Kacich Dimitri (Dalmazia)

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Kacich Dimitri (Dalmazia)

Messaggioda GENS VALERIA » lunedì 12 gennaio 2009, 19:02

Sulle traccie delle radici più "interrate" dei Demitri / Dimitri / Mitri mi sono imbattuto su una famiglia della nobiltà dalmata : Kacich o Cacich , legata in qualche modo con una famiglia Dimitri . Su consiglio dell' acuto amico friulano ;) Federico B.G. Ho richieso copia dell'appunto del nob. Del Torso nella biblioteca Joppi di Udine , ho potuto così appurare che un ramo della famiglia di origine ungherese dalla Dalmazia si trasferì a Cividale del Friuli in data incerta ( presumo inizi Seicento ).
Orbene , attraverso un gruppo di Facebook ( una rivelazione !) Dalmatian Nobility ho ricevuto oggi notizie di questa famiglia corredata di arma ( direi parlante 8-) ) , Qualcuno ha ulteriori notizie e , può tradurre per me il testo in tedesco tratto da " Dalmatiner Adel ": :roll:
Altes Bosnisches Geschlecht, welsches sich auf der Insel
Lesina niedergelessen hatte und bald den Namen: ˝Kacich,
Kačić, Kadcich oder Dimitri˝ gebrauchte und auch zu Spalato
angesessen war.
Antonius Kadcich aus Spalato, war von den Jahren 1722 bis
1731 Bischof in Trau.
Wappen wie es der Bischof fuhrte: In G. ein b. gekonter und
pfahlweise gestellter r. Drache mit ausgebreiteten Flugeln.
Gespalten; rechts in G. der druche wie kei Nr. 1, jedoch
trugt derselbe auf seiner Brust ein ovales g. Schildehen,
worin abermals ein r. Drache erscheint. Links liegt im von
R. und b. Gespaltenen Felde auf gr. Ledigen Schildesfuss ein
ausgestreckter g. Lowe, auf dessen Ruchen ein g. Greif mit
seinem erhobenen rechten Fusse tritt, in seine rechten
Vorderklaue eine g. gefussten blanken, Sabel zum Streiche
schwingt und mit der Linken das halb abgenahene Lowenhaupt
erffasst hat.

Appunti del Torso ( Udine )
Immagine
L'Arma Parlante Dimitri
Immagine

Tratta da :
Immagine

pagina fattami pervenire dall' gentilissimo Jan Carlos Bermedo-Matteucci amministratore cileno di di "Dalmatian Nobility" che pubblicamente ringrazio .
Immagine
Ultima modifica di GENS VALERIA il martedì 10 febbraio 2009, 17:27, modificato 1 volta in totale.
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda GENS VALERIA » martedì 13 gennaio 2009, 23:20

Privatamete ho ricevuto questa traduzione :

Antica stirpe bosniaca, che si era stabilita nell'isola di Lesina e là aveva usato il nome di Kacich, Kaçic, Kadcich o Dimitri e si era stabilita anche a Spalato.
Antonio Kadcich da Spalato fu Vescovo di Trau dal 1722 al 1731.


Lo stemma portato dal Vescovo risulta così blasonato:

D' oro al drago di rosso senza zampe , in palo con le ali dispigate .

Per la seconda blasonatura è per me più comprensibile la versione in francese che ho scovato in rete :

Parti au 1 d'or à un dragon ailé sans pattes de gueules en pal couronné d'azur ch sur la poitrine d'un écusson ovale d'or surch d'un dragon pareil au 2 reparti de gueules et d'azur ch d'un griffon d'or tenant de sa patte dextre un sabre levé posant le pied dextre sur un lion couché d'or et empoignant de sa patte senestre la tête du lion coupée à demi le tout brochant sur le reparti et soutenu d'une champagne de sinople.


La prima arma ( coronata d'azzurro )

Immagine
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda GENS VALERIA » martedì 20 gennaio 2009, 19:23

Immagine



In modo “ provvidenziale“ mi è arrivata questa pagina con le due armi mancati della famiglia Kačić , Kacich , Kadcich , Cacigh o Dimitri .


Immagine

Vorrei chiedere qualche spiegazione e parere , per questo sarebbe opportuno che questo post venga posizionato nella sezione più consona , quella araldica .

1) L'arma : D'argento alla mitria dello stesso ( spero sia buona ) del precedente intervento
è attribuibile ad un vescovo ( creata ex novo ) oppure , secondo voi è un arma parlante legata al cognome Dimitri , ovvero è personale ( considerati pastorale e spada ) oppure è attribuibile ad un ramo della famiglia ?
Riguardo gli ultimi due :
2) per la prima , l'arma antica ,si potrebbe, per foggia dello scudo e tipo di elmo a bigoncia, suggerire come epoca d'origine il sec XIV e per la seconda , più complessa , il sec XVIII ?
3) com'è la traduzione della blasonatura in italiano ? ( precedentemente ho riportatato quella francese ma non comprendo la partizione a sinistra sotto il leone ed il cimiero di mezzo ) .
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » martedì 20 gennaio 2009, 19:59

GENS VALERIA ha scritto:(...) Vorrei chiedere qualche spiegazione e parere , per questo sarebbe opportuno che questo post venga posizionato nella sezione più consona , quella araldica. (...)

Obbedisco! ;)

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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » martedì 20 gennaio 2009, 20:06

GENS VALERIA ha scritto:(...) 2) per la prima , l'arma antica ,si potrebbe, per foggia dello scudo e tipo di elmo a bigoncia, suggerire come epoca d'origine il sec XIV e per la seconda , più complessa , il sec XVIII ? (...)

I disegni dati rimandano con ottima probabilità periodi da te indicati, carissimo.

Ma bisogna vedere se si tratta di disegni genericamente "in stile", o se invece riproducono esemplari realmente realizzati in quei periodi.

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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » martedì 20 gennaio 2009, 20:18

GENS VALERIA ha scritto:(...) Parti au 1 d'or à un dragon ailé sans pattes de gueules en pal couronné d'azur ch sur la poitrine d'un écusson ovale d'or surch d'un dragon pareil au 2 reparti de gueules et d'azur ch d'un griffon d'or tenant de sa patte dextre un sabre levé posant le pied dextre sur un lion couché d'or et empoignant de sa patte senestre la tête du lion coupée à demi le tout brochant sur le reparti et soutenu d'une champagne de sinople.

Il vecchio frate osa azzardare un blasone come il seguente, nel quale (per completezza descrittiva) integra il testo originale francese con quel che vede nel disegno:

Partito: nel 1° d'oro, al drago senza zampe di rosso, ondeggiante in palo, coronato d'azzurro, caricato da uno scudetto ovale del campo, ricaricato da un drago simile; nel 2° ripartito di rosso e d'azzurro, al grifo d'oro, tenente nell'artiglio destro una scimitarra alta in sbarra (al naturale?), la branca destra posata su di un leone coricato d'oro, ed impugnante con l'artiglio sinistro la testa del leone, il tutto attraversante sul ripartito, e sostenuto dalla campagna di verde.

Se il blasone in francese fosse distinto e separato dal disegno, ovviamente il vecchio frate è pronto a correggerne la traduzione italiana.

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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda GENS VALERIA » martedì 20 gennaio 2009, 22:21

fra' Eusanio da Ocre ha scritto: Se il blasone in francese fosse distinto e separato dal disegno, ovviamente il vecchio frate è pronto a correggerne la traduzione italiana.

Grazie ! :D
Le due blasonature ( sia quella tedesca sia quella francese ) sono tratte da testi separati dalla pagina austro-ungarica con i disegni , sono invece perplesso sulla campagna , sembrerebbe bordata d'oro, o vedo male oppure è una
modifica / licenza dovuta al disegnatore .

Riguardo al blasone con la mitria , ho trovato in rete :
dal "Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni ..."
Di Gaetano Moroni ,1853
"Urbano VIII congiunse definitivamente la sede di Modrusca a quella di Segna , dichiarandone il vescovo, amministratore perpetuo ed anche vescovi di Segna e Modrusca cioè i seguenti ….nel 1681 Giacinto Dimitri domenicano…"
Il consocio Giorgio Aldrighetti afferma che : "La mitra, quale figura araldica caricata in uno scudo, rappresenta dignità ecclesiastica o premio di virtù" ( http://www.iagi.info/araldica/ecclesias ... CA_05.HTML )
In queso caso il copricapo è caricata sullo scudo e timbra lo stesso , mi rimane il dubbio sull' ipotesi "stemma parlante"
Dimitri....Mitria , non ho trovato altri stemmi attribuibili all'alto prelato ....mah ! :roll:
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda fra' Eusanio da Ocre » mercoledì 21 gennaio 2009, 14:12

GENS VALERIA ha scritto:Grazie ! :D

Grazie a te, per tutte queste belle cose che hai condiviso con noi.

Le due blasonature ( sia quella tedesca sia quella francese ) sono tratte da testi separati dalla pagina austro-ungarica con i disegni , sono invece perplesso sulla campagna , sembrerebbe bordata d'oro, o vedo male oppure è una
modifica / licenza dovuta al disegnatore. (...)

Sì, infatti il disegno (già :| "pastoso" di suo) non consente di ben vedere il contenuto della campagna, almeno a un ipovedente come il vecchio frate...

...ma va detto che, circa questo particolare, il testo del blasone francese è al contrario :P chiarissimo e nitido.

E circa la scimitarra, probabilmente la si potrebbe indicare anche come sciabola.

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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda GENS VALERIA » domenica 25 gennaio 2009, 17:49

Ringrazio il molto reverendo frate .
Non posso esimermi di chiedere un ulteriore parere a agli esperti della sezione araldica:

Ho ingrandito la foto , la qualità è purtroppo pessima , considerando la presenza della mitria che timbra lo stemma nonché pastorale e spada , ho formulato l’ipotesi che questa sia l’arma personale del prelato dalmata
vescovo di Segna e Modrusca nel 1681 .
Tale arma “personale” avrebbe potuto diventare arma familiare e tramandata ai membri della famiglia (es . nipoti ecc.) ?
Viceversa trattasi di arma precedente alla consacrazione , verosimilmente “parlante” ed adottata da Sua Eccellenza corredandola delle insegne caratteristiche della dignità vescovile .
Terza ipotesi si tratta di una laicissima arma parlante , sicut er simpliciter nella quale la mitria timbra lo scudo a mo' di cimiero , allora non capisco la presenza del pastorale , a questo punto , estranea .

E’ opportuno considerare che il disegno è tratto da un volume di armi di famiglie della nobiltà austro-ungherese ( Dalmatiner Adel ).




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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda Maria Luisa Alasia » martedì 3 febbraio 2009, 1:37

„La famiglia de Dimitri cittadini e oriunda dalla cittli di Cattaro, da dovo vennero nella cittä di Ragusa intorno gl' anni di N. S. 1370, come lo attesta un antichissimo manuscritto d'un di casa Darsa. Li primi, ehe di questa casa si portarono a Ragusa fnrono li due fralli Dimitar e Jucho Tripunovich, cognominati Gliubiscich, nfc si trova, ehe altri di questa casa di prima abbino aparentato in questa cittli, c dal maggiore delli sud'.1 due frelli prcse la casata q? famiglia, di ehe fanno chiara testi- monianza i Libri Pul)"' di notaria e cancellaria di Ragusa e la sepoltura loro in chiesa dei fratti di S. Domc.° con la iscrizione sopra quella:

S. DI DIMITAR TRIPVNOVICH 1411.

II med? nome si trova anco ne' primi anni sopra la matricola della conf1 di S. Antonio dei cittadini di Ragusa, cioe Dimitar Tripunovich Gliubiscich, c poi del 1430 sopra la med? matricola Boscho c Marino de Dimitar Tripunovich Gliubiscich suoi Figlioli.
Loading...Loading...Sud'." Dimitar Tripunovich Gliubiscich ebbe per moglie Nicoletta di Boscho Cotrugli cittad"." Ragusco, come per carta dotale in Libro Dotium Notari^ de 1402 adi 12 GeiTro suo testamento in Libro Testamentorum Notarie de' 141(5 : n? 44."

i Dalmati ed i Bocchesi, un tempo, specialmente i secondi, assai numerosi a Ragusa, avevano già trovate nuove vie, e che per conseguenza di essi quasi non era più parola tra i cittadini ragusei. I Bocchesi accorrevano a Ragusa tanto volentieri quanto in una seconda patria, attirati più che dalla ragion dal traffico, che in quel tempo era altrettanto animato in Cattero, Castel Trinità, Risano, Perasto, Draéevi- ca ecc. dal vincolo di numerose parentele, e dal fatto che il fìor del patriziato raguseo rappresentava le più conspicue e rinomate famiglie patrizie di Cattaro. Benessa, Basili (Basegli), Bisca, Buccina, Basca, Ca- listi, Cerva 2), Cattaro, Catena, Dobre (Bona), Darsa, Felice, Giorgi, Posa- gna, Pozza, Sorrento, Sorgo, Tislagna, Volpe (Volpelli), Vetterani (Vetrani) sono nomi che rispondono nella storia di Catturo prima che in quella di Ragusa, e che quivi aggiungono lustro imperituro al casato originario. Accanto a queste dei patrizi si trovano eziandio non poche dei cittadini resesi famose nelle armi o nelle lettere, quali furono p. e: - quella dei Dimitri venuta da Cattaro nel 1370, dalla quale discese quel Nicolò che fece la prima versione slava dei sette salmi penitenziali; -l'altra dei Cotrugli (1380) della quale furono: BJacomo mandato dalla repubblica di Ragusa per nunzio col solito tributo al sereniss. S. N. Re d' Ongaria (1417), e dalla Regina di Napoli per poter la Repubblica crear consoli nel suo regno e trafecar negotii, e tutto ottenne e il prencipe lo chiamò con nome di cittadino amatissimo" — e Benedetto figlio di Giacomo tanto beneviso alla corte di Napoli, ove ebbe onorevolissimi incarichi, come ambasciatore ad altre corti, come consultore. dì Rota ecc ; - la famiglia dei Ziezeri dalla quale discese fra Marino ,,in grammaticis ex- quisitus, in rhetoricis perfectus, in pulpito mirabilis, ab omnibus desi- «ieratus. in exhortationibus unicus, in explicntione sOntentiarum clarus,

Ciao Maria Luisa
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda GENS VALERIA » mercoledì 4 febbraio 2009, 20:19

Ringrazio la gentilissima Maria Luisa per questi ed altre note tratte da Google Books che mi ha fatto pervenire privatamente.
Tra queste un brano tratto da “ Memorie Storiche sulle Bocche di Cattaro “ in cui Giuseppe Gelcich accenna all’origine cattarese della famiglia ad al suo passaggio a Ragusa nel 1520 , la data corretta dovrebbe però essere 1320 , secondo alcune mie deduzioni ( errore dell’autore o refuso tipografico ? ) infatti :

1) La famiglia Darsa era sicuramente presente a Ragusa prima del 1370 ( l' "antichissimo manoscritto" cita Dimeter Tripunovich Gliubiscich ) i Darsa però si sarebbero trasferiti proprio nello stesso anno dei Demitri / Dimitri .
2) Nicolò Dimitri , letterato e traduttore , nel 1541 era adulto essendo nato alla fine del Quattrocento e ben radicato con la sua famiglia a Ragusa .
3) Petrus Dimitri detto"Ungaro" di Ragusa , faceva affari con il veneziano Franciscus Speciarius tra il 1331 e il 1339.***
4) A Ragusa ci fu una "Serrata "del Consiglio simile a quella di Venezia che “blindò”di fatto il patriziato raguseo nel 1332 ( salvo sporadici casi ) . In una nota del volume " Memorie Storiche”) sono state raggruppate , le famiglie passate da Cattaro a Ragusa nel medioevo
5) Anche i Cotrugli ( 1330 non 1380 ) appartenevano alla nobiltà di Ragusa , come annoverate tra le famiglie patrizie erano i Dimitri ( 1320 non 1370 ) .

I Demitri /Dimitri , nobili di Cattaro si trasferirono a Ragusa agli inizi del secolo XIV , e quindi l’ipotesi di un’origine dalla famiglia di Dimeter Tripunovich Gliubiscich suona un po’ forzata e fantasiosa .

Risulterebbero appartenenti al patriziato cattarese trapiantasi in quello di Ragusa le seguenti famiglie :
Secondo Lucari, Razzi e Appendini :
Darsa
Renescia
Conturli
Basegli , Bassegli , Baseglia
Bisanti
Bucchia , Bachia , Bucha
Cerva , Cervarius
Demitri , Dimitri
Pozza
Florio
Catena
Mauro Orbini ne” Il regno degli Slaui hoggi corrottamente detti schiauoni “ , 1601 aggiunge ai precedenti :
Basca , de Basca
Dabro
Giorni , Zorzi
Mechsia , Mecchia
Pedagna
Volpeni
Zriena , Zrieva .

*** "Franciscus speciarius" ed il fiorentino "Bencius del Buono" a Ragusa nella prima metà del Trecento,” p. 15
…libras 1000 de lana in uno saco , et libras dugentas quinqueginta de cera in uno sacho, et libras V(5) de lino et agnelinas CC in una balla perché tutto ciò era proprietà “Petri Dimitri Ungari”, con il quale Francesco evidentemente aveva conti da regolare...
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda Maria Luisa Alasia » domenica 8 febbraio 2009, 22:50

Gentile Sergio,
per annoiarvi.........................

Scusate OCR del computer non legge bene...... pero’ penso il contenuto lo si puo’ papire lo stesso.

perchè ne fosse ornato Arrigo , troveremo estere stata usanza , che gì' Imperatori nella cerimonia della coronazione riceveano dal Papa anche la mitra. — dunque lieta faeìit epistola , et graduaie cantatum Impe rotar proce- iiit ad altere , uhi sumiaus Pontifef ìmponit ri mitram cie- ricflem in capite , et suprr mitram Imperatorìum diadema (i3) — li 1 i cronaca di Fossa nuova all' anno i2o5 — Odd-i coronatea Imperniar vestitui ìmperialibus vestimenti* sacratis, et mitratus, et coronatus ivit cum Domino Papa (i4) Ma comecchè da tali memorie argomentar si possa , cht Arrigo abbia portato la mitra come Imperatore, poteva nondimeno portarla ancora come sovrano del reame di Sicilia. Egli è certo, che i Pontefici Romani volando in alca- sia cosa render testimonianza alla virtù di qualche Re , con- crdevangli di potere usare gli abiti sacri, e spezialmente U mitra gli accordavano . Di questa fè dono ad Uratislao Re di l!ìieima Alessandro li. ed Innocenze UT. a Pietro Re di Aragona (i5) . Lo stesso praticò con Ruggieri I. Re di Sicilia Lucio li. Il quale venuto con lui a concordia , gli concedette l'anello, i sandali, lo icettro , la mitra, e la dalmatica , e che non potesse inviar nei suoi rearai per legato , se non colui , che egli volesse . Ciò è chiaro da uu- lettera scritta in quei tempi dai Romani ali' Imperador Corrado presso Ottone da Fis'nga — Concordiam autem inter Pupam et Siculum hujusmodi esse accrpimus , Papa conces- tit Siculo virgam , et anulum, dalmsticam , et mitram , ninne sandalia , et ne ulltim mittat in terraiu siiaru legatuia, nisi yuem Siculus ipse petierit , et Siculus dedit ei multaia pecuaiam pro detrimento cestri , et Romani Imperii, quod JUti grafia vettrum rxistit (i6) Ruggieri di fatto mò quetti ornamenti. Co» noi lo vediamo vesnto presso Burman- no , ed in Palermo nella Chiesa del monastero detto della Aiartoraua ( cim è opei« di quei tempi ) iu sìmil manieia t'

http://books.google.com/books?id=paUBAA ... kAT_w8jIBQ

L'uso (della mitra vescovile è ancora meno antico. Solo nel secolo nono i vescovi di essa si adornarono, e alcuni per favore del papa (Card. Borgia de Cruce velilr. pag. 70. nota A.)- Le figure dei vescovi, che si possono credere anteriori a quel secolo, e alcune anche molto posteriori, hanno nudo il capo. Se è vero quanto ci riferisce il Platina, sarebbestato Silvestre il primo a portar mitra. Costaintino Magno, dice egli, volle mettere in testa al santo pontefice una corona d' oro, e questi per modestia non volle, e di una semplice e bianca mitra si contentò. Credo che l'uso della mitra e del piviale siasi introdotto, onde improntare in questa guisa nella mente dei popoli la maestosa immagine della religione cristiana. Quelli che dicono avere i cristiani sacerdoti presa l' idea della mitra dalle figure di alcuni sacerdoti egizj, o di quelle divinità Oro, Arpocrate ecc., che si vedono talvolta di fatto con berrette tali (Visconti Museo ecc. tom. II. pag. 3.), affermano cosi incredibile. Il bisogno di velarsi il capo per difenderlo dai rigori dell'aria, avra indotto per primo i sacerdoti a coprirsi di alcun velo, che serbasse ad un tempo il loro decoro, e fosse di ornamento.


http://books.google.com/books?id=IeMMAA ... lQTR-czOBg

Nell' araldica la mitra serve di cirolero, e i diversi ecclesiastici la portano come segue:

Abatí secolarí: di profilo, col pastorale volto all' indentro;

Abatí regolari: inclinata a destra; col pastorale a sinistra, volto all'indentro per dimostrare che non hanno giurisdizione spirituale fuori de' loro chiostri;

Abatí commendatari: di profilo a destra, col pastorale a sinistra volto all' indentro;

Canonici mitrati: di profilo a destra;

Vescovi: di fronte a destra, col pastorale a sinistra volto all' infuori.

Arcivescovi: di fronte nel mezzo, col pastorale a sinistra volto all' infuori (2).

In Germania i vescovi fanno passare il pastorale entro la mitra (3). Spesso la pongono sull’ elmo (4).

Molti vescovi che non aveano stemma, posero la mitra entro lo scudo, come fecero Giovanni Shirnod vescovo inglese e Santi de' Caví vescovo di Tivoli (5). I vescovi ed ar- civescovi pari d' Inghilterra usano le mitre cinte al basso délia corona del loro titolo (6).

Le mitre si vedono anche sugli elmi di secolari per ricordare gli avvocati e protettori delle abbazie (7). I Signori di Parthenay portano una mitra per cimiero, perche’ uno di questa famiglia essendo arcivescovo di Tours, ebbe la dispensa di ammogliarsi, colla condizione pero, ch'egli ed i suoi posteri prenderebbero il soprannome di L'Archevêque e porrebbero una mitra sopra le loro arme (8).

Entro lo scudo la mitra rappresenta dignitá ecclesiastica o premio di virtü, secondo il Ginanni (9).

Ceccaldi (Corsica). — Inquartato: nel 1.° di rosso, al sinistrocherio d'argento, movente dal primo cantone, e téñente una penna d’oro; nel 2.° di rosso, a tre mitre d' oro; nel 3.° di rosso, alla colonna d' argento, corónata d'oro; nel 4.° di rosso, alla torre d'oro.

Saintonge ('Provincia di FranciaJ. — D'azzurro, alla mitra d' argento, accompagnata da tre gigli d' oro.


I Signori Cardinali indossano le vesti sacre, portando con sé la mitra bianca damascata.

Gli Em.mi Cardinali, accedevano alla Sala delle Congregazioni ove assumevano i sacri paramenti secondo il proprio Ordine: i Cardinali Vescovi, piviale bianco, mitra argentea semplice e formale;
I Cardinali Preti, la pianeta bianca preziosa e la mitra di seta bianca;
I Cardinali Diaconi, la dalmatica e la mitra di seta bianca.
Gli Abbati nella seconda Sala Borgia indossavano il piviale e la mitra bianca semplice;

http://www.cjargne.it/storia.htm
Gli influssi carnici, per converso, penetrano anche in città, al punto che il dio maggiormente venerato in Aquileja e vero nume tutelare, non è Giove né Mercurio né Minerva, ma Beleno, la divinità carno-celtica, di cui sono state rinvenute ben 54 dediche ed il cui tempio sorge in una precisa località, attualmente nota col significativo nome di “Beligna”. Altre importanti divinità sono rappresentate da Mitra, Iside e Serapide, tutte di origine orientale.
Cordialmente, Maria Luisa
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda GENS VALERIA » lunedì 9 febbraio 2009, 23:00

Ringrazio Maria Luisa per la sua consueta , squisita gentilezza , in particolar modo ho apprezzato il brano tratto da Enciclopedia araldico cavalleresca Di Goffredo di Crollalanza , invisibile su Google Books per noi italici tapini . Ho letto e riletto ciò che il nostro illustre consocio Giorgio Aldrighetti scrive sulla mitra / mitria http://www.araldicavaticana.com/araldic ... astica.htm ma purtroppo non sono riuscito a venire a capo del mistero dell' arma Dimitri ovvero : la presenza dei due oggetti posti in decusse dietro lo scudo : spada e pastorale non mi sembrano usuali nell' araldica episcopale di fine Seicento ( per quel poco che ne so ) così come la mitra posta di fronte che timbra centralmente lo scudo , esteticamente l'insieme è molto gradevole , ma non ho trovato altri esempi ( il galero verde a 12 nappe , e pastorale centrale mi sarebbe sembrato più adatto).
Azzardo l'ipotesi che l'arma sia attribuibile al Vescovo Giacinto Dimitri .

Immagine

( "Urbano VIII congiunse definitivamente la sede di Modrusca a quella di Segna , dichiarandone il vescovo, amministratore perpetuo ed anche vescovi di Segna e Modrusca cioè i seguenti ….nel 1681 Giacinto Dimitri domenicano…") .

I Frati Domenicani , rinunciando al "mondo" con l'abbraccio alla vita consacrata , rinunciavano alla famiglia di appartenenza ed quindi all'eventuale stemma familiare ? Ci sono esempi nella storia araldica ?
Chiedo scusa per la mia ignoranza in questo campo :oops:
Ammesso, fino a prova contraria , che l'arma sia prelatizia mi rimane un dubbio sulla mitra ( senza infule ) contenuta dello scudo : l'ipotesi di una precedente , eventuale arma familiare , parlante ( o forse , meglio, alludente ) regge ?

Chi può darmi un parere illuminante ?
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda Maria Luisa Alasia » martedì 10 febbraio 2009, 0:54

Uno spunto nuovo..............
Dl Vocabulario araldico ad uso degli italiani By Guelfo Guelfi Camajani
http://books.google.com/books?id=9nebPp ... gS0zey1Cg#


276. Dignità, (arme di). — È l'arme inerente
alla carica ed all'ufficio che ebbe il proprietario.

Questa dignità è indicata da ornamenti esterni, come per i vescovi, cardinali, abbadesse, ammiragli, ecc. i quali portano il pastorale, le ancore accollate dietro allo scudo, ecc.

Vedi anche gli scudi degli antichi Elettori ecclesiastici di Magonza, Treviri e Colonia i quali portano la mitra sull' elmo col pastorale e la spada in croce di St. Andrea dietro allo scudo.

http://books.google.com/books?id=B2YAAA ... 1-PA177,M1

http://books.google.com/books?id=DsVDAA ... lQSX_pTJCg
Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni
; nel 1376 l'ungaro Demetrio I(P.) chiaro per senno e dottrina, già vescovo di Sirmio e di Varadino, legato del re Luigi I al nuovo Papa Urbano VI per rendergli ubbidienza. Il Papa in considerazione delle distinte qualità del vescovo e dell'amor filiale del re, a'9 febbraio 1379 lo creò cardinale, e poco dopo nel 1379 stesso trasferì all'arcivescovato di Strigonia.


DEMETRIO, Cardinale. Demetrio era ungaro di nazione, e vescovo successivamente delle città di Sirmio, Giavarino, Zagabria, e Strigonia. Sostenne la carica di ambasciatore del re Lodovico I presso il Pontefice Urbano VI. Questi, conosciuta la integerrima virtù e il profondo sapere del Demetrio, lo decorò della sagra porpora nel i379 col titolo presbiteriale de'ss. Quattro Coronati. Ma sett'anni dopo, cioè nel 1386, quell'illustre personaggio cessò di vivere, e lasciò le sue spoglie nella città di Strigonia.

Maria Luisa
Alasia Maria Luisa alasia44@yahoo.com 3 Edson Lane Old Brookville,N.Y. 11545 516-759-4392
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Re: Kacich Dimitri (Dalmazia) Aiuto! Traduzione dal Tedesco

Messaggioda Maria Luisa Alasia » martedì 10 febbraio 2009, 2:42

http://books.google.com/books?id=CsMOAA ... lQTC99WtCg


Demetrio Ungaro di nazione, uomo per integrità di vita e dottrina chiarissimo , nominato successivamemc di Lodovico I. Re di Ungheria, a' Vefcovadi di Sirmio, di Giavarino , di Zagabria, e di Strigonia, spedito da quel Sovrano ambasciatore al Papa, come conghiectura ? autore della Porpora Pannonica a car. 6., che fi legge nelle mifcellanec della Biblioteca angelica, o fia di S. A Bottino in Roma , creato dal mcdelìmo Prete Card. de!de Santi Quattro , ottenne da lui ad istanza dello detto Re, la facoltà di ritenere in commenda l'ultima fra le enunziate Chicle, colla carica di Regio Cancelliere, ed ebbe la forte div accompagnare S. Eduvige nel viaggio , che quella Santa intraprese dall'Ungheria in Polonia . Impose la real corona di Ungheria a Carlo Durazzo, ni» potè di Carlo, e figlio di Lodovico Re di Napoli ' e Sicilia, e a Sigismondo , che poi fu Imperatore. Finalmente dopo efière flato Card.. per lo Ipazio di 5. o 6. anni, morì tra le braccia della fua Chiefa nel 1386., l'autore della Porpora Pannonica fcrive nel 1387., o fui principio del 1388., ed ivi rimafe onorevolmente fepol- to. Si vedono tuttora in Roma, avanti alla porta della Chiefa de"Santi Quattro, le di lui insegne cardinalizie.
Ora ci vuole un viaggio a Roma..... piacerebbe anche a me! :P
Maria Luisa
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