincenzo Pizinga, Barone di Palazzo Adriano, si impegna a prendere al suo servizio Laurella, 13 anni, figlia sua e del defunto Pietro.

Nell'anno 1560 morì a Caltanissetta il magnifico Francesco de Foresta da Genova senza aver prima potuto fare testamento in favore dei suoi eredi, i figli Giovanni Maria, Agostino e Battista. Quindi la curia del consolato dei Genovesi residenti in Caltanissetta, nell'interesse dei predetti eredi, alla presenza del magnifico Francesco Trucco, Console della "Nazione" genovese di Caltanissetta, nomina loro tutore mastro Battista Foresta, il quale è affidato l'incarico di redigere l'inventario dei beni del predetto defunto Francesco Foresta. Tra i creditori del defunto figurano i magnifici Stefano Spinola e Andrea Maczone, rappresentati dai loro procuratori magnifici Lionello Lercara e Francesco de Giudice, tutti genovesi.
Questo è interessante perché assistiamo ancora una volta a Caltanissetta un membro di una famiglia chiamato mastro mentre un altro si chiama misser o magnifico - e anche il mastro in quel momento non svolge attività artigiana. Inoltre, il fatto che complessi testamenti genovesi fossero impugnati e amministrati da Caltanissetta dimostra ulteriormente la profondità di quella colonia genovese in Caltanissetta e la continua interazione tra i due luoghi.

Sempre nel 1560 il defunto Francesco Foresta aveva costituito compagnia con i magnifici Stefano Spinola e Andrea Massone: ma dopo la sua morte, dai calcoli fatti circa la gestione della suddetta compagnia, risultava che il defunto Francesco era debitore ai suoi soci per quasi tutti i beni che erano in suo possesso. Pertanto oggi il magnifico Giovanni Maria Foresta, figlio maggiorenne del defunto Francesco, stipulando anche a nome dei fratelli minori Battista ed Agostino, consegna ai magnifici Lionello Lercara e Francesco de Iudice di Genova, avvocati di Stefano Spinola e Andrea Massone, un buona parte dei beni che costituivano l'eredità del defunto padre (che comprende numerosi tessuti pregiati).
Confermando che gli Spinola ei Massone (famiglia che faceva parte dell'Albergo Giustiniani) erano anche soci delle imprese fondiarie di Caltanissetta dei de Foresta. Continuiamo a testimoniare la complessa interazione tra i genovesi e la terra di Caltanissetta.

Nel 1569 Giuseppe Riccobeni da Pietraperzia (famiglia nobile), imprenditore sia in nome proprio che per conto del fratello Giovanni Filippo, riceve in prestito la somma di 9 once e 18 tarì dal magnifico Giovanni Sauli, procuratore a sua volta del magnifico Nicola de Gentile, residente dello stato di Caltanissetta
Ora i famosi Gentile di Genova si uniscono alla festa a Caltanissetta, e altre rami della nobile banca Sauli.

Nel 1569 Giovanni Guglielmo lo Chiano del fu Antonio e Vincenzo de Forte di Filippo ricevette in prestito la somma di 3 once e 18 tarì dal magnifico Giovanni Saul, a sua volta procuratore del magnifico Nicola de Gentile, affittuario dello stato di Caltanissetta.
Il denaro viene utilizzato per acquistare il grano per la semina della loro azienda agricola.

Ancora la banca Sauli finanzia le imprese delle famiglie nissene.

Nel 1570 (honorabilis) Silvestro e Giovanni lo Chano, padre e figlio, ricevono in prestito dal magnifico Giacomo Sauli, procuratore del magnifico Don Nicola de Gentile, affittuario dello stato di Caltanissetta, la somma di 2 once. Una clausola del contratto stabilisce che non possono portare via il grano che produrranno dalla loro fattoria a meno che non abbiano prima saldato il loro debito.

Sempre nel 1570 Il magnifico Giacomo Saul, procuratore di Nicola Gentile, affittuario dello stato di Caltanissetta, vende a Vincenzo Lo Chano di Giovanni Guglielmo 2 giovenchi per la somma di 7 once e 23 tarì. Da una nota del 2 agosto 1572 risulta che Vincenzo ha pagato il pagamento dei giovenchi.
Qui continuiamo a vedere i Lo Chiano che utilizzano Gentile e Sauli per finanziare molti rami Lo Chiano/Lo Chano separati dal decennio 1470 o prima.

Nel 1574 Rogito stipulato alla presenza del magnifico domino Giovan Battista Grimaldi, del magnifico Giovanni Matteo de Spata e degli "honorabiles" Francesco Mayorca e Raffaele Pullichino. Il magnifico domino Tommaso Promontorio di Genova, residente a Messina, e il magnifico Giacomo Sauli di Genova, residente a Caltanissetta, formano un sodalizio di un anno finalizzato alla conduzione di un'azienda agricola in contrada Serra di Falco. Tommaso affida a Giacomo 82 buoi, 3 mucche con i loro vitelli, 1600 maiali, 40 cavalli e 3 muli, altri equini e tutti gli attrezzi presenti nel podere, animali e attrezzature il cui valore complessivo ammonta alla somma di 1408 once; inoltre Tommaso affida al socio anche 300 corpi di grano e 150 corpi di orzo posti nelle fosse del suddetto podere. Giacomo, a sua volta, si impegna ad occuparsi dell'allevamento degli animali del socio e della semina e coltivazione della terra. A fine anno i due soci dovranno dividere le spese: tre quarti del ricavato andranno a Tommaso, un quarto a Giacomo.
Questo documento mostra l'intuitivamente comprensibile interazione dei Genovesi della Colonia di Messina con quelli di Caltanissetta. Si noti che mentre il magnifico dominus Giobattista Grimaldi vive a Messina, la famosa banca Sauli chiaramente opera a Caltanissetta con il magnifico Giacomo Sauli di Genova, residente a Caltanissetta. Questo è stato affascinante per me: perché Sauli non ha stabilito la sua residenza a Palermo oa Messina? Ovviamente questi fatti continuano a dimostrare l'importanza della Colonia interna di Caltanissetta - per molti versi pari a quelle di Palermo e di Messina. Inoltre, offre una prospettiva sorprendente sull'impatto che il denaro genovese ha avuto sulla crescita dell'economia nissena, e ci permette anche di vedere quell'economia del XVI secolo da una prospettiva macroeconomica come più di una "economia aperta" di quanto si pensasse in precedenza.


Nel 1577 Il magnifico domino Camillo Doria, commerciante genovese, stipulando sia in nome proprio che per conto di Filippo e Bartolomeo Doria, suoi soci, tutti e tre affittuari della contea di Caltanissetta, nomina suo procuratore Don Francesco Usodimare, affidandogli l'incarico di riscuotendo per conto suo e dei suoi soci tasse e censi sia in denaro che in cereali.
Questo atto è stato interessante per me perché vediamo i potenti nobili Doria e Usodimare, ei tre Doria tutti residenti a Caltanissetta. Inoltre, Camillo Doria è chiamato magnifico dominus (dominus solitamente riservato al feudatario o ai nobili titolati di quest'epoca) ma anche commerciante. Come sappiamo, il XVI secolo era ancora un tempo flessibile che consentiva un maggiore incrocio tra nobiltà e alti commercianti. E ancora vediamo altri nomi famosi genovesi come Promontorio

Nei riveli del 1607 troviamo Vincenzo Pognetta genovese (e anche il suo garzone si chiama Bartolo “lo genoesi”), Giorgio Signaco genoese, e Filippo Doria - ma non è chiaro se sia lo stesso Filippo Doria in affari con magnifico domino Camillo nel secolo precedente. Nei riveli del 1616 troviamo Jacopo Borgese della Citta d Genoa - con Jacopo vive suo figlio Bartolomeo di 25 anni. Ma poi in modo affascinante, e importante per la storia di Caltanissetta, trovo nel rivelo del 1623 Bartolomeo Borgese che ora vive solo, e non si chiama più genovese - anzi si chiama proprio "da questa terra di Caltanissetta" solo 7 anni dopo vediamo la sua famiglia descritta come genovese!

Sempre nei riveli del 1623 è Vincenzo Setimundo di Genova. In questi anni sono presenti anche molti Foresta mai descritti come genovesi, anche se non è chiaro se in questa prima parte del Seicento sia lo stesso Foresta nobile e mastri genovese che abbiamo visto negli atti notarili del XVI secolo o solo un omonimo siciliano .

Ma i genovesi non erano soli a Caltanissetta...
Nel 1552 i Cenami banchieri di Lucca e residenti a Palermo contribuirono a finanziare molte imprese a Caltanissetta.

Nel 1559 Il reverendo Don Giovanni Andrea Riccobeni da Pietraperzia e il magnifico Magno Serra, mercante catalano, fanno un rendiconto e il primo è debitore al secondo per la somma di 40. once. Don Giovanni Andrea riscuoteva anche debiti per conto di Magno a Pietraperzia.
dimostrando come i mercanti stranieri si servissero anche delle famiglie dell'interno per i loro affari.

Nel 1561 si nota la presenza a Caltanissetta del mercante catalano Giovanni Battista Spuches, che vende vari tipi di fabri
ovviamente conosciamo bene il famoso nome.

Nel 1574 Il magnifico Magio Serra, mercante catalano residente a Caltanissetta, concede ai magnifici Guglielmo Torre e Damiano Sarra, soci, mercanti catalani residenti a Palermo, i crediti che vanta su numerosi abitanti di Caltanissetta, crediti che insieme ammontano alla somma di 123.3.16 once.

Collettivamente, questi documenti aiutano a costruire un quadro più luminoso della storia precedente di Caltanissetta, in particolare la storia dei genovesi e di altre famiglie straniere che hanno avuto un grande impatto sulla crescita economica di quella terra e della sua gente. Continuo a ritenere che Caltanissetta fosse un perfetto avamposto per i genovesi in quanto diversificava il loro "portafoglio" costiero, pur consentendo attività bancarie e terrestri, il tutto accanto alla potente Moncada a cui erano particolarmente interessati per il collegamento spagnolo sia dei genovesi che dei Moncada.
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda Salvennor » domenica 8 gennaio 2023, 23:08

Complimenti per le ricerche, molto interessanti.
Relativamente alla qualifica "Mastro", per vari personaggi mi è capitato di rilevare tale appellativo per persone che ricoprivano la carica di "Ufficiale di Curatoria", "Ufficiale di Giustizia", "notaio" e anche persone che in altri atti erano qualificate con l'appellativo "Mossen" o "Magnifico", e che erano possidenti terrieri. Non svolgevano altri mestieri. Ovviamente ho notato anche artigiani qualificati con il termine "Mastro". Dunque tale appellativo, almeno nella mia regione (Sardegna), era utilizzato non raramente anche per indicare personaggi investiti di cariche pubbliche, tra fine '400 e inizi '700.
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda Salvennor » domenica 8 gennaio 2023, 23:19

A proposito di parte dei citati cognomi genovesi, avevo trovato atti sia nella mia regione che in Liguria, per periodi più recenti (fine '700 - seconda metà '800). Ma alcuni di tali atti riportano "strane" caratteristiche. Occorrerebbe verificare se realmente discendevano da linee patrizie.
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda VictorIII » domenica 15 gennaio 2023, 7:03

Hello Salvennor!

Grazie mille per i contributi. Continuando i documenti scoperti per me dalla mia fantastica amica, troviamo nomi genovesi più famosi a Caltanissetta:

Nel 1562 il magnifico Francesco de Trucco, genovese residente a Caltanissetta, vende al magnifico Lorenzo del Grande, pisano residente a Caltanissetta, 32 corpi e 9 tumoli di grano. Anche Lorenzo del Grande, come i genovesi e gli spagnoli, visse e commerciò stabilmente a Caltanissetta. È presente in numerosi documenti. Naturalmente anche qui si parla di potenti famiglie straniere sia genovesi che pisane apportando aspetti dinamici all'economia di Caltanissetta in un'epoca precedente a quanto precedentemente noto.

Commento anche un aspetto degli atti precedenti che ho riassunto. Prima abbiamo visto il mco Giacomo Sauli come rappresentante del mco dominus Nicola de Gentile. Ma poi assistiamo anche a Sauli che intraprende le proprie attività di coltivazione della terra a Caltanissetta, del tutto estranee alla sua posizione di procuratore del magnifico de Gentile. Per me parla davvero della profondità di questa colonia genovese interna: le famiglie genovesi erano così impegnate nel loro soggiorno in quella terra, che anche i rappresentanti di altri cominciano a prendere possesso delle attività all'interno della città e della sua campagna. È ovviamente un livello di coinvolgimento più profondo di una rapida transazione con un avvocato usato una volta, rispetto a questo caso di vera assimilazione.

Inoltre, per testamento di un mio antenato, il padre annovera tra i fiduciari e tutori dei suoi figli minorenni il predetto Battista de Foresta da Genova. Ovviamente questo ha implicazioni potenti, perché continuiamo a vedere la profondità con cui i genovesi erano entrati nella vita sociale di Caltanissetta. Possiamo quasi immaginare i forti rapporti personali che hanno costruito con i nisseni in questo nuovo avamposto genovese, veri amici e compatrioti.

Sempre continuando a trovare a Caltanissetta una commistione incredibilmente affascinante di potenti famiglie straniere - troviamo nel 1583 Il nobile Nicola Cavalca, romano, residente a Caltanissetta, stipulando sia in nome proprio che per conto del fratello Giovanni Battista, si dichiara debitore i magnifici Girolamo e Nicola Cavanna, mercanti genovesi, fratelli e soci, della somma di once 49,14 per l'acquisto di stoffe delle Fiandre. La vendita è stata effettuata nella città di Palermo.

Nella seconda metà del '500 i fratelli Romani Cavalca avevano a Caltanissetta una bottega dove commerciavano stoffe.
(Inoltre, continuando la serie di famiglie genovesi a Caltanissetta che avevano un Doge, il doge Paolo da Novi del 1507 è della famiglia Cavanna). Per me è stato davvero sbalorditivo vedere ora potenti romani con una bottega consolidata a Caltanissetta, commerciare non solo con i nisseni, ma anche con i potenti genovesi della città ... tutti mescolati in quella città interna della Moncada.

Nel 1585 il nobile romano Nicola Cavalca, residente in Caltanissetta, stipulando sia in nome proprio che per conto del fratello Giovan Battista, si dichiara debitore verso i magnifici Girolamo e Nicola Cavanna di Genova, fratelli e soci, della somma di once 105.20.13 a seguito dell'acquisto di tessuti di diversi colori e qualità.

Sempre nel 1585 e continuando ad approfondire la nostra conoscenza dell'impatto anche romano su Caltanissetta, il nobile romano Nicola Cavalca, residente a Caltanissetta, stipula sia in nome proprio che per conto dei suoi soci (il fratello Giovan Battista Cavalca, Giovanni Paulitto e Camillo di Piergiuliano, anch'essi romani) dichiara di essere debitore ai magnifici Gerardo e Sebastiano de Honofriis, fratelli e soci, della somma di once 194,26 a seguito dell'acquisto di stoffe di vari colori e qualità.

E ancora nel 1585, i nobili Nicola Cavalca e Giovanni de Paulitto, entrambi romani, abitanti di Caltanissetta, stipulando sia in nome proprio che per conto dei loro soci (Giovan Battista Cavalca e Camillo di Piergiuliano, anch'essi romani) si dichiarano debitori ai magnifici Gaspare Miya e Pietro Nin, commercianti e soci, della somma di once 116.18.13 a seguito dell'acquisto di stoffe di diversi colori e qualità.

Finalmente, quando ho detto che la banca Sauli operava a Caltanissetta, non ho ancora quella prova esatta che la specifica banca Sauli fosse operativa (solo ora che i membri di quella nobile famiglia di banchieri operavano a Caltanissetta e talvolta in qualità bancaria ), né conosciamo l'entità dell'operato del Banco di San Giorgio in queste tante operazioni genovesi a Caltanissetta, ma credo che il quadro continuerà a farsi più chiaro. Much thanks and best wishes!
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda alfabravo » domenica 15 gennaio 2023, 15:35

Bravo Victor.
Complimenti per la tua ricerca e grazie per le notizie che condividi in forum.

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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda abarbry » martedì 24 gennaio 2023, 11:35

Complimenti per la ricerca! Dará nascita a una publicazione spero!
Nella genealogia di mia moglie, si trova la famiglia Franco de Ayala (originaria di Granada) che era al servizio dei Moncada. Giuseppa ha un contratto di matrimonio a Caltanissetta il 23/09/1663 con Francesco Notarbartolo, e i suoi genitori Francesco Franco de Ayala e Virginia Berzighelli (famiglia originaria di Pisa) fanno il loro contratto il 16/05/1637 (fonte "Caltanissetta: baroni e vassalli in uno stato feudale")
Sarei molto ma molto contento di aver un copia digitale o un estrazione delle informazione genealogiche (sopra tutto del contratto di 1637) se fosse possibile....
Grazie mille e aspetto di potere leggere presto altri post sulla colonia genovese di Caltanissetta...
cordiali saluti

antoine barbry
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda abarbry » martedì 24 gennaio 2023, 11:54

ho ritrovato i dati sui contratti

il contratto del 28/08/1663 fatto dal notaio Bartolomeo di Franco

il contratto del 1637"8Franco de Ayala-Berzighelli) disponibile in Ascl, Fn, notaio Francesco Volo vol 1041, cc602(bis)r-608(bis)r

Grazie mille in anticipo per l'eventuale aiuto!
cordiali saluti dalla Francia

antoine
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda VictorIII » lunedì 6 febbraio 2023, 20:34

continua grazie per le belle parole. Antoine, ti vedo persino su un grande albero genealogico su cui ci troviamo entrambi. E per questo motivo, e per amore di Caltanissetta e della storia, sto ora visionando i riveli del 1651 degli antenati di tua moglie (D. Francesco Franceo de Ayala del qdm D. Geronimo e D Maria, con suo moglie Donna Virginia)! infatti li ho visti anche negli documenti ecclesiastici proprio la scorsa settimana alla ricerca di qualcun altro, quindi sono praticamente miei vecchi amici, oltre a condividere alcune linee di sangue. comunque mandami un messaggio privato che possiamo parlare e ti faccio vedere i documenti.

looking forward to connecting!
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda VictorIII » lunedì 6 febbraio 2023, 20:56

oops, the surname clearly reads "Franco de Ayala" as expected (and not Franceo de Ayala as I wrote in haste), excuse the earlier typo!
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda abarbry » giovedì 9 febbraio 2023, 23:23

Grazie mille Victor per il tuo aiuto, molto ma molto aprezzato!
ti ho mandato un messaggio privato e sono alla tua disponibilità per scambiare informazione su queste famiglie..
A presto
cordiali saluti

antoine
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Re: la Colonia Genovese di Caltanissetta

Messaggioda pierluigic » sabato 25 marzo 2023, 16:34

.

ho trovato questo e mi ricordavo di questo Thread

Repertorio di fonti sul Patriziato genovese
Famiglie ascritte al patriziato genovese tra il 1528 e il 1797

http://www.sa-liguria.beniculturali.it/ ... novese.pdf

http://www.sa-liguria.beniculturali.it/ ... chivistica

.
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