Antonio Pompili ha scritto:Solitamente simili concessioni erano abbastanza rare. In casi come questi l'arciprete non poteva comunque indossare la mitria aurifregiata (in tessuto laminato d'oro) né quella preziosa (in seta con ricami in fili d'oro e gemme).Spesso il titolo di abate mitriato era concesso ad arcipreti posti al governo di chiese che nel passato erano legate a titoli abbaziali.
In provincia (e direi anche in diocesi) di Padova sono/erano abati mitrati gli arcipreti di Piove di Sacco (S. Martino), Monselice (S. Giustina) e Este (S. Tecla), cittadine a pochi km l'una dall'altra.
Non so di che tessuto sia/fosse la mitra che usa(va)no, ma nessuna di queste chiese era abbaziale in senso monastico: sono tutti Duomi, già pievi territoriali e "insigni collegiate" canonicali, come detto sopra. In particolare il duomo di Piove, su cui era incardinato il titolo comitale del vescovo di Padova, era esattamente il contraltare dell'abbazia di S. Giustina che possedeva grandi estensioni di territorio nella stessa Saccisica: molti paesi e territori della zona si articolano in due parti, una 'del vescovo' e l'altra 'dell'abbà'.... quindi escluderei qualsiasi antico status abbaziale di quelle chiese