da alfabravo » mercoledì 23 luglio 2008, 19:50
Ulteriori notizie su questo Ordine le potrete trovare nel libro di Sigfrido Hobel: Il fiume segreto. Testimonianze della tradizione ermetica a Napoli, Stamperia del Valentino, 2004
Per il Sig. Novello
L’Ordine del Nodo cominciò a entrare in estinzione nel 1362 alla morte del suo fondatore Luigi di Taranto, dopo di che, a distanza di 580 anni, si entrò nel solita commedia già rivista.
Nel 1942, a Nizza, nella Francia di Vichy e in piena guerra mondiale, un francese di origine russa, Louis Nicolas Durassow dichiarò restaurato l’Ordre du Saint Esprit du droit désir, fondato dal suo “antenato” Re Luigi di Napoli. Si proclamò Gran Maestro ed effettivamente attirò qualche attenzione del pubblico
Louis Nicolas era nato a Nizza il 12 marzo 1917, figlio del generale russo Nicolas Durassow (da tempo stabilitosi in Francia) e da sua moglie Berthe Buisson, francese
La storia, forse, non sarebbe nata, ma il generale Nicolas era fratello di Vassili Durassow, ufficiale di cavalleria della Guardia Imperiale, attacchè all’ambasciata russa a Roma e autore di due testi che gli assicurarono una certa notorietà ai suoi tempi: un trattato giuridico sul duello e uno sulle famiglie principesche russe.
Vassili fu talmente abile da abbindolare gli spagnoli che l’11 luglio 1911 Re Alfonso XIII, autenticando la sua genealogia, lo riconobbe Capo della Real Casa Napoletana d’Angiò Durazzo con i diritti che tale titolo comportava.
Vassili rivendicava di discendere dal pronipote di Roberto di Valois che fin dal 1482 si era stabilito in Russia e qui col passare degli anni Durazzo (in italiano) o Durasse (in francese) si era slavizzato in Durassow. Per qual motivo un ramo di una casa reale europea, seppure esiliato stabilitosi in Russia fin dal 1482 e come tale russo a tutti gli effetti e per qual motivo un discendente di una casa che aveva regnato su Napoli, Ungheria, Polonia etc dovette andare a farsi riconoscere i suoi titoli da un sovrano estero e non da Nicola II, questo Vassili non lo spiegò mai.
Ma il successo fu superiore al previsto: il 31 agosto 1911 i suoi titoli furono riconosciuti da Vittorio Emanuele III Re d’Italia, il 6 marzo 1914 furono registrati dal College of Arms di Londra, nel 1915, 1919 e 1936 furono pubblicati nell’Almanacco di Gotha
Il generale Nicolas maneggiò per fare integrare almeno un figlio nella “famiglia reale”. Nel 1939 Louis Nicolas fu chiamato alle armi: si firmò come Durassow d'Anjou de France e fu condannato dal tribunale di Nizza a due anni di reclusione poi sospesi. Non si arrese: il 24 novembre 1942 il tribunale di Nizza accolse le sue pretese e divenne il Prince Louis Nicolas Durassow d'Anjou in quanto presentò documenti dichiaranti che pur essendo nato in Francia era stato registrato lo stesso anno anche a Kiev con i titoli nobiliari a lui spettanti
L’Ordine del Nodo era quindi “rinato”, ma il 24 febbraio 1943, Vassili, nel sapere cosa aveva combinato il nipote, iniziò la lunga battaglia legale come “Capo della Casa Reale d’Angiò Durazzo” denunziandolo per usurpazione di nome e titoli fino a che il 13 maggio 1958 il tribunale Aix-en-Provence respinse le pretese di Louis Nicolas.
Questi personaggi sparirono di scena fino al 1982 quando il famoso Alex Brimeyer pubblicò la sua “autobiografia”: Io, Alessio, pronipote dello Zar. Negando che Victor Brimeyer fosse il suo vero padre, Alex dichiarò che il principe Basilio d’Angiò Durassow (non più Vassili perché ormai italianizzato) aveva sposato nel 1947 la principessa Olga Beata Dolgorukij (figlia della sopravvissuta granduchessa Maria Romanov, figlia di Nicola II). Lui era nato nel 1948 (posticiapando la sua vera nascita di due anni) e lo stesso anno il matrimonio dei suoi genitori fu annullato per “irregolarità”. Ciò non impedì a Basilio, il 4 maggio 1966, di abdicare a favore del figlio Alessio. E così, da quel giorno, fino alla sua morte avvenuta nel 1995, Alex Brimeyer cumulò nella sua impressionante lista di cognomi e titoli anche quello di Gran Maestro degli Ordini angioni della Mezza Luna e dello Spirito Santo au droit desir
Ritter