Moderatori: mcs, Antonio Pompili
dpascale ha scritto:(...) ho recentemente visto uno stemma affrescato (purtroppo non posso inserirne un'immagine) che penso possa essere attribuito al personaggio in questione, in cui il decusse è verde anziché nero... Vi risulta una variante di questo genere? Oppure devo pensare a una variazione chimica del colore, o a ridipinture?
dpascale ha scritto:Ti ringrazio, caro Guido, per la precisazione: in effetti mi era sfuggito che c'era anche un cardinale della stessa famiglia (anzi, sono due!)...
Erminio Valenti: http://www.fiu.edu/~mirandas/bios1604.htm#Valenti
Ludovico Valenti: http://www.fiu.edu/~mirandas/bios1759.htm#Valenti
Zaccheo ha scritto:Daniele carissimo,
alcune notizie su Monte Valenti (1527-1588), avvocato, sposo e padre, protonotario e governatore, potrai trovarle negli scritti di Tommaso Valenti relativi alla chiesa della Madonna delle Lagrime di Trevi (Perugia): http://www.protrevi.com/protrevi/Lagrm263.asp .
Lo stemma ecclesiastico presente all'Archiginnasio di Bologna che ci mostri potrebbe appartenere a lui sia per la sua presumibile epoca di realizzazione che per la similitudine con il manufatto araldico lapideo ubicato sul sepolcro trebano.
Dubito che nel secolo XVI il titolo onorifico di "protonotario apostolico" potesse essere concesso ad un laico e ipotizzo che Monte Valenti per esserne stato investito possa aver ricevuto almeno il primo grado dell'Ordine sacro: il diaconato. Per paragone ricordo il caso ottocentesco del sublacense avv. Tommaso Lupi che, anch'egli divenuto vedovo come il nostro, fu fatto diacono e, con il titolo di protonotario, nominato Presidente della Comarca di Roma. Per non parlare del celebre Ercole Consalvi, Segretario di Stato sotto il pontificato di papa Pio VII, che fu sempre e solo un diacono per quanto cardinale (titolo onorifico anche quest'ultimo).
dpascale ha scritto:Hai per caso qualche idea a proposito del cappello nero che timbra lo stemma dell'Archiginnasio che ho riportato all'inizio?
dpascale ha scritto:In particolare ho molto gradito le note a proposito dell'ufficio dei protonotari e sul timbro araldico da loro utilizzato nel Cinquecento.
Un caro saluto,
Antonio Pompili ha scritto:Ora, se consideriamo che il "Collegio dei Protonotari" (costituito dai sette de numero participantium), era terzo in ordine di dignità dopo il Sacro Collegio dei Cardinali e il Collegio degli Assistenti al trono pontificio, non avremo più il minimo dubbio circa il requisito fondamentale dell'appartenenza all'Ordine Sacro per l'accesso alla dignità protonotarile.
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