macchè Maurizio, io di croci così con il trofeo sopra non ne ho mai viste. C'è da dire che il mondo confraternale che ruota attorno alla Mercede è sconfinato ed in gran parte sconosciuto anche all'Ordine. La Provincia Romana aveva pensato ad un censimento, almeno per quanto concerne l'Italia, ma poi credo non se ne sia fatto di nulla. Sua Paternità l'attuale Maestro Generale, che è argentino, mi diceva che in Argentina, ma anche in tutta l'America Latina, non si contano le congregazioni di laici mercedari, con tanto di "caballeros". Quindi l'insegna che ci interessa ora può avere qualsiasi origine. Interessante era la decorazione del Terzordine Fiorentino, un tondo smaltato con l'arma dipinta, sovrastata da medaglia in argento raffigurante l'apparizione di Nostra Signora della Mercede a San Pietro Nolasco. Il nastro bianco (al retro rosso), portava, alla giunzione, un altro tondo smaltato bianco con la scritta "terz'ordine mercedario".
Per tornare sulle Confraternite, come non ricordare l'Arcigremio sassarese, peraltro riconosciuto come FLM?
http://www.gremiodellamercede.eu/index1.htm Si tratta di tradizioni secolari.
Può essere interessante reperire il bollettino della provincia romana dei PP. Mercedari: in ogni numero il cronista P. Antonio Rubino tratta della devozione alla Madonna della Mercede nelle varie regioni italiane e spesso emergono storie del ramo cavalleresco negli anni '30, precedute dalla frase "quando erano in auge i Cavalieri Mercedari..."
Quando avrò un po' di tempo racconterò la storia, poco conosciuta, del Terzordine Fiorentino, un unicum anche dal punto di vista canonico, con duplice erezione, da parte del MG e da parte dell'Arcivescovo di Firenze, Card. Dalla Costa. Chi vada a Firenze visiti la CHiesa di Santa Margherita de' Cerchi, detta di Dante. Troverà le polverose vestigia dei Terziari: una lapide in memoria del fondatore prof. Enrico Michelassi, una pala in terracotta raffigurante la Madonna della Mercede con San Pietro Nolasco e Giacomo I° ed altre tipiche simbologie dell'ordine (navi a vele spiegate, catene...), l'arma con il motto "Redemptionem misit populo Suo". Le panche portano i nomi dei terziari, tra cui quello di mio nonno, Augusto Provvedi. La sacrestia conserva un calice con tre stemmi, della Mercede, di Firenze, della Famiglia Cerchi (patrona della chiesa capitolare), nonchè un ostensorio in argento che serve per una reliquia di San Pietro Nolasco (c'è un'autentica cardinalizia, ma dubito che la reliquia sia vera, anche se a me piace pensarlo). Sia il calice che l'ostensorio vengono talvolta utilizzati dalla Compagnia della Mercede. Sempre in sacrestia c'è la pergamena del MG Scotti relativa all'erezione canonica del Terzordine. Vi sono ancora vecchi e tarmatissimi mantelli, che prima o poi farò restaurare. Bellissimi i libretti di devozione degli anni 50, la "Redemptrix Captivorum". Gran parte del materiale, purtroppo, è stato rovinato dall'alluvione del 1966.