FrancescoCap ha scritto:Quindi lei s'informerà da dove proviene quello stemma? Grazie dell'aiuto che mi sta dando!
P.S.: Non è che può riscansionare l'immagine?
Ecco una nuova digitalizzazione:
Uploaded with
ImageShack.usHo ritrovato notizie ed informazioni attendibili circa la presenza e l’uso dello Stemma della Famiglia Capocelli in quel di Salice Salentino.
Ora che esisteva ed esiste uno Stemma della Famiglia Capocelli era fuor di dubbio.
Ho contattato l’Autore del testo citato, l’amico Marco Imperio e mi ha confermato che la foto è stata scattata da lui in quel di Salice Salentino, dove è presente tra l’altro un Palazzo Capocelli.
Mi ha fatto notare che nella sua Bibliografia era citata anche una “Storia Municipale “ pubblicata molti anni fa, scritta da un certo Quarta.
In una Biblioteca di Lecce ho rintracciato il testo :
Salice Salentino : dalle origini al trionfo della Giovane Italia, 1001-1860 / Giuseppe Leopoldo Quarta ; a cura di Alessandro Laporta , Salice Salentino : Comune, Assessorato P.I. e cultura, Biblioteca comunale, 1989 - XIX, 406 p. : ill., 1 ritr. ; 25 cmQuesto testo è stato pubblicato dopo moltissimi anni dalla morte di Giuseppe Leopoldo Quarta [Copertino (LE) 1857-Salice Salentino(LE) 1946], precisamente dopo quarantatrè anni!!!! .
Secondo quanto riportato da Alessandro Laporta - curatore di questa Edizione- il Quarta scrisse e modificò in continuazione il manoscritto sino all’anno 1938.
Quindi quello che noi cerchiamo attualmente è molto ma molto probabile –ahimè- che sia irrimediabilmente scomparso!!!.
Purtroppo per noi posteri Quarta Giuseppe Leopoldo non ne fece una “trascrizione fedele”. Narra una trascrizione a suo modo che non riporto integralmente.
Faccio questa premessa per scrivere quanto segue e quanto riporta Quarta Giuseppe Leopoldo :
A pagina 191 troviamo il Capitolo Undecimo “Una laurea del seicento” (pagine 191-200)
<< [pagina 193] Di parecchie destinate alle fiamme del focolare dagli ultimi discendenti della famiglia Capocelli è questa la sola avanzata e che integralmente può leggersi nella discreta sua conservazione.
E’ scritta a mano con caratteri a stampatello in lingua latina su pergamena della grandezza di centimetri settantaquattro per cinquantotto, ornata intorno ad acquerello da un fregio a nastro con nodi che lega sette medaglioni ovali.
Di questi tre sono sul lato superiore e gli altri quattro distribuiti a due per ogni lato sia di destra che di sinistra.
[…omissis…]
[pagina 195] Il secondo medaglione del lato destro contiene lo stemma di Salice: su fondo azzurro si erge al naturale una quercia con la lettera esse maiuscola in oro intrecciata al tronco.
Il terzo e ultimo medaglione di quest’istesso lato contiene finalmente lo stemma d’occasione del dottorando Giovanni Andrea Capocelli, nato in Salice verso il 1582.
Il solo fatto di compiere gli studii universitarii e addottorarsi, specialmente in giurisprudenza, valeva quale ascesa a un primo gradino di nobiltà per cui gli scolari nel laurearsi dovevano essere degni del loro stato professionale formarsi lo stemma che avesse a distinguerli dalla gente comune.Ed il Capocelli per l’occasione, come scorgersi pure dall’insegna, dovette farsi disegnare e dipingere il suo:
diviso longitudinalmente in due metà in quella di destra su fondo rosso fuor esce dal sinistro lato in braccio piegato(sinistro cherio) coperto d’armatura che a nuda mano impugna una spada colla punta rivolta in alto mentre nella metà di sinistra su fondo azzurro e sopra due bande staccate d’oro, che si stendono giù da destra in basso a sinistra in alto, una testa, coperta dal morione a celata rialzata, discopre il viso e mira in alto a sinistra una cometa d’oro.Al diploma, composto in istile ampolloso ed esagerato come comportava anche l’epoca trionfia e retorica, con molte prolisse ripetizioni in tutto il suo contenuto, si dà principio e se ne proclama la concessione a nome del re Filippo III° di spagna e per lui da Giuseppe Alfonso Pimentel de Herère, […omissis…]
Tutti e ciascuno degli abitanti dell’universo mondo-prosegue-ne siano avvertiti, Prelati, Principi, signori, associazioni ed ogni e qualsiasi altra gente singolarmente e collettivamente…… […omissis…]
[pagina 196] Ecco dunque , che a 24 settembre 1603 il magnifico e peritissimo giovane Giovanni Andrea Capocelli della terra di Salice, scolaro in diritto Pontificio e Cesareo dell’inclita Università di Napoli,….. […omissis…] fu puntato nell’esame richiesto pel dottorato e per magistratura sulla sua idonietà in diritto canonico e civile. Perciò dal predetto V. cancelliere e dagli altri Magnifici Dottori della Facoltà Universitaria ricevette le tesi da svolgere. In diritto canonico circa Fraternitate de clericis non residentibus, e in diritto civile: l. placuit etc. de judicijs.
Il giorno successivo,[…omissis…].
Perciò a 6 novembre dell’istesso anno 1603, riunitisi i Magnifici Dottori […omissis…]
[pagina 197] Il giorno appresso finalmente, […omissis…] venne all’unanimità approvato come sufficiente, abile e idoneo;e con sommo onore, massime lodi e ammirazione è stato ammesso al Dottorato in iure utroque. […omissis…] >>
Purtroppo nulla sappiamo delle sorti di questo Diploma in pergamena del
07 novembre 1603. Esso era conservato presso gli ultimi discendenti ed eredi della Famiglia Capocelli nei primi decenni del millenovecento , ma ora, attualmente non sappiamo dove sia!!!
Bisognerebbe fare un’attenta ricerca archivistica presso l’Archivio di stato di Napoli, dove forse ve ne sarà una copia. Da una prima fugace ricerca, nemmeno lì è conservata copia!!!
Bisognerebbe continuare a cercare…..
Bisognerebbe anche "Blasonarlo" in modo corretto!!!!!!
Buona ricerca
Saluti.
Giovannimaria